Meno lavoratori entro il 2030? Recruiting in America Latina e Africa

scritto da il 25 Settembre 2024

Meno lavoratori entro il 2030? Recruiting anche in America Latina e Africa. Meno 1,3 milioni di lavoratori, in sostanza, entro il 2030. A decrescere sarà il numero dei lavoratori con bassi livelli di istruzione, pari a 2,4 milioni, a cui si contrapporrà l’aumento di quasi 1,1 milioni di lavoratori con alti livelli di istruzione. Come dire: usciranno dal lavoro non laureati ed entreranno laureati.

CDP: AUTOMAZIONE, POLITICHE MIGRATORE, ALLINEAMENTO COMPETENZE E ORIENTAMENTO

Nel rapporto sulla demografia e l’evoluzione della forza lavoro, stilato da Simone Passeri, Benedetta Scotti e Sofia Torreggiani, la Cassa Depositi e Prestiti parla chiaro: la soluzione da adottare è almeno duplice, da una parte servirà un ricorso più diffuso all’automazione, soprattutto per le attività routinarie e a limitata componente creativa, e dall’altra occorrerà promuovere politiche migratorie, anche attraverso sistemi ad hoc per l’integrazione e la formazione dei nuovi residenti.

Ma non è tutto: «L’esperienza internazionale di Paesi come il Giappone e l’Australia – notano i tre economisti – suggerisce l’allineamento delle competenze offerte dagli individui ad alta scolarizzazione rispetto alle esigenze delle imprese, con riferimento sia ai lavoratori over 50 sia ai neodiplomati e ai neolaureati, che si affacceranno sul mercato del lavoro nei prossimi anni».

Dal punto di vista concreto tutto ciò significherà sviluppare politiche orientate al lifelong learning, al reskilling e all’upskilling, e parallelamente rafforzare il sistema di orientamento scuola-università-lavoro per indirizzare i giovani verso le professionalità ricercate dal mercato, puntando in particolare sulle cosiddette discipline “STEM”. Più che sull’alternanza scuola-lavoro, servirà puntare sulla loro solida alleanza.

Recruiting anche in America Latina e Africa di Randstad

Recruiting anche in America Latina e Africa per le società che si occupano di recruiting

IN AMERICA LATINA E AFRICA PER RECLUTARE PROFESSIONISTI PER IL PNRR

Fin qui le sfide dell’oggi e del domani indicate da Cassa Depositi e Prestiti. Ma come vede il mercato del lavoro chi si occupa di trovare i candidati per le aziende? Cosa stanno facendo le agenzie per il lavoro per far fronte all’ingente fabbisogno di lavoratori a più bassa qualifica in settori ad alta intensità di manodopera come, ad esempio, l’edilizia, l’agricoltura, il turismo e i servizi domestico-familiari?

«Nel 2022 – racconta Arnaldo Carignano, direttore dell’area talent di Randstad, a Econopoly – abbiamo avviato il progetto Cross-boarding per il reclutamento di profili all’estero. Siamo partiti dall’America Latina e, adesso, ci stiamo allargando all’Africa e, in particolare al Kenya, all’ Egitto e al Marocco. L’obiettivo è di ingaggiare alcune centinaia di lavoratori all’anno, con competenze in linea con quelle richieste dal mercato del lavoro italiano, principalmente per i settori delle costruzioni, della sanità e della meccanica.

La proposta prevede l’offerta di un’opportunità lavorativa, minimo biennale, con ospitalità alloggiativa e possibilità di rientro nel paese d’origine per mettere a frutto le competenze acquisite in Italia, in sintesi al candidato offriamo un processo di ingresso “protetto” che preveda selezione, formazione di lingua italiana e accoglienza senza costi a carico.

Alleanza scuola-lavoro per attrarre talenti

Alleanza università-lavoro in Italia per attrarre nuovi talenti

PNRR GRANDE OPPORTUNITÀ E SFIDA

I tempi stringono, perché – come nota il rapporto stilato dalla Cassa Depositi e Prestiti a partire dai dati Istat – le criticità nell’ambito della ricerca di lavoratori assumeranno una rilevanza ancora maggiore a causa dell’occupazione aggiuntiva attivata dal PNRR, stimata nell’anno di massima spesa, ossia entro la fine del 2024, in 375 mila unità di lavoro: «L’incremento della domanda coinvolgerà sia settori tradizionali, come le costruzioni, sia settori trainanti nella transizione ecologica e digitale (programmazione informatica, produzione di computer, elettronica e ottica), richiedendo quindi lavoratori con diversi livelli di competenza e specializzazione», scrivono i tre economisti.

Arnaldo Carignano, direttore dell’area talent di Randstad,

Arnaldo Carignano, direttore dell’area talent di Randstad

UNO SGUARDO A MEDIO TERMINE: LA STRATEGIA DI TALENT ACQUISITION

Il reclutamento all’estero non può essere, tuttavia, l’unica strada da seguire, ma non può non accompagnarsi alla ricerca di candidati in Italia: «Se ci fossero nel nostro Paese 300 autisti con la patente D e la carta di qualificazione del conducente, non avrebbero problema a collocarsi», nota Carignano.

Se a breve termine, dunque, l’esigenza è quella del recruiting, a medio termine serve una strategia di talent acquisition articolata in più fasi, dall’analisi delle esigenze aziendali alla definizione delle mansioni e dei relativi requisiti, alla ricerca e all’attrazione dei talenti, fino alla selezione dei candidati e all’onboarding. Ingresso, quest’ultimo, importantissimo, perché le aziende non hanno una seconda possibilità per fare una bella accoglienza nei confronti dei nuovi lavoratori: vale per le piccole, così come per le medie e per le grandi.

«Come Randstad vogliamo continuare a costruire opportunità di incontro con nuovi talenti, per sostenerli efficacemente in un percorso di inserimento lavorativo – conclude Carignano –. Lo stiamo facendo a Torino, al Politecnico di Milano, a Trento e Bergamo, così come a Napoli con i ragazzi dell’Università Federico II e nel Salento. A settembre, inoltre, abbiamo dato vita al Recruiting Day Nazionale, coinvolgendo oltre 200 delle nostre filiali».

Serve tattica, dunque, ma anche e soprattutto strategia. Perché le previsioni sono chiare: meno lavoratori entro il 2030. Un vincolo, questo, da superare.