Oltre il Green Deal: l’Europa e la sfida dell’innovazione

scritto da il 04 Novembre 2024

Post di Gwenaelle Avice Huet, Executive Vice President, Schneider Electric Europe Operations – 

La rilevanza dell’Europa sullo scenario mondiale si sta ridimensionando, ma possiamo invertire la rotta con un’azione immediata.  Le nostre industrie crescono meno rispetto ai loro concorrenti per gli elevati costi energetici, per i limiti nell’accesso alle fonti energetiche, ma anche perché non utilizziamo efficacemente il nostro sistema di ricerca e innovazione: il tasso di intensità di Ricerca e Sviluppo nell’UE si attesta al 2,2% del PIL, al di sotto di Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Cina. Inoltre, negli ultimi anni il numero di aziende UE nella Fortune Global 500 è diminuito in modo significativo, così come è diminuita la nostra produttività del lavoro.

Il rapporto Draghi, presentato a settembre, ha messo in fila le azioni essenziali, necessarie per la ripresa competitiva dell’Europa. Ha suonato un campanello d’allarme, per stimolare un’azione immediata, sottolineando al contempo che le sfide dell’Europa rappresentano anche le sue più grandi opportunità.

Con la sua storia di capacità industriale, innovazione, scoperte scientifiche e in condizioni economiche favorevoli, il continente è pronto a cambiare. Per riacquistare vitalità, Draghi indica la strada di una profonda riorganizzazione della strategia industriale dell’UE, basata su alcuni elementi: accelerare l’innovazione, colmare il divario di competenze, mantenere gli investimenti in alcuni settori critici.  Energia e digitalizzazione, in particolare, sono indicate come catalizzatori di uno sviluppo economico sostenibile, che faccia dell’Europa un modello di crescita sostenibile per tutto il mondo.

L’interconnessione tra decarbonizzazione e crescita economica

Il rapporto Draghi sottolinea il ruolo cruciale della decarbonizzazione nel rafforzare la competitività europea. Fattori come l’aumento della domanda di datacenter – che crescerà del 28% entro il 2030 – e l’espansione di altri settori ad alta intensità energetica richiedono di dare priorità alla modernizzazione della rete energetica europea. Semplificare i permessi, adottare standard chiari sarà essenziale per promuovere un sistema energetico realmente sostenibile.

Le politiche già esistenti possono guidarci in questa transizione. Il Net Zero Industry Act, ad esempio, mira a rafforzare la produzione manifatturiera europea attraverso tecnologie pulite. Riducendo gli oneri amministrativi e supportando l’adozione a livello locale, questa direttiva potrà allineare la crescita economica con gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE. E il Green Deal UE è una pietra angolare del nostro futuro: il pacchetto Fit for 55, la direttiva EPBD sulla prestazione energetica degli edifici possono stimolare la crescita dell’occupazione e rianimare l’economia UE. Recenti studi che Schneider Electric ha condotto con la Boston University, ci suggeriscono che l’adozione di tecnologie di energia pulita in edifici nuovi e ristrutturati potrebbe creare oltre 2 milioni di nuovi posti di lavoro in Europa e negli Stati Uniti.

Investire sulla transizione energetica rafforzare la sicurezza e ridurre la dipendenza

Nel quadro delle attuali tensioni geopolitiche, la dipendenza esterna dell’Europa da materie prime critiche (CRM) e tecnologie avanzate è una potenziale vulnerabilità. L’impatto è stato evidente durante il picco dei prezzi dell’energia in seguito al conflitto tra Russia e Ucraina, che ha portato alla chiusura di attività commerciali e ha esacerbato la crisi del costo della vita. I prezzi dell’energia sono diminuiti rispetto al picco del 2022, ma le proiezioni indicano che anche oltre il 2025 potrebbero essere fino a quattro volte superiori ai livelli pre-crisi.

Investimenti significativi in settori quali l’estrazione di minerali e i semiconduttori appaiono essenziali per migliorare la resilienza e la sicurezza dell’Europa. Parallelamente, la strategia più efficace che possiamo attuare per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili prevede la transizione a fonti di energia rinnovabili, e il miglioramento dell’efficienza energetica. Maggiori investimenti sulla transizione energetica possono espandere la disponibilità di energia verde e allinearla alla domanda: un fattore cruciale per supportare le nostre industrie, consentire l’innovazione e la crescita e rafforzare la nostra resilienza economica.

