Vacanze sulla neve, lusso per pochi. Le strategie per il 2025

scritto da il 26 Dicembre 2024

Post di Federico Cavallo, responsabile Public Affairs e Media Relations di Altroconsumo

Le festività invernali rappresentano da sempre un momento di aggregazione, viaggi e festeggiamenti, ma sono anche una voce importante nel bilancio familiare degli italiani. Che si tratti di trascorrere il Natale con parenti e amici o di concedersi una settimana bianca in montagna, le spese legate a questo periodo riflettono dinamiche economiche più ampie, come l’aumento del costo della vita e i cambiamenti nelle abitudini di consumo. Come ogni anno in questo periodo, le indagini condotte da Altroconsumo sui costi delle vacanze invernali e delle festività natalizie ci offrono un quadro delle tendenze in atto, con alcune sorprese e molte conferme.

La settimana bianca: sempre più un lusso per pochi

Partiamo dalle mete sciistiche, da sempre una scelta ambita ma onerosa per gli italiani. I dati raccolti da Altroconsumo evidenziano come, per il 2024, la settimana bianca a cavallo di Capodanno abbia subito un aumento medio del 14% rispetto all’anno precedente. Questo significa che per una coppia il budget medio necessario per una vacanza in montagna nelle 9 località sciistiche monitorate – includendo costi di viaggio, skipass e pernottamento – si attesta sui 3.125 euro, con punte che superano i 4.400 euro in località come Cortina d’Ampezzo, dove si registra però un calo del 4% rispetto allo scorso anno. Tuttavia, la nostra analisi segnala anche alcune località più abbordabili, come Tarvisio (1.724 euro) e Pila (2.218 euro), che si confermano le scelte ideali per chi cerca di contenere i costi senza rinunciare ad un inizio d’anno sulla neve.

Il confronto con il 2023 evidenzia alcune dinamiche interessanti. Lo scorso anno, infatti, i costi medi per la settimana bianca erano già elevati, con Cortina che si posizionava come la destinazione più cara (4.566 euro) e Tarvisio come la più economica (1.595 euro). Nonostante l’inflazione abbia continuato a incidere sul settore turistico, è interessante notare come alcune località abbiano però registrato aumenti più contenuti: Tarvisio, ad esempio, ha visto una crescita dei costi del 7% nel 2023 e dell’8% nel 2024, mentre località come Champoluc hanno segnato incrementi più significativi, con un aumento del 43% in un solo anno.

Ecco la strategia per risparmiare (serve pazienza)

Per quanto riguarda più nello specifico gli skipass, il giornaliero nei periodi di alta stagione registra un aumento medio del 4,1% in più rispetto a un anno fa, mentre il settimanale (5 giorni) è rincarato del 3,8%. Aumenti che si sommano a quelli ancora più rilevanti della scorsa stagione, che avevano visto incrementi rispettivamente del 7,4% e del 9,3%. Il risultato è che una famiglia di tre persone (adulte) solo per lo skipass deve essere disponibile a spendere 186 euro al giorno, che diventano 250 nelle località sciistiche più care.

Concludendo, per chi cerca di risparmiare, il consiglio è di optare per la settimana bianca di Carnevale, che subisce rincari più contenuti (+5%) e permette una riduzione dei costi di circa il 40% rispetto a quella di Capodanno. A Livigno, ad esempio, si può passare da una spesa di oltre 4.200 euro a circa 2.026 euro, una differenza del 109%.

Il budget per le vacanze di Natale è lievitato: +50%

Se la settimana bianca sembra diventare sempre più un “lusso” per pochi, le festività natalizie con i tradizionali scambi di doni e momenti conviviali in famiglia e con gli amici restano irrinunciabili. Tuttavia, anche in questo caso si segnalano costi in aumento. Per il Natale 2024, secondo le rilevazioni di Altroconsumo, gli italiani prevedono infatti di spendere in media 490 euro, quindi quasi 50 euro in più rispetto alle aspettative del 2023. Sebbene il 18% degli intervistati dichiari di voler aspettare i saldi di gennaio per risparmiare, quasi 2 italiani su 5 sostengono non solo che comprare i regali per parenti e amici rappresenta un motivo di stress, ma anche che, alla fine, finiranno per spendere più di quanto preventivato.

