categoria: Vicolo corto
Come allenare le soft skills più richieste dalle aziende?
Post di Pasquale Acampora, amministratore unico di Blackship –
Le organizzazioni sono da sempre in cerca di spunti, idee, strumenti e metodologie per migliorare le loro performance e i loro risultati, per risolvere le sfide del momento e per gestire cambiamenti sempre più frequenti, impattanti e profondi.
Da tempo inoltre viene posta, finalmente, una maggiore attenzione non solo ai risultati, ma anche al modo in cui questi risultati vengono raggiunti, affinché si possano ottenere avendo un impatto positivo (o almeno non negativo) sull’ambiente, sulle persone e sull’ecosistema all’interno del quale le organizzazioni operano
Ecco che quindi questa ulteriore transizione deve essere compresa, indirizzata e guidata, così che possa essere cavalcata e non subita.
Per poterlo fare c’è sempre più bisogno di persone in grado di guidare persone, prima che professionisti; di una sensibilità e un’attenzione all’essere umano prima e al professionista poi, così che il professionista possa poi esprimere al meglio il proprio potenziale e il proprio talento.
Soprattutto per le figure che guidano i team di lavoro, c’è sempre più bisogno di sviluppare, potenziare, accrescere ed evolvere le competenze trasversali, relazionali e manageriali.
In un momento in cui viene sempre più richiesta la capacità di gestire la complessità, occorre imparare a generare semplicità.
Molta della complessità che ci troviamo a gestire oggi, deriva da un’eccessiva superficialità.
Confondiamo la velocità con la frenesia, il “battere le mani nell’acqua” con il nuotare.
C’è bisogno di uomini e donne che siano in grado di ispirare le persone ad essere, fare e diventare il meglio di sé; che siano centrati dentro, per poter guidare fuori.
Ed ecco che, per riassumere una delle competenze che riteniamo più necessaria, abbiamo dato vita al concetto di freedomship.
Una competenza da affiancare e fare precedere alla capacità di leadership.
Se la leadership identifica la capacità di guidare, freedomship è l’abilità nell’esercizio della libertà personale.
C’è un gran bisogno di persone che guidino, ma c’è ancora più bisogno di persone che ispirino.
Quando guidiamo le persone le aiutiamo facendoci seguire, quando ispiriamo le persone liberiamo davvero a pieno il loro potenziale, in modi e contesti ancora inesplorati e inespressi.
Dovremmo aiutare le persone non tanto e non solo a seguirci, ma a liberarsi da noi, per liberare se stesse, così che posano “liberare” gli altri, con il loro esempio.
C’è bisogno di aiutare le persone e renderle così libere da lasciarci, facendole stare così bene che scelgano di rimanere.
Altre sono naturalmente le soft skills da affiancare alla freedomship:
- – dalla capacità di creare e disegnare una visione, una destinazione verso cui tendere
- – all’abilità nell’aiutare le persone a trovare uno scopo più alto e importante nel fare quello che fanno
- – dal definire un set di valori e comportamenti che guidino e indirizzino le azioni quotidiane
- – all’indispensabile leadership
- – dalla capacità di valorizzare il talento creando una cultura della condivisione e del feedback, dove le persone possano sentirsi “psicologicamente sicure” nell’esporsi, così da portare, davvero, il proprio contributo
- – all’abilità nella gestione dello stato d’animo, della pressione e dello stress
- – dal sapere come sviluppare il talento delle persone, facendole crescere, in maniera predicibile
- – alla capacità di rendersi “replicabili”, così da poter investire una sempre maggiore quantità di tempo nell’innovazione, grazie ad una continua e costante crescita di ogni singolo componente del team
Definite alcune delle principali soft skills utili (se non addirittura indispensabili) oggi, per sviluppare i risultati e le performance delle persone e di conseguenza delle organizzazioni, rimane l’atavica e fatidica domanda: come svilupparle?
La risposta è decisamente semplice, per quanto non sempre possa apparire così facile.
Il mondo dello sport ce lo insegna sistematicamente: attraverso l’allenamento, la pratica disciplinata e consistente.
Se per un atleta è facile comprendere che esistono due momenti diversi e con finalità distinte, nel mondo del lavoro questo è molto più nebuloso.
Nello sport esiste il tempo dedicato all’allenamento, dove l’obiettivo è il miglioramento e il tempo dedicato alla gara, dove l’obiettivo è la performance, il risultato.
Nel mondo del lavoro, si vive come si fosse sempre in gara, dove cioè ogni ora è dedicata all’ottenimento del risultato, senza però dedicare del tempo all’allenamento, cioè al miglioramento delle proprie competenze.
Così come nessun atleta di alto livello si aspetta di migliorare in maniera significativa le proprie competenze in gara, come possiamo anche solo pensare di farlo noi nel mondo del business?
L’allenamento è il posto dove sperimentare, sbagliare, imparare e migliorare; dove permettersi l’errore per poterlo correggere, fino ad arrivare al gesto migliore possibile.
In gara lo spazio per l’errore è ridotto al minimo; ecco perché i due ambiti sono e devono rimanere distinti.
Se non ci prendiamo tempo per allenarci, non ci stiamo prendendo tempo per migliorare e quindi diventa sempre più difficile conseguire obiettivi sempre più sfidanti.
Per allenarsi adeguatamente occorre tempo, che pensiamo di non avere… ma se non ci prendiamo tempo per migliorare, come possiamo pensare di poter arrivare a nuovi e più importanti risultati?
L’unica risposta possibile, senza miglioramento, è attraverso l’investimento di una sempre maggior quantità di tempo ed energie… ed ecco che poi si va a ricercare quell’equilibrio vita-lavoro che da tante parti persegue, ma senza una vera e propria ricetta.
Tutto il tempo che sottraiamo all’allenamento è tempo che dovremo dedicare al perseguire nuovi risultati con vecchie competenze… e che quindi chiederà un prezzo sempre più salato e sacrifici sempre più elevati.
Tutti vogliono giocare bene, ma dobbiamo prendere consapevolezza e renderci conto che quel giocare è figlio dell’allenare, ciò che occorre migliorare per poter continuare a scalare.
Buon allenamento!