Truffe finanziarie online, piaga globale. Possiamo difenderci?

scritto da il 02 Ottobre 2024

Post di Stefano Capaccioli, dottore commercialista, fondatore di Coinlex, società di consulenza e network di professionisti sulle criptoattività e soluzioni blockchain, autore di “La tassazione delle attività digitali” e Marco Tullio Giordano, avvocato esperto di diritto penale delle nuove tecnologie e delle criptoattività, partner di 42 Law Firm e Founder di LT42 S.r.l.

Gli italiani, ma non solo, sono assaliti da proposte di investimento truffaldine che arrivano da tutte le parti tramite:

  • – Telefono;
  • – Mail;
  • – Telegram/Whatsapp/Messanger;
  • – Social network;
  • – Proposte informali di amici/parenti/conoscenti.

Non si salva nessuno: tutti siamo esposti alle sirene finanziarie con la promessa di rapidi guadagni!

In un paese di furbetti, la promessa di una facile scorciatoia affascina oltremodo e, quindi, tali sistemi si diffondono a macchia d’olio.

I sistemi a diffusione piramidale, poi, sono i più infidi poiché l’attrazione di nuove vittime avviene nella stretta cerchia delle conoscenze (palestra, amici, ambiente di lavoro, scuola), generando conseguentemente una sovrapposizione tra la figura della vittima e quella del carnefice, poiché i truffati, nel momento in cui a loro volta provano a diffondere lo schema piramidale a parenti ed amici, diventano a loro volta truffatori, poiché in tali sistemi, oltre l’ideatore, guadagna anche chi è entrato per primo.

Talvolta il truffato, venendo a conoscenza che la sua perdita è avvenuta per un “timing” errato, cerca di recuperare il tempo e le risorse perse diventando egli stesso promotore di qualunque schema truffaldino a disposizione, con la conseguente propagazione di cellule tumorali in giro per la società.

Quando poi gli schemi esplodono, ognuno soffre per la propria perdita e poi dimentica, poiché spesso ci riprova, trasformandosi in un ludopata da investimenti.

Identikit delle truffe finanziarie

Gli indizi tipici di un sistema truffaldino sono:

  • – promessa di alti guadagni a breve termine o comunque sopra quelli di mercato;
  • – guadagni provenienti da escamotage finanziari o da investimenti di “alta finanza” spiegati in maniera “opaca”;
  • – garanzia di assenza di rischio;
  • – offerta rivolta ad un pubblico non competente in materia finanziaria;
  • – sollecitazione non richiesta via telefono/mail/social network;
  • – sollecitazione pervenuta da amici/conoscenti/parenti con poca conoscenza in materia finanziaria che presentano l’opportunità per esperienza diretta (investitori);
  • – investimento legato ad una sola piattaforma.

Le vittime delle truffe finanziarie cadono nella rete, di regola, per la propria avidità: facili guadagni con rendimenti decisamente sopra la media, talvolta indotti dall’effetto gregge, solleticando ambizione, presunzione, ingordigia e voglia di riscatto.

Bisogno sempre ricordarsi il principio economico: “Non esiste alcun pasto gratis”.

Qualcuno pagherà il prezzo e, di regola, è il truffato.

Truffe

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I meccanismi delle truffe

I meccanismi utilizzati dai truffatori per persuadere si situano a vari livelli (Rampin M, Caris, R., Fraudologia, Teoria e tecniche della truffa, Milano, 2010):

  • – livello percettivo
  • – livello attentivo
  • – livello istintivo
  • – livello cognitivo

Livello Percettivo:

L’aggancio da parte del truffatore avviene proponendo sistemi di trading, rendite passive, piattaforme di forex, criptovalute.

La scansione delle telefonate (cold calling), dei messaggi indesiderati su Messanger, Whatsapp, Telegram, Facebook, Instagram è finalizzata ad attirare persone che hanno difficoltà di comprensione dei sistemi proposti.

Al messaggio “hai mai sentito parlare di piattaforme forex/trading/cripto/opzioni binarie, etc etc” di regola risponde proprio chi non è esperto di tali forme e cerca maggiori informazioni perché ha sentito/visto che alcuni hanno guadagnato (a questo servono i profili Instagram dei vari fuffaguru che mostrano opulenza).

L’accenno a tecnologie e fenomeni complessi, come le criptovalute o l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel settore del trading, rende queste opportunità affascinanti, sebbene incomprensibili per i più.

Tale sistema di aggancio garantisce al truffatore di concentrare i propri sforzi su una platea ove risulta più profittevole proporre le proprie truffe.

Livello attentivo:

L’attenzione della vittima viene attirata attraverso promesse allettanti al fine di ridurre la razionalità, talvolta anche partendo da cifre irrisorie e mostrando la spettacolarità dei guadagni.

Le piattaforme sono colorate, ben fatte, piene di informazioni e storicità (più delle volte clonate da altri siti), prevedendo esclusività o promessa di moltiplicazione del capitale alla stregua di un novello Campo dei Miracoli 2.0.

Anche in questo caso, mutuando dinamiche del mondo del trading e sfruttando le caratteristiche di libertà e decentralizzazione proprie delle criptoattività, è semplice creare software fallaci ed asset senza alcun sottostante. Tali software spingono l’utente a fidarsi dei mirabolanti guadagni creati artificiosamente al solo scopo di convincere l’investitore della bontà del suo investimento. Nello specifico, vengono create dal nulla delle “monete” senza alcun valore, ma dal nome molto simile ai vari Bitcoin, Ether, USDT e via dicendo.

