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Harris o Trump? L’impatto delle elezioni Usa su economia e mercati
Post di Peter Garnry, Head of Equity Strategy di BG SAXO (Saxo Bank) –
Le elezioni presidenziali e congressuali degli Stati Uniti del novembre influenzeranno la direzione dell’economia globale per mesi e persino anni a venire. Una ragione è che l’economia USA è ancora la più grande del mondo e il suo mercato azionario domina tutti gli altri mercati con il 65% del valore totale delle azioni globali. Di seguito esaminiamo i risultati elettorali più probabili e quali sono le loro implicazioni.
1) Una vittoria netta di Trump
Se Donald Trump vincesse le elezioni presidenziali e il Partito Repubblicano controllasse entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti, l’impatto politico sarebbe certamente sui temi di immigrazione e sicurezza delle frontiere, politica commerciale ed economica e politica estera. Trump ha richiesto tariffe significativamente più alte sulle importazioni, in particolare dalla Cina, e più tagli fiscali. Sulla questione della politica estera, l’approccio “America First” di Trump potrebbe portare a maggiori attriti con la Cina e meno supporto per l’Ucraina, il che potrebbe causare grande incertezza geopolitica in Europa.
A livello economico, queste politiche potrebbero determinare delle carenze di manodopera durante un periodo in cui gli Stati Uniti stanno vivendo una rinascita nella produzione. Questo condurrebbe a salari più alti, quindi più inflazione e un’interruzione delle catene di approvvigionamento globali con l’industria dei semiconduttori a maggior rischio. Tasse più basse, e tariffe crescenti sulle importazioni, favorirebbero le PMI statunitensi e potenzialmente la crescita economica.
Inoltre, l’incertezza geopolitica derivante dalla politica estera di Trump potrebbe essere positiva per l’oro. Anche le aziende di difesa europee vedrebbero una crescita sui mercati, in quanto se gli Stati Uniti riducessero il loro impegno in Ucraina e continuassero a erodere la fiducia nella forza della NATO, l’Europa sarebbe costretta ad accelerare i piani di spesa sulla propria industria difensiva. Anche le banche potrebbero vedere una crescita sui mercati, per via delle politiche fiscali e dell’attitudine di Trump alla deregolamentazione.
2) Stallo con Harris
Nel caso in cui Kamala Harris vincesse le elezioni presidenziali, ma il controllo del Congresso degli Stati Uniti fosse diviso, si arriverebbe probabilmente a uno stallo politico, poiché un Congresso diviso porterebbe a un Senato controllato dai Repubblicani. Ciò significherebbe che gli obiettivi di Harris riguardanti la riforma sanitaria e l’aumento delle tasse non passerebbero, e che si manterrebbe lo status quo sulla Cina. Su una questione come l’Ucraina, sarebbe difficile per gli Stati Uniti mantenere o aumentare il loro impegno senza che i Democratici cedano ad alcuni degli obiettivi politici dei Repubblicani.
A livello economico, questo scenario è potenzialmente il peggiore per la crescita, poiché l’economia USA sta attualmente operando con un deficit fiscale di circa il 7% e un Congresso diviso limiterebbe qualsiasi capacità di mantenere o aumentare il livello di spesa. Un impulso fiscale negativo rallenterebbe l’economia nel 2025 portando a un rischio recessione, traiettoria che verrebbe in parte compensata da un ciclo di tagli della Fed. L’inflazione potrebbe arrivare al 2%.
La reazione immediata dei mercati potrebbe essere positiva, tuttavia, il potenziale impatto sull’economia di un impulso fiscale negativo potrebbe far ripensare agli investitori le loro prospettive economiche e ruotare i portafogli verso settori più difensivi in preparazione a una recessione.
3) Una vittoria netta di Harris
Infine, analizziamo lo scenario in cui Harris vince le elezioni presidenziali e il Partito Democratico controlla entrambe le camere del Congresso degli Stati Uniti.
A livello politico, le tre principali aree di interesse di Harris sono assistenza sanitaria; crescita economica e questione abitativa; cambiamento climatico ed energia pulita. Per quanto riguarda l’assistenza sanitaria, la candidata prevede la limitazione dei costi per i farmaci e l’espansione dell’Affordable Care Act. Una vittoria schiacciante di Harris porterebbe inoltre a incentivi fiscali per le imprese edili, incentivi per gli acquirenti della prima casa, insieme ad un aumento delle tasse per le aziende e le classi con redditi. Harris potrebbe decretare significativi investimenti in energia pulita ed elettrificazione. Infine, una sua vittoria porterebbe probabilmente a un continuo supporto allo sforzo bellico dell’Ucraina.
Con Harris torna l’inflazione?
A livello economico, molte delle politiche di Harris potrebbero condurre a un aumento dell’inflazione. Le aziende farmaceutiche sarebbero le grandi perdenti in questo scenario, poiché Harris spingerebbe per una maggiore regolamentazione dei prezzi dei farmaci. Il deficit fiscale aumenterebbe, portando a una maggiore crescita nel breve termine, anch’essa inflazionistica. Tassi fiscali più elevati per le aziende ne ridurrebbero i guadagni nel breve termine. Gli incentivi per le imprese edili potrebbero avviare la creazione di posti di lavoro e aumentare la formazione di nuclei familiari, stimolando così la crescita della spesa correlata. Maggiori investimenti in energia pulita comporterebbero prezzi dell’elettricità più elevati e più interruzioni nella rete elettrica degli Stati Uniti.
L’impatto ovvio sul mercato è un rally delle azioni di energia pulita. L’attenzione alla questione abitativa potrebbe portare a un impatto positivo per le industrie focalizzate sulle infrastrutture. A causa della minore probabilità di un rialzo delle tariffe, i semiconduttori potrebbero reagire positivamente. Per lo stesso motivo l’elezione di Harris, sebbene lei sia severa nei confronti della Cina, potrebbe generare una reazione positiva nei mercati emergenti. Anche le azioni europee potrebbero vedere un rialzo dei prezzi.