Con il senno di poi: la finanza e l’arte del cherry picking

scritto da il 03 Gennaio 2025

Se un direttore sportivo sapesse in anticipo quanti gol farà un giocatore la sua campagna acquisti del calciomercato sarebbe semplice.

Analogamente,davanti a un cesto di ciliegie, dovendo scegliere, tutti prenderebbero le più belle lasciando nel cesto quelle meno rosse e brillanti. Nella vita, però, non sempre le alternative sono chiare e nette davanti a noi, l’incertezza del futuro predomina. Il direttore sportivo non sa quanti gol farà il giocatore e l’assaggiatore di ciliegie ha una benda sugli occhi, non può vedere e quindi sceglie a caso.

Tutti vorremmo decidere con il senno di poi, anche in finanza. Se avessimo saputo che le azioni della società X sarebbero salite e quelle della società Y sarebbero scese avremmo comprato azioni della società X, ma prima non potevamo saperlo. Alcuni gestori di risparmio, però, hanno trovato un modo di incorporare il senno di poi nelle loro decisioni, ovviamente favorendo se stessi o alcuni clienti a danno di altri. Ecco come funziona.

cherry picking

(Creato con Pixel Studio)

Io gestisco due fondi, chiamiamoli “fondo buono” e “fondo cattivo”. Il fondo buono mi dà commissioni alte e il fondo cattivo basse. Inoltre nel fondo buono ho investito soldi miei o di famigliari o di amici compiacenti, mentre dei clienti del fondo cattivo non mi importa granché. Al mattino chiamo un trader e gli dico di comprare, diciamo, 100 milioni di euro di azioni diverse. Alle quattro del pomeriggio vedo quali azioni, fra quelle che il trader ha comprato per me, sono salite e quali azioni sono scese. A questo punto metto le azioni che sono salite nel fondo buono e quelle che sono scese nel fondo cattivo. Giorno dopo giorno, se ripeto questo giochino (che non per nulla si chiama “cherry picking”), tra commissioni e plusvalenze io e i clienti del fondo buono guadagniamo, mentre i clienti del fondo cattivo perdono.

La tentazione di fare questo giochino, per un gestore disonesto, è forte. Per contrastare la pratica truffaldina basterebbe obbligare il gestore a dichiarare al momento dell’acquisto, cioè al mattino presto, quando ancora non ci sono informazioni sull’andamento delle azioni comprate, a quale dei due fondi sono assegnate le singole tranche di azioni che sono state ordinate al trader. Ci sono però parecchi problemi tecnici per realizzare questa apparentemente semplice procedura. Comunque, ogni tanto qualcuno viene pizzicato, come in questo caso recente negli Stati Uniti.

Togliersi la benda dagli occhi prima di scegliere le ciliegie può essere pericoloso.

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