Livello Istintivo:

Alcune truffe partono da contatti sociali, da convention, da parenti/amici che, guadagnando sull’allargamento dei truffati (sistema piramidale), utilizzano l’effetto gregge, il volersi sentire far parte di una comunità, attraendo nuove vittime.

La FOMO (fear-of-missing-out o paura di essere tagliati fuori) spinge infatti anche i più recalcitranti a partecipare, pur di non sentirsi esclusi e non lasciarsi scappare quella che viene presentata come l’”occasione della vita”.

Il sistema sarà presentato come sicuro, con nomi roboanti, con promesse di guadagno e con esperienza diretta di tutto il gruppo che genererà l’esclusione sociale per coloro che non aderiranno, derisi ed indicati come devianti. Una sorta di allucinazione collettiva, in cui tutti remano nella stessa direzione, spinti dall’aspettativa di guadagno e dalla speranza di cambiare le proprie vite.

Livello Cognitivo:

Talvolta il truffatore chiede una somma di denaro relativamente piccola all’inizio, per indurre un senso di “fiducia” (100 euro – 200 euro).

Tale somma viene in parte restituita (o si finge di farla fruttare con quegli artifici che coinvolgono le criptovalute, come spiegato in precedenza) quali interessi o “guadagni” derivanti dai profitti fittizi.

A questo punto il truffatore spingerà la vittima verso un investimento molto più grande che non verrà mai rimborsato.

Entrati nello schema truffaldino, gli eventuali guadagni/rischi di perdita, genereranno richieste di pagamenti per riscattare i guadagni (tipo pagamento commissioni anticipate, tasse a enti inventati), richieste di bonifici per (inesistenti) verifiche antiriciclaggio e via dicendo.

Utilizzo di criptovalute

Le criptovalute spesso sono utilizzate all’interno di questi schemi, sia come specchietto per le allodole, sia come strumento tecnico di perfezionamento della truffa.

La vittima acquista criptovalute per poi trasferirle ai truffatori, non per il presunto anonimato o altro, quanto per lavorare a livello percettivo/istintivo. Non si deve dimenticare, inoltre, la semplicità di trasferimento e la caratteristica di non custodialità di tali asset.

L’esclusività del progetto e la sua aura di “innovatività” viene garantita dal comunicare l’utilizzo di criptovalute o di bot di arbitraggio sugli exchange, come i rendimenti “assicurati” dal trading, dal “mining” e simili.

A tal fine, i vari appelli delle autorità di supervisione (Consob, Banca d’Italia) ai rischi delle criptovalute, ne aumentano solamente il lato oscuro ed affascinante, dato che vengono proposti a utenti spesso fuori dal sistema finanziario tradizionale.

La presenza di criptovalute permette, peraltro, con attività di Open Source Intelligence, di individuare prima le modalità e le conseguenze della truffa in corso e poi di ricostruirne con maggiore facilità i movimenti.

Sarebbe forse preferibile l’invito a studiarle e conoscerle, al fine di evitare questo cortocircuito.

Post-Truffa

Dopo la deflagrazione del sistema truffaldino, inizia il “doppio pacco e contropaccotto”, con soggetti di varia natura che si presenteranno alle vittime come coloro in grado di recuperare il capitale (che ovviamente nel frattempo è aumentato), richiedendo pagamenti anticipati, fornitura di documenti e simili.

Stiamo parlando dei “recovery scam”, particolarmente efficienti perché colpiscono quando le difese sono al minimo e l’emotività prende il sopravvento: chiunque pagherebbe pur di recuperare il capitale andato in fumo.

L’elemento su cui il truffatore cercherà di fare leva è la vergogna di essere caduti in una truffa e sulla voglia di riscatto.

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Le conseguenze giuridiche delle truffe

Come spiegato, spesso in questo genere di fenomeni la figura della vittima si mescola con quella del promotore, poiché gli stessi utenti che cadono nel tranello saranno poi spinti a diffondere il germe della truffa tra parenti ed amici, con la promessa di facili guadagni conseguenti alla “referral fee”.

Al netto della verità di tali promesse di guadagni indiretti, il problema principale è la residuale responsabilità per ipotesi di abusivismo finanziario che – ove contestate in sede di indagine da parte dell’autorità giudiziaria – aggiungeranno la beffa al danno patito una volta deflagrato il sistema piramidale.

Non sono peregrine notizie di maxi-processi in cui le stesse vittime iniziali si devono accomodare al banco degli imputati insieme ai loro stessi aguzzini.

Difendersi è possibile?

La facilità di incontro tra offerta del truffatore e “predisposizione” del truffato, grazie all’economicità e semplicità delle comunicazioni rende inefficace qualsiasi difesa collettiva o protezione statale, poiché non possono intercettare le comunicazioni individuali e le truffe avvengono da quando l’uomo è diventato un animale sociale.

La presenza di applicazioni, di siti dedicati, di gruppi Telegram e Whatsapp scavalca qualunque difesa collettiva e con la creazione di community diventa inutile qualsivoglia barriera o recinto: le convention di New Financial Technology, l’app di 2139 Exchange costituiscono utili esempi.

La difesa principale dalle truffe finanziarie consiste nella propria educazione finanziaria, nell’essere capace a distinguere i messaggi che mirano alle proprie debolezze (ambizione, avidità…) e ai propri desideri, resistendo alle tentazioni.

È opportuno ricordare che proporre ad amici e parenti un sistema truffaldino potrebbe integrare un reato e in quel caso, sarà difficile essere identificato quale vittima, bensì solo come un truffatore che non ce l’ha fatta.