Alluvioni in Emilia, l’obbligo di assicurazione passerà dal digitale?

scritto da il 07 Ottobre 2024

Post di Pietro Menghi, AD di Neosurance, broker insurtech specializzato in Embedded e Connected Insurance – 

A poco più di un anno dall’alluvione che devastò l’Emilia Romagna, provocando quasi 9 miliardi di danni, la regione rivive un incubo. L’economia locale questa volta potrebbe pagare un prezzo che va oltre il miliardo, ma si tratta di un valore ancora solo stimato. E così, si riaccende la discussione su insufficienza e ritardi degli indennizzi di Stato e sull’urgenza di attuare la previsione legislativa circa l’obbligatorietà della polizza contro i rischi catastrofali – ormai sempre più frequenti – per tutelare le imprese in maniera adeguata. Nel prossimo futuro, l’alto tasso di sottoassicurazione delle PMI italiane potrebbe subire un’inversione di rotta anche grazie ai vantaggi introdotti dalle ultime soluzioni insurtech in termini di accessibilità e fruibilità.

Alluvioni e non solo, sfida delle nuove polizze

Se la maggior parte delle grandi società è già assicurata, secondo i dati Ania di fine 2021 il tasso di copertura resta basso tra PMI e microimprese. In particolare, tra queste ultime solo il 3,4% è coperta contro le alluvioni e solo l’8,4% contro i terremoti.

Quando l’obbligo di assicurazione entrerà in vigore e se sarà esteso anche ai privati è ancora materia di discussione, in questi giorni, tra politica e rappresentanti dell’industria assicurativa e riassicurativa. Certo è che il mercato dovrà affrontare tre grandi sfide: distribuzione, sostenibilità economica per le compagnie e una scarsa propensione all’acquisto da parte delle micro imprese.

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Il contributo del digitale 

Con 5 milioni di aziende destinatarie del provvedimento sancito nell’ultima legge di bilancio, il digitale sarà la chiave di volta per raggiungere il massimo numero di soggetti nel minor tempo, con costi contenuti.

Sfruttando tecnologie di open e embedded insurance, sarà possibile abilitare alla vendita di queste polizze aggregatori, consorzi, banche, e qualsiasi piattaforma fisica o digitale che possa rappresentare un canale di contatto verso le piccole attività.

Il segmento bancassurance potrebbe affermarsi come canale principale

Il rapporto, anche personale, tra PMI e organizzazioni di fiducia sul territorio – banche, associazioni, consorzi, etc – permetterà di ridurre la scarsa propensione all’acquisto di questo tipo di polizze, che ancora caratterizza le realtà di minori dimensioni. L’abilitazione tecnologica all’offerta di polizze aprirà nuove opportunità.

In particolare, il segmento bancassurance, potrebbe affermarsi come il canale principale. Secondo le ultime rilevazioni dell’Osservatorio Fintech e Insurtech del Politecnico di Milano, il legame tra le micro imprese e la banca, infatti è ancora molto forte sui canali fisici.

Tra le caratteristiche più apprezzate vengono indicate la competenza nel rispondere alle proprie esigenze (29%) e la consulenza personalizzata (28%). E proprio da questi bisogni può nascere un’occasione per ridurre il protection gap che oggi espone a molti rischi le piccole attività vittime del cambiamento climatico in tutta Italia.

Embedded insurance in caso di alluvioni: polizze più accessibili?

Non è una novità che le banche diversifichino la propria offerta con la vendita di polizze. Non sempre però questo avviene con processi fluidi, semplici e trasparenti o condizioni economiche sostenibili e allineate ai bisogni dell’utente finale. E’ su questo fronte che l’integrazione di polizze digitali o processi di preventivazione digitalmente assistiti per prodotti più complessi, può fare la differenza nell’esperienza del cliente e agevolare l’accesso alla protezione, alle condizioni più vantaggiose.

Per le banche che sapranno integrare per prime le migliori soluzioni e offerte si apriranno notevoli opportunità di monetizzazione, crescita e fidelizzazione della propria base clienti, sia sui canali fisici che su quelli digitali.

Inoltre, se gli istituti tradizionali vantano un posizionamento storico sul territorio, si sta facendo avanti un numero sempre maggiore di neobank, con un’infrastruttura tecnologica già in grado di offrire polizze integrate (“embedded”) per la propria base clienti di micro e piccole imprese, in continua crescita.

In un contesto competitivo così vivace, l’embedded insurance diventerà sempre più un elemento di differenziazione e diversificazione dei servizi della banca ai propri clienti business.

Verso una soluzione sostenibile 

In questa partita, giocheranno un ruolo chiave le realtà insurtech in grado di presidiare l’infrastruttura tecnologica necessaria a tale tipo di integrazione fra compagnie, singole o in pool, riassicuratori e intermediari di diverso tipo.

Negli ultimi anni le perdite delle compagnie sui rischi di alluvioni e altri disastri dovuti al rischio idrogeologico sono state enormi. Se il cambiamento climatico non contribuirà certamente ad invertire questo trend, una soluzione va cercata nell’innovazione di prodotti assicurativi, processi e canali distributivi che possano contribuire ad accrescere il tasso di copertura delle aziende.

Parallelamente, sempre più importante sarà l’impatto della connected insurance. La crescente diffusione di sensori e dispositivi connessi permetterà di rilevare in tempo reale e in maniera continuativa parametri climatici e altri elementi associati a rischi, non solo di alluvioni, sul territorio, con l’obiettivo di prevenirli e ridurli.

Nuove tecnologie e premi allineati al rischio effettivo

Immaginiamo il ruolo di un contatore smart in grado di interrompere automaticamente l’erogazione di gas, per evitare possibili esplosioni, in un’area in cui sia stato rilevato un terremoto. Tecnologie come questa avranno un impatto sulla definizione e adeguamento di premi allineati al rischio effettivo, sulla capacità di previsione dei danni conseguenti ad  eventi catastrofali, con i relativi interventi di prevenzione, e sulla possibilità di aumentare l’offerta di polizze parametriche. Anche queste coperture, che indennizzano automaticamente il cliente al verificarsi di determinate condizioni, senza il bisogno di perizie, potrebbero contribuire a ridurre il protection gap delle imprese, garantendo un migliore equilibrio tra premi e indennizzi.

Il risultato sarà un’offerta di protezione più sostenibile per PMI, assicurazioni e per l’intera collettività.