Professionisti, 8 su 10 non sanno gestire il tempo efficacemente

scritto da il 21 Ottobre 2024

Post di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley

Il tempo è relativo, il suo unico valore è dato da ciò che noi facciamo mentre sta passando”: mai banali le parole di Albert Einstein che ha sempre visto nel tempo una grandissima risorsa. Le dichiarazioni del noto fisico risultano più che mai attuali in un’epoca in cui grandi e piccini vivono a stretto contatto con la velocità. All’interno di questo scenario in cui tutti sono sempre costantemente di corsa, soprattutto durante le ore di lavoro, risulta più che mai fondamentale sviluppare una dote in particolare: si tratta del time management, ovvero la capacità di gestire nel migliore dei modi il tempo a propria disposizione, svolgendo così le mansioni richieste nella quotidianità.

Secondo una serie di ricerche condotte sulle principali testate internazionali del settore il cosiddetto time management risulta una competenza quasi del tutto assente nei workplace di tutto il mondo. Infatti, stando a quanto indicato da Linkedin, più di 8 professionisti su 10 (82%) non sono in grado di gestire il tempo in maniera efficace sul posto di lavoro e, inevitabilmente, non riescono a rispettare le deadline imposte dai superiori e a portare loro risultati rilevanti.

Una soft skill molto richiesta: la capacità di gestire bene il tempo

A seguito di quanto appena illustrato, non sorprende il fatto che, secondo un ulteriore approfondimento strutturato sempre da Linkedin, più del 40% dei professionisti globali si sia iscritta o abbia già partecipato nel corso dell’anno corrente a corsi utili per imparare tutti i segreti del mestiere e diventare così degli ottimi “Time Manager”. Migliorare o addirittura perfezionare la skill della gestione del tempo risulta molto importante perché, stando a quanto specificato da Forbes US, è una delle soft skill più richieste da HR Recruiter e leader d’impresa nel corso dell’anno corrente e sarà una delle più ricercate in vista delle prossime annate.

Arrivati a questo punto, sorge una domanda quasi del tutto spontanea: esistono dei “superpoteri” da sviluppare per arricchire il proprio bagaglio di competenze con la skill più ricercata sul mercato del lavoro? La risposta è sì e sono innumerevoli: le prime conferme in merito giungono da Economic Times, il quale, grazie ad un approfondimento esaustivo basato su una serie di studi elaborati dalla Indian School of Business, mette in risalto il cosiddetto “priority power”.

Dalla lista delle priorità alla distinzione tra ambito lavorativo e impegni nel privato

Nello specifico, è l’abilità di stabilire delle priorità fin dalle prime ore della propria giornata lavorativa, completando così innanzitutto i compiti più lunghi e dispendiosi e, in seguito, tutto il resto. Ma non è tutto, esistono altri superpoteri da sviluppare per acquisire un ottimo time management. A questo proposito, ecco l’International Journal of Multidisciplinary Research in Arts Science and Technology che definisce il concetto di “bundary bliss”, vale a dire la corretta distinzione tra attività lavorative e mansioni di carattere personale. In questo modo, fin dal principio, sarà possibile dividere la giornata in due fasi distinte e concentrare l’attenzione su ciò che è più importante a seconda del momento, del luogo e della situazione in cui ogni singolo lavoratore si trova.

Una bolla del tempo?

Si prosegue con Linkedin che descrive la “distraction defense”: entrando più nel dettaglio, il lavoratore in questione, per organizzare il tempo a sua disposizione, deve eliminare ogni tipologia di distrazione ed entrare in una specie di bolla in cui isolarsi e pensare solo ed esclusivamente ai progetti da portare a termine. E ancora, secondo Mckinsey un Time Manager di livello è capace di prefissarsi degli “smart goal”, cioè obiettivi pertinenti e specifici correlati ad un lasso di tempo necessario per svolgere nel migliore dei modi il lavoro richiesto. Per ultimo, ma non meno importante, ogni crescita, in questo caso in termini di time managing, passa sempre dalla determinazione e dalla voglia di cambiare del singolo professionista. Per questo motivo, il portale britannico Management Today parla, nel dettaglio, di “change for growth”.

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I 7 superpoteri per trasformarsi in Time Manager

Ecco, infine, di seguito una descrizione dettagliata dei 7 superpoteri da sviluppare per diventare dei veri e propri maestri di time managing sul posto di lavoro:

  • 1. Priority power: si tratta della capacità di fare una vera e propria lista delle priorità fin dall’inizio dell’orario di lavoro, svolgendo in primis i compiti più difficili e dispendiosi;
  • 2. Train the patience: una gestione efficace del proprio tempo passa dalla capacità di avere pazienza, qualità che aiuta ad analizzare la situazione corrente e, di conseguenza, ad elaborare strategie e soluzioni efficaci;
  • 3. Let time be your ally: il tempo non è un nemico, bensì un alleato che, una volta apprezzato nella sua totalità, è in grado di offrire le giuste opportunità di crescita da cogliere giorno dopo giorno;
  • 4. Bundary bliss: separare di netto le mansioni lavorative da quelle di natura personale risulta fondamentale per organizzare il proprio tempo e decidere su cosa concentrare l’attenzione;
  • 5. Distraction defense: le distrazioni, all’interno dell’ambiente di lavoro, possono nascondersi ovunque, per questo è importante isolarsi, soprattutto mentalmente, per favorire la concentrazione;
  • 6. Smart Goal : un vero time manager non può solo avere obiettivi, ma dei veri e propri smart goal da correlare ad un giusto corrispettivo di ore o minuti in cui poter raggiungere il traguardo desiderato;
  • 7. Change for growth: dietro ogni crescita c’è sempre un grande cambiamento, soprattutto mentale, che i lavoratori globali sono chiamati ad attuare in ottica time management.