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Anno 2025, la playlist dei manager per affinare l’arte dell’ascolto
Anno 2025, ecco la playlist dei manager per affinare l’arte dell’ascolto. Sì, perché mai come come nel 2025, con gli scossoni dell’innovazione radicale dell’intelligenza artificiale, sarà necessario che i manager ascoltino attivamente ciò che accade all’interno della loro azienda e all’esterno. Dunque, facciamoci suggerire da cinque grandi professionisti quali sono i migliori investimenti musicali da fare nel 2025. Lo facciamo con qualche loro commento, raccolto tra il 1999 e il 2024 nel corso di una serie di interviste.
Ascolto 1, Phil Collins, “In the air tonight”, album “Face value”, 1981, suggerito da Stefano Denicolai, docente di “innovation management” all’università di Pavia: «Avete presente l’iconico intro di batteria in “In the air tonight” di Phil Collins? – spiega il docente dell’università di Pavia, chitarrista per passione –. È un grandioso esempio di innovazione tecnologica. Durante la registrazione del terzo album di Peter Gabriel, Phil Collins stava suonando la batteria quando i suoi colpi furono accidentalmente captati dal microfono usato dai tecnici del suono per comunicare con la band. Quel microfono non era progettato per registrare musica: i suoi compressori erano ideati per smorzare i suoni forti e amplificare quelli deboli. Il risultato fu incredibile e diverso da qualsiasi altro suono. Era appena nato il gated reverb, ossia un incisivo suono del rullante che divenne popolare negli anni Ottanta. Quella non fu semplicemente fortuna: era l’abilità dell’innovatore di sentire qualcosa di speciale dove altri sentono solo rumore. L’innovazione non è una corsa a chi arriva prima sul mercato, ma è pazienza e attenzione nel capire quando i clienti saranno pronti».
Ascolto 2, Radiohead, “Jigsaw falling into place”, album “In rainbows”, 2007, suggerito da Carlo Alberto Carnevale Maffé, docente di docente di strategia aziendale all’università Bocconi: «L’ascolto dei clienti – dice il professore e imprenditore – permette di mantenere una solida base di fiducia e rilevanza, ma va fatto “con un orecchio solo”, come direbbe Bernard Arnault in riferimento alla creatività della moda. È l’immaginazione di nuovi bisogni che consente di sorprendere e affascinare.
Come Henry Ford non rispose ai clienti che chiedevano una carrozza a cavalli più veloce, anche Tesla ha rivoluzionato l’industria automobilistica. Invece di limitarsi a migliorare le auto a combustione interna esistenti, Tesla ha anticipato il bisogno di veicoli elettrici ad alte prestazioni basati sul software e sull’intelligenza artificiale, creando una nuova domanda di mercato. Questo esempio dimostra come l’immaginazione di nuovi bisogni possa portare a un cambiamento radicale nel settore.
Il caso-scuola è quello di Steve Jobs, che ha saputo anticipare nuovi bisogni degli utenti, creando prodotti che nessuno aveva esplicitamente indicato di volere, come l’iPhone. L’innovazione richiede non solo ascolto e immaginazione, ma anche sensibilità, visione e coraggio. Le aziende devono essere pronte a sfidare lo status quo e a prendere rischi calcolati. Un approccio strategico efficace include anche sperimentazione e prototipazione: incoraggiare la sperimentazione continua e la creazione di prototipi può aiutare a testare nuove idee senza impegnarsi completamente».
Ascolto 3, Pearl Jam, “Alive”, album “Ten”, 1991, suggerito da Alessandro Zollo, CEO di Great Place to Work Italy: «L’ascolto attivo della musica – racconta il manager e batterista – può insegnare al mondo del lavoro molte lezioni preziose. Ascoltare attentamente una canzone significa cogliere ogni nota, ogni sfumatura e ogni emozione trasmessa. Allo stesso modo, l’ascolto attivo dei collaboratori permette di comprendere non solo le parole, ma anche i sentimenti, le preoccupazioni e le motivazioni che vi sono dietro. Questa competenza è fondamentale per creare un ambiente di lavoro inclusivo e collaborativo. Così come si “ascoltano” e si interpretano i numeri di un bilancio, è fondamentale ascoltare il parere delle persone perché, solo attraverso il loro parere e una buona dose di modestia, si possono prendere decisioni corrette, sane e veloci per il bene della propria organizzazione».
Ascolto 4, Ray Charles, “I believe to my soul”, 1959, suggerito da Michele Crisci, presidente e amministratore delegato di Volvo Car Italia: «L’azienda è un insieme di parti tutte ugualmente fondamentali – riflette il manager e chitarrista jazz –. Ci sono parti di molte pagine e parti magari di un solo rigo, ma tutti insieme fanno la bellezza dell’opera o, in questo caso, costruiscono l’azienda e il sistema con il quale questa azienda sa performare in modo duraturo e vincente. È importantissimo trasmettere questo concetto nel mondo lavorativo, dove non conta la parte, ma come la si suona, tutti e tutti insieme, sapendo che ognuno in ogni specifico momento ha un ruolo fondamentale, non dimenticando mai che anche il silenzio in un brano musicale ha un ruolo fondamentale».
Ascolto 5, Carl Maria von Weber, Overtüre, “Der Freischütz” (“Il franco cacciatore”), 1821, suggerito da Roberto Zecchino, deputy general manager & corporate vice president human resources Bosch Group South Europe: «Uno dei brani più espressivi di Carl Maria von Weber – commenta il manager dell’azienda che nel 1934 ha dato vita a un’orchestra sinfonica composta da dipendenti delle sedi di Bosch – è l’Overtüre del “Franco cacciatore”: il suo potere evocativo si sprigiona fin dalle primissime note e mi proietta in un’atmosfera misteriosa, fatta di luci e ombre, di contrasti.
Il migliore organico aziendale è quello che si sente ingaggiato e realmente parte di un contesto in cui i valori dichiarati vengono realmente agiti: quello, cioè, i cui membri si sentono in prima persona “ambassador”, testimoni della cultura aziendale. Il ruolo del responsabile delle risorse umane potrebbe essere paragonato a quello di un direttore d’orchestra. Questo, come l’HR, deve coordinare e armonizzare i vari elementi di un ensemble complesso. In un’azienda, l’HR si occupa di individuare e unire talenti diversi, creando un team che lavori in sintonia, proprio come un direttore guida musicisti con strumenti diversi verso l’esecuzione perfetta». Anno 2025, dunque, playlist dei manager per affinare l’arte dell’ascolto.