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La settimana bianca sembra diventare sempre più un “lusso” per pochi (Designed by Freepik)

La crescita dei costi natalizi è trainata soprattutto dai regali per adulti, con una spesa media di 166 euro, e dai giocattoli per bambini, che assorbono circa 82 euro. A questo si aggiungono le cene e i pranzi festivi, per cui si spendono in media 119 euro, e le feste di Natale e Capodanno nei locali, che rappresentano una voce di spesa media di 97 euro.

Chi pensa invece di partire ha messo a preventivo una spesa media di 413 euro per vacanze anche solo di qualche giorno, con un budget che lievita del 50% rispetto a quanto previsto lo scorso anno. Interessante è anche l’evoluzione delle abitudini di consumo che confermano un trend sempre più diffuso: nel 2024, il 55% degli italiani ha dichiarato di preferire gli acquisti online, un dato in crescita rispetto al 46% del 2023, anche se il negozio fisico resta un punto di riferimento importante soprattutto per gli over 55.

Inflazione e redditi stagnanti pesano sugli acquisti

L’aumento dei costi legati a festività e vacanze invernali conferma che il tasso di inflazione, pur rallentando rispetto ai picchi raggiunti nel 2022, continua a erodere il potere d’acquisto delle famiglie. Parallelamente, il reddito disponibile degli italiani rimane sostanzialmente stabile, con una crescita nominale che non riesce a tenere il passo con l’aumento dei prezzi.

Questo spiega perché molte famiglie dichiarino di dover rinunciare a viaggi o regali più costosi, concentrandosi su soluzioni più economiche o pianificando meglio le spese. In questo contesto, Altroconsumo continuerà a monitorare le tendenze di consumo, offrendo strumenti e informazioni per aiutare gli italiani a fare scelte consapevoli e sostenibili. Il nostro obiettivo è non solo fotografare la realtà, ma anche stimolare un dibattito costruttivo su come rendere le festività invernali un momento accessibile a tutti, senza rinunciare al divertimento e alla qualità: quella dei prodotti, certo, ma anche delle relazioni.

Le nuove sfide: tra risparmio e qualità

Va infatti sempre ricordato che, oggi più che mai, i comportamenti aggregati dei cittadini-consumatori possono determinare impatti rilevanti – in negativo come in positivo – sul mercato, sul pianeta e sulle comunità. Come da qualche tempo sottolineiamo nell’ambito dell’iniziativa “Impegnati a cambiare”, ognuno può contribuire attraverso le proprie scelte al cambiamento necessario verso un futuro più equo e sostenibile, per sé e per gli altri. Si può quindi fare anche iniziando da quei piccoli gesti che rendono le festività non solo più accessibili, ma anche più in linea con i valori di una comunità responsabile.

Benessere vs. sostenibilità: che vacanze nel 2025

Guardando al 2025, più in generale, i consumatori si troveranno di fronte a sfide sempre più complesse e interconnesse: l’aumento dei costi, le incertezze geopolitiche, l’evoluzione delle dinamiche economiche e di mercato richiederanno una maggiore consapevolezza e capacità di pianificazione-reazione nelle scelte quotidiane. Sarà cruciale, quindi, bilanciare il desiderio di benessere (e la ricerca di risparmio e qualità) con la più generale necessità di sostenibilità economica e ambientale, soprattutto in un contesto di inflazione persistente e redditi stagnanti.

Allo stesso tempo, il ruolo attivo dei consumatori nel guidare il cambiamento diventerà ancora più rilevante. Scelte di consumo responsabili e consapevoli non influiranno più “solo” sul bilancio familiare, ma anche su questioni più ampie, come il supporto a un mercato più equo, la riduzione dell’impatto ambientale e il rafforzamento delle reti civiche e l’economia civile. Il 2025 sarà perciò cruciale per capire quanto i cittadini-consumatori sapranno rendersi protagonisti nel rispondere a queste sfide, trasformando i propri comportamenti in leve per un futuro più equo, inclusivo e sostenibile. Così come per le imprese e le istituzioni pubbliche, nel dimostrare la capacità di mettere le proprie risorse finanziarie ed organizzative al servizio del cambiamento ormai non più rinviabile.