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Con la Tv connessa si apre un’altra età dell’oro. Vediamo per chi
Post di Angela Bersini, general manager Italia di The Trade Desk –
Poco più di un secolo fa in Italia prendeva il via la prima trasmissione a cura dell’URI (Unione Radiofonica Italiana) antesignana dell’odierna Rai Radiotelevisione Italiana, che trent’anni dopo mandava in onda la prima trasmissione televisiva. A quei tempi la Tv, per quanto innovativa, era solo un mezzo di evasione dalla quotidianità, oggi, invece, è entrata a pieno titolo in una nuova era, quella della televisione connessa, dove l’esperienza dell’utente è trainata dalla forza dell’innovazione.
Con l’introduzione delle Smart Tv nel 2007-2008 e la conseguente introduzione dei dati, la televisione è passata così da essere da mezzo di comunicazione lineare a una piattaforma ricca di possibilità. Gli insight, le informazioni e gli approfondimenti che si possono generare, non solo hanno trasformato il modo in cui i contenuti vengono realizzati e consumati, ma hanno anche aperto immense opportunità per il settore pubblicitario.
La survey di The Trade Desk e YouGov
Secondo una survey condotto da The Trade Desk in collaborazione con YouGov, infatti, il 73% delle persone intervistate presta la massima attenzione quando guarda contenuti in streaming, concentrandosi esclusivamente su quello che appare sullo schermo (pubblicità compresa), senza distrarsi in attività diverse.
Non è un caso, infatti, che tutte le principali piattaforme di streaming adesso offrano abbonamenti finanziati dalla pubblicità e questo modello risponde a una duplice esigenza: sostenere da un lato gli ingenti investimenti nella produzione di contenuti – che nel 2024 hanno raggiunto un livello record con un aumento del 9% (dati ricerca Ampere Analysis) – e dall’altro offrire agli inserzionisti un modo per raggiungere il proprio pubblico con una precisione senza precedenti.
La fragilità dell’ecosistema, il potenziale della Tv connessa
Tuttavia, questo ecosistema rimane fragile, poiché il dominio dei giganti della tecnologia nel mercato dei sistemi operativi (OS) impone commissioni significative e limita la competitività degli editori. Per garantire una crescita sana ed equa, è essenziale riequilibrare le forze in gioco, promuovendo soluzioni aperte e trasparenti.
Il potenziale della Tv connessa, infatti, è davvero notevole, anche se a oggi la user experience non è stata ancora ottimizzata per l’utente. Mancano, infatti, la scoperta di nuove piattaforme, una maggiore personalizzazione o la gestione degli abbonamenti, senza considerare che anche l’esperienza pubblicitaria è frustrante. Per affrontare queste sfide l’innovazione è fondamentale e un sistema operativo dedicato alla TV connessa può trasformare l’ecosistema a vantaggio dei consumatori.
Al di là delle sfide tecnologiche, poi, è fondamentale preservare un ecosistema che sia aperto e competitivo. La Tv connessa non deve, infatti, diventare un “walled garden”, ovvero un “giardino recintato” controllato e dominato da uno o due player. La diversità di questo spazio è, infatti, la chiave per garantire l’innovazione a lungo termine, proteggere i creatori di contenuti e offrire agli inserzionisti soluzioni pubblicitarie più efficaci.
Tv connessa futuro della pubblicità digitale
Come abbiamo visto la Tv connessa incarna un nuovo paradigma, in cui tecnologia, dati ed esperienza utente convergono per ridefinire il mezzo televisivo. Ma affinché questa rivoluzione sia all’altezza delle sue promesse, tutti gli attori – emittenti, inserzionisti, creatori di contenuti – devono collaborare per costruire un ecosistema equilibrato, trasparente e innovativo.
La Tv connessa è il futuro della pubblicità digitale e una leva fondamentale nella trasformazione del nostro ecosistema. In un mercato in costante evoluzione, rimanere competitivi e innovare è essenziale per soddisfare le aspettative sempre crescenti di inserzionisti e consumatori. Insieme, come industria, abbiamo la responsabilità di costruire un ambiente performante, aperto, inclusivo e soprattutto rispettoso del consumatore e della sua privacy, in cui ogni attore sia un partecipante attivo in una nuova età dell’oro del broadcasting.