categoria: Distruzione creativa
Intelligenza artificiale fai-da-te in ufficio? Come invertire il trend
Post di Giacinto Fiore e Pasquale Viscanti, organizzatori dell’AI Week –
“Il rispetto nasce dalla conoscenza e la conoscenza richiede impegno, investimento e sforzo”. Mai banali le parole del giornalista e scrittore Tiziano Terzani, che definiscono nel migliore dei modi la contemporaneità e il mondo del lavoro, soprattutto, se collegate alle nuove tecnologie. Entrando più nel dettaglio, secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore, numerosi professionisti a livello globale utilizzano strumenti e tool d’intelligenza artificiale generativa senza conoscerli nel migliore dei modi e, la maggior parte delle volte, senza rispettare vincoli e normative vigenti.
Conferme in merito giungono, in primis, da LinkedIn: stando a un recente approfondimento, nel corso dell’ultimo anno quasi un lavoratore su 5 nel Regno Unito ha utilizzato piattaforme di generative AI non consentite o addirittura vietate per svolgere le proprie mansioni quotidiane. Ma non è tutto perché il 45% dei dipendenti britannici, nello stesso arco di tempo, ha sfruttato le potenzialità di queste “digital platform” senza il consenso del proprio datore di lavoro o responsabile operativo. E ancora, il trend coinvolge persino gli Stati Uniti.
Piattaforme a rischio in ufficio per 8 su 10 negli Usa. E in Italia?
A questo proposito risalta l’indagine strutturata da Help Net Security, secondo cui l’81% degli impiegati statunitensi dichiara di non aver mai ricevuto una formazione adeguata in ottica Generative AI e il 15% di questi ultimi utilizza strumenti non autorizzati. E in Italia? Come si sta diffondendo la conoscenza dell’intelligenza artificiale generativa all’interno delle mura aziendali? La situazione generale risulta positiva e, per di più, in costante miglioramento.
A confermarlo è l’Osservatorio Intelligenza Artificiale della School of Management del Politecnico di Milano, in cui emerge che nell’ultimo anno 2 organizzazioni italiane su 3 hanno già elaborato un piano per applicare l’AI Generativa nei processi operativi e una su 4 ha avviato una sperimentazione. Arrivati a questo punto, una domanda sorge spontanea nelle menti di manager e imprenditori: esistono delle soluzioni per invertire il trend e accrescere la consapevolezza dei dipendenti al fine di creare una nuova generazione di “Gen-AI workers” responsabili?
Come invertire la tendenza e creare Gen-Ai workers responsabili
La risposta è sì e la prima della lista consiste nell’organizzazione, a cadenza variabile, di “Gen-AI mentorship programs”, vale a dire appuntamenti o sessioni di apprendimento, sia in presenza sia da remoto, in compagnia di mentori che, alternando lezioni teoriche alla spiegazione di esempi pratici, fanno capire a dipendenti di ogni età come utilizzare la tecnologia, selezionando anche le piattaforme più funzionali e, soprattutto, approvate dalla legge.
Dopo aver insegnato una base solida a tutti i componenti del team, possono essere strutturati, quando possibile, anche dei “generative brainstorming forum” in cui la squadra viene suddivisa in piccoli gruppi e i componenti di ogni piccolo nucleo condividono idee innovative per applicare la Gen AI e creare strategie creative o risolvere imprevisti in lassi di tempo relativamente brevi.
Ma non è tutto. Non può mancare all’interno di questo vademecum fatto di idee e spunti mirati ed efficaci l’inserimento nel gruppo di lavoro di un CAIO, ovvero di un Chief Artificial Intelligence Officer che, oltre a prendere scelte strategiche in ottica business, funge anche da insegnante, anzi da vero e proprio professore interno dell’AI a disposizione di colleghi e leader d’impresa per consulenze e insegnamenti a seconda delle necessità.
Dal Chief Artificial Intelligence Officer a corsi e seminari
Restando sulla stessa lunghezza d’onda, Global Finance mette in risalto un dato interessante: solo negli Stati Uniti, l’11% delle aziende di medie e grandi dimensioni ha già designato un CAIO e il 21% ne sta attivamente cercando uno. E non è finita qui, al fine di motivare i singoli impiegati ad aggiornarsi continuamente sulle ultime novità legate all’intelligenza artificiale generativa i datori di lavoro possono proporre loro corsi o seminari che prevedono anche la consegna di certificazioni o attestati di partecipazione.
In questo modo non solo i lavoratori arricchiscono i loro Cv, ma anche la stessa azienda cresce e diventa sempre più “skillata” per affrontare presente e futuro con saggezza e determinazione. Per ultimi, ma non meno importanti, ecco gli “artificial intelligence hackaton”: sono vere e proprie gare a cui possono partecipare organizzazioni, agenzie e realtà del territorio per testare il loro livello di conoscenza dell’intelligenza artificiale a 360°. In queste specifiche occasioni, funzionali anche in ottica team building, i partecipanti vengono messi alla prova e spinti ad acquisire nuove competenze all’interno di un contesto competitivo e, allo stesso tempo, collaborativo.
Padroneggiare l’intelligenza artificiale al lavoro in cinque passi
Ecco, quindi, di seguito i consigli per aiutare i professionisti di tutte le età a diventare dei perfetti “Gen-AI worker”:
- – Gen-AI mentorship programs: si tratta di sessioni di apprendimento della nota tecnologia in compagnia di mentori che alternano lezioni teoriche alla spiegazione di case history pratiche;
- – Generative brainstorming forum: in questo caso il team aziendale si suddivide in gruppi e i componenti di ogni piccolo nucleo condividono idee innovative per applicare la Gen AI e creare strategie creative o risolvere imprevisti in lassi di tempo relativamente brevi;
- – Chief Artificial Intelligence Officer: per aprire le porte della propria organizzazione occorre assumere un esperto di IA a 360° che faccia sia da consulente, in ottica business, sia da insegnante a supporto dei colleghi;
- – AI Certifications: i dipendenti più motivati ad imparare sono quelli a cui viene offerta l’opportunità di partecipare a corsi che prevedono anche attestati di partecipazione utili ad arricchire i loro Cv;
- – Artificial intelligence hackaton: sono vere e proprie gare a cui possono partecipare organizzazioni, agenzie e realtà del territorio per testare il loro livello di conoscenza dell’intelligenza artificiale.