Promuovere l’innovazione per guidare la trasformazione digitale

L’Europa patisce un significativo divario di finanziamenti per la tecnologia, in particolare per l’Intelligenza Artificiale, rispetto agli USA: per colmarlo l’UE deve dare priorità all’aumento di investimenti in Ricerca e Sviluppo e coltivare la cultura dell’innovazione. Basti pensare che il 61% del totale degli investimenti sulle startup attive nell’Intelligenza Artificiale va ad aziende statunitensi, e solo il 6% va a quelle UE.

Per offrire maggiore supporto a start up e PMI, che spesso si rivelano incubatori di idee rivoluzionarie, ci sono diverse strade.

Possiamo incentivare gli investimenti, con agevolazioni fiscali, sovvenzioni e altri incentivi per incoraggiare gli investimenti early stage. Dobbiamo semplificare le normative per ridurre gli ostacoli burocratici e rendere più agili i processi di conformità. Serve armonizzare la legislazione, così che un quadro normativo più unificato tra gli Stati Membri promuova l’innovazione in condizioni di parità. Bisogna finanziare in modo mirato la crescita e la commercializzazione di tecnologie promettenti, che abbiano già dimostrato il loro potenziale, per aiutare a portare sul mercato più velocemente soluzioni innovative e creando tangibili benefici economici.

innovazione

Investire in ricerca e sviluppo è uno dei pilastri per un’Europa competitiva e sostenibile (Designed by Freepik)

Concentrandosi sia sulla ricerca e sviluppo sia sulla distribuzione delle innovazioni sul mercato, l’UE può creare un ecosistema di più solido e competitivo, che stimoli la trasformazione digitale e apporti benefici ai cittadini e alle imprese. Non solo. Per mantenere la sua leadership globale, l’Europa che oggi eccelle nelle tecnologie verdi deve considerare essenziale un maggiore investimento nell’IA: questo investimento aiuterà a guadagnare efficienza energetica man mano che aumenta l’adozione della tecnologia. Armonizzando standard e quadri di riferimento, come il NIST AI Risk Management Framework , e adottando una politica industriale più unificata, l’UE può rivitalizzare la sua economia.

Colmare il divario di competenze

L’UE continua a scontrarsi con un significativo divario di competenze che è un ostacolo sostanziale alla sua crescita. È una sfida che interessa vari settori, ma l’economia verde sta affrontando una carenza particolarmente acuta: recentemente il World Economic Forum ha evidenziato che. per raggiungere gli obiettivi sulle rinnovabili in UE, serviranno oltre 1 milione di lavoratori da impiegare nel settore dell’energia solare entro il 2030.

Come sottolinea il rapporto Draghi, “promuovere la crescita della produttività “serve come motore primario per il progresso a lungo termine e contribuisce al graduale miglioramento degli standard di vita”. Credo fermamente che per raggiungere questo obiettivo siano necessari sforzi collaborativi tra governi, istituzioni educative e settore privato per riqualificare e migliorare le competenze della forza lavoro.   Attualmente, l’Europa è a rischio reale di fuga di cervelli, esacerbata dalle barriere linguistiche e dal fatto che le competenze in ambito digitale e quelle in ambito green non si integrano.

Abbiamo bisogno di politiche più convincenti, che aiutino le aziende a investire nei talenti e a dotare la forza lavoro delle competenze necessarie per adattarsi ai progressi tecnologici. Ciò è fondamentale per tenere il passo con l’evoluzione delle industrie e dei mercati globali, garantendo una crescita economica e la prosperità di lungo termine.

Una guida per realizzare la visione competitiva dell’Europa

Il rapporto Draghi delinea una strategia completa e lungimirante per migliorare la competitività dell’Europa. Senza mettere in atto robuste misure in tutti questi campi rischiamo di rimanere indietro sulla scena globale. Realizzare questa visione richiederà ingenti investimenti finanziari e uno sforzo di collaborazione tra tutti gli stati membri. Tuttavia, sono ottimista sul fatto che concentrandosi su innovazione, investimenti e riforme strategiche delle politiche, l’Europa possa affermarsi come leader globale nella tecnologia e nella sostenibilità.