categoria: Distruzione creativa
Aziende, se migrare al cloud non basta (e occhio ai fornitori)
Post di Frédérique Liaigre, Direttore Generale Benelux e South EMEA di Verizon Business –
La tecnologia sta evolvendo velocemente, con innovazioni come l’edge computing, l’intelligenza artificiale (IA) e il machine learning (ML) sempre più presenti nelle attività della vita quotidiana e nelle strategie aziendali. Le imprese, infatti, spinte dalla costante ricerca di progresso, stanno investendo in misura crescente in strumenti di ultima generazione.
In questo scenario, grazie ai numerosi vantaggi offerti dalla migrazione al cloud, in primis la connettività dell’ecosistema aziendale, molte organizzazioni stanno trasferendo l’intera infrastruttura su un archivio digitale. Tuttavia, questo passaggio da solo non è sufficiente per soddisfare gli elevati standard di sicurezza ed efficienza operativa richiesti. Per massimizzare i benefici di questa transizione, le aziende dovrebbero intraprendere una trasformazione digitale del business a 360 gradi integrando sistemi disconnessi, sviluppando soluzioni modulari e intelligenti in grado di abilitare nuove funzionalità, ottenere analisi più accurate e prendere decisioni più rapide, nonché contribuire a creare realtà agili, performanti e pronte a fronteggiare le sfide future.
Investire nella trasformazione digitale del business è un driver chiave per le società che ambiscono a una maggior produttività e a un successo sostenibile nel lungo periodo. Quando la migrazione al cloud viene associata a soluzioni avanzate – come reti 5G private, Network-as-a-Service (NaaS), Secure Access Service Edge (SASE) e Zero Trust Dynamic Access – le aziende possono migliorare significativamente la protezione della loro infrastruttura, inclusi fornitori e partner lungo la catena di approvvigionamento.
Il ruolo del 5G privato come abilitatore di innovazioni
Il 5G privato permette alle realtà imprenditoriali di creare una rete personalizzata per strutture che necessitano dibassa latenza, rispondendo così alle esigenze di larghezza di banda e capacità di copertura, sicurezza e connettività performante.
Tale architettura, quindi, trova vincenti applicazioni in diversi settori. Nell’ambito della produzione manifatturiera, ad esempio, si sta adottando il 5G privato per accelerare l’implementazione delle tecnologie dell’Industry 4.0, quali l’Internet of Things (IoT), l’intelligenza artificiale (IA), la realtà aumentata e l’edge computing. Sono proprio queste ultime a permettere la trasformazione a smart factory, caratterizzate da processi di produzione automatizzati ed efficienti affiancati da strumenti di manutenzione predittiva per aiutare a ridurre i blocchi alla produzione. Inoltre, la bassa latenza del 5G privato, combinata con l’edge computing, può fornire le funzionalità di rete necessarie per rendere possibile una produzione altamente innovativa.
Da non sottovalutare, è la sua capacità di connettere un numero elevato di dispositivi senza compromettere la qualità del servizio, migliorando al contempo la sicurezza con vantaggi evidenti in ambienti particolarmente affollati come lo possono essere, ad esempio, i porti, gli aeroporti, i campus e, infine, le fabbriche con grandi impianti.
Come difendere le infrastrutture aziendali dalle minacce provenienti dalla complessa rete di fornitori e partner?
La protezione informatica che viene oggi richiesta alle imprese non si limita al solo perimetro aziendale ma si estende anche alla supply chain. A dimostrarlo è anche il Data Breach Investigations Report (DBIR) 2024 di Verizon Business: il 15% delle intrusioni informatiche derivano dalla catena di fornitura, con potenziali impatti negativi su numerosi stakeholder dell’ecosistema aziendale.
Tuttavia, le società non sono completamente inermi e, a difesa dalle minacce provenienti dalla rete di partner e fornitori, potrebbero adottare il Secure Access Service Edge – meglio conosciuto come SASE. Questo modello di architettura unisce funzionalità di rete avanzate con strumenti di sicurezza informatica in un’unica piattaforma cloud-native.
La duplice natura della soluzione permette alle aziende di oggi – soprattutto quelle che presentano dipendenti in smart working sparsi su differenti geografie o con una marcata dipendenza da applicazioni e infrastrutture cloud che comunque vogliono proteggere i propri dati – di semplificare la gestione di rete rendendole più sicure. Inoltre, promuove la creazione di ambienti di lavoro ibridi più efficienti, riducendo o eliminando i costi legati ai sistemi VPN e WAN.
Il ruolo del Network-as-a-Service a beneficio dell’innovazione
Non solo il SASE, ma in questo panorama vi è un altro pilastro, il NaaS Cloud Management. Un modello, quest’ultimo, che consente di stabilire connettività tra ambienti pubblici, privati e ibridi – così come tra infrastrutture di rete cloud e edge – attraverso una piattaforma online unificata.
I benefici che ne derivano sono vari, i più rilevanti sono:
- – Efficienza operativa: le risorse disponibili sono sfruttate al meglio adottando un modello di servizio completo, che non solo migliora la gestione della rete ma riduce significativamente i costi.
- – Controllo semplificato: centralizzare e automatizzare il monitoraggio della rete permette di svolgere attività senza intralci, aumentandone l’efficacia complessiva.
- – Flessibilità strategica: le prestazioni e l’adattabilità della rete possono essere ottimizzate per rispondere rapidamente alle esigenze operative, garantendo un utilizzo ottimale delle risorse e riducendo al minimo gli sprechi di budget su componenti superflui.
L’innovazione aziendale è abilitata dal NaaS Cloud Management attraverso una rete flessibile, programmabile, scalabile e affidabile, caratteristiche essenziali per la crescita delle aziende.
Zero Trust: “mai fidarsi, verificare sempre”
“Non fidarsi di nulla e verificare tutto” è il principio base per il modello Zero Trust – un alleato fondamentale per proteggere l’organizzazione a ogni livello. È infatti in grado di contrastare un’ampia gamma di attacchi informatici, provenienti non solo da fonti esterne, ma anche dal cuore delle organizzazioni e dalla loro catena di approvvigionamento.
Verificando l’autenticazione all’interno di tutte le applicazioni – dalla supply chain alle reti cloud –, il network limita i punti di accesso per le potenziali intrusioni e aiuta a proteggere le organizzazioni moderne dai sempre più comuni incidenti informatici causati da minacce quali phishing, ransomware, malware e social engineering.
Affinché le organizzazioni siano veramente preparate ad affrontare le prossime sfide in ambito cybersecurity, adottare un approccio Zero Trust sembra essere diventato un imperativo, cui non sottrarsi ma da integrare nella cultura aziendale.
In conclusione, le trasformazioni digitali in atto devono rispondere alle necessità delle aziende – che variano dalla flessibilità organizzativa, passando per l’agilità fino ad arrivare alla sicurezza – plasmate dalla complessa realtà odierna.
Non esiste una soluzione unica che soddisfi tutti questi bisogni, ma le imprese sono chiamate ad esplorare e implementare strategicamente le tecnologie più adatte, per soddisfare le loro attuali esigenze. Adottando un approccio graduale e mirato, le organizzazioni hanno l’opportunità di migliorare efficienza, sicurezza e flessibilità, costruendo una solida base per affrontare con successo qualsiasi mutamento. È vero che il futuro rimane imprevedibile, però ci si può attrezzare con i migliori strumenti per affrontarlo.