Rifiuti in edilizia: la svolta green per l’ambiente e le imprese

scritto da il 14 Novembre 2024

Post di Fabio Arancio, regional manager PlanRadar – 

Il settore delle costruzioni è statisticamente uno dei più impattanti sull’ambiente: secondo  recenti rilevazioni del Global Buildings Climate Tracker (GBCT), il comparto è responsabile del 37% delle emissioni di anidride carbonica a livello globale.

Negli ultimi tempi però si sta facendo strada un modello di sostenibilità che punta a trasformare i rifiuti edili in risorse preziose, non solo per minimizzare l’impatto ambientale dei processi edilizi, ma anche per ridurre i costi e gli sprechi di materiale. L’idea di base è che i rifiuti di un’azienda possano diventare una risorsa per un’altra, principio che si allinea con l’economia circolare e i suoi tre pilastri, ovvero riduzione, riutilizzo e riciclo. Questo paradigma sta diventando sempre più frequente in tutto il contesto europeo, dove le normative ambientali spingono le società a limitare lo spreco di risorse naturali e a ridurre l’impronta ambientale del settore edilizio.

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Promuovere un’economia circolare in edilizia si traduce in una serie di sfide (Designed by Freepik)

Le sfide dell’economia circolare in edilizia

Tuttavia promuovere un’economia circolare in edilizia comporta alcune sfide: secondo un recente rapporto dell’Agenzia Europea dell’ambiente, il riciclo nella filiera edile incontra ancora barriere significative rispetto ad altri settori come la scarsa fiducia nella qualità dei materiali riciclati, il costo delle tecnologie necessarie per il trattamento di queste risorse e la mancanza di infrastrutture adeguate per la loro gestione.

Investire in tecnologia potrebbe portare valore aggiunto alle aziende nel lungo periodo, garantendo trasparenza nei processi di utilizzo e riciclo delle risorse e monitorando l’intero ciclo di vita dei materiali. Grazie all’implementazione di strumenti digitali, le imprese possono infatti raccogliere un ampio ventaglio di informazioni su stato e caratteristiche dei materiali da costruzione presenti in cantiere, valutando e pianificando il loro eventuale riutilizzo nella filiera e in conformità con le normative ambientali.

Gestione intelligente dei rifiuti: investire per risparmiare

Questa gestione intelligente dei materiali di cantiere favorirebbe inoltre l’ottenimento di certificazioni di sostenibilità da parte delle aziende, aiutandole a posizionarsi come attori responsabili e competitivi in un mercato sempre più esigente per quanto riguarda l’attenzione alle tematiche ambientali. Adottare pratiche di economia circolare, dunque, non solo risponde a una necessità di tutela del pianeta, ma si traduce in un risparmio economico significativo per le imprese, che allo stesso tempo guadagnano credibilità agli occhi degli investitori e degli altri operatori della filiera.

L’adozione di questi modelli richiede però una maggiore disponibilità delle imprese a investire in soluzioni innovative che permettano una gestione più efficiente e trasparente dei processi. La sfida è dunque quella di creare un sistema in cui le informazioni siano fruibili in tempo reale, permettendo di prendere decisioni informate e basate su dati concreti, traghettando così verso l’innovazione anche un comparto che deve guardare sempre di più alla sostenibilità e che risulta essere ancorato a metodologie di lavoro ormai superate.