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Healthy buildings, ecco le 10 tecnologie top (e i maggiori costi)
Post di Raffaella Moro e Angelo Del Favero, rispettivamente CEO e Consigliere Delegato per la Ricerca e Sviluppo di REair –
Oggi non basta più vivere in un luogo “green”. Sta crescendo infatti rapidamente, a livello globale, la domanda di immobili, residenziali e commerciali, che incorporino il fattore benessere nel design, nelle tecnologie e nei materiali di costruzione. Secondo un recente report stilato dal Global Wellness Institute il mercato mondiale del cosiddetto “wellness real estate” supererà entro il 2028 i 900 miliardi di dollari, con un tasso di crescita record del +108% nel periodo compreso tra 2023 e 2028. L’Europa, con un tasso medio annuale di crescita del +20,1%, è seconda solo all’area America Latina e Caraibi (+22%) e l’Italia, con un valore pari a 2,58 miliardi di dollari nel 2023 (il doppio rispetto al 2019), figura nella top 15 dei paesi leader del mercato del wellness real estate con un tasso di crescita annuale medio (+19%) superiore a quello globale (+18,1%).
Le principali statistiche a livello europeo sulla salute pubblica e sugli edifici indicano che questi ultimi consumano ancora troppa energia, emettono più gas serra e c’è stata una contrazione degli investimenti nelle ristrutturazioni edilizie. La Commissione Europea identifica gli edifici nell’UE come i principali consumatori di energia, con questi ultimi che contribuiscono al 40% del consumo energetico e al 36% delle emissioni di gas serra. La maggiore enfasi che viene posta sulla salute e sul benessere degli inquilini accresce la necessità di costruire dei veri e propri “healthy buildings”, i quali offrono una riduzione dei costi operativi e di manutenzione a lungo termine attraverso l’efficienza energetica e le risorse impiegate nella costruzione.
Che cosa sono gli Healthy Buildings?
Ma cosa sono questi speciali edifici? L’Healthy Buildings Barometer 2024 redatto dal BPIE – Buildings Performance Institute Europe li definisce come immobili in grado di enfatizzare la salute e il benessere degli inquilini, migliorando la sostenibilità e consentendo la trasformazione attraverso empowerment e resilienza. Affinché il settore del real estate e delle costruzioni possa continuare a fare progressi rispetto agli obiettivi ESG, occorre abbracciare le nuove innovazioni e tecnologie: dai sistemi di illuminazione circadiana che grazie ai LED imitano il ciclo naturale della luce solare fino ai sensori ambientali e sistemi IoT per monitorare la qualità dell’aria, le condizioni ambientali e per la gestione automatizzata degli edifici (BMS).
E ancora il design biofilico con incorporazione di elementi naturali, come pareti verdi, tetti verdi e spazi aperti oltre ai materiali chiari e freddi (cool materials) in grado di ridurre drasticamente le temperature degli edifici e delle pavimentazioni. Queste ultime, nella versione fotocatalitica, sono anche in grado di abbattere, in prossimità, fino al 40% dell’inquinamento da traffico.
Gli investimenti per trattare le facciate di un immobile con la fotocatalisi rappresentano fino all’1% massimo del suo valore. Questa tecnologia consente di ridurre i costi di pulizia e manutenzione delle facciate e garantisce un ROI che può superare il 50% in 10 anni*.
L’edilizia sostenibile sta diventando sempre più popolare poiché ingegneri e architetti progettano e costruiscono strutture più ecologiche per soddisfare la domanda di un pubblico sempre più attento all’ambiente. Di conseguenza, gli edifici sostenibili stanno spuntando in tutto il mondo, contribuendo a ridurre l’impronta ambientale del settore edile. Per cambiare davvero le cose non basta però semplicemente investire risorse nelle politiche europee a favore della transizione energetica, ma serve sfruttare il supporto concreto derivante dalle tecnologie sostenibili in grado di abbattere direttamente gli inquinanti presenti.
Healthy buildings e materiali intelligenti
Tra i 10 prodotti e tecnologie sostenibili più promettenti nel settore degli healthy buildings molti sono materiali “smart” cioè intelligenti, che reagiscono con i cambiamenti dell’ambiente circostante modificando una o più delle loro proprietà. In altre parole, materiali con proprietà funzionali aggiuntive che sono ottenuti principalmente attraverso la progettazione della composizione, la lavorazione speciale, l’introduzione di altri componenti funzionali o la modifica della microstruttura, ottenendo delle caratteristiche “bioniche”.
- 1. Fotocatalisi: coatings fotocatalitici e purificatori d’aria intelligenti
- 2. Superfici fredde e riflettenti luce e calore (cool materials)
- 3. Manufatti prefabbricati modulari e sostituibili
- 4. Digital technologies e modellazione BIM (Building Information Modeling)
- 5. Materiali da costruzione sostenibili e non tossici, contenenti materiali riciclati (vetro, legno, plastica)
- 6. Sistemi di illuminazione circadiana (illuminazione LED che imita il ciclo naturale della luce solare)
- 7. Sensori ambientali e sistemi IoT per monitorare la qualità dell’aria, le condizioni ambientali e per la gestione automatizzata degli edifici (BMS)
- 8. Pannelli solari e tecnologie per l’efficienza energetica, con utilizzo di energie rinnovabili e sistemi di accumulo energetico
- 9. Design biofilico, con incorporazione di elementi naturali, come pareti verdi, tetti verdi e spazi aperti
- 10. Materiali e tecnologie per l’isolamento acustico ed il controllo intelligente del rumore
*Aggiornamento degli autori in data 8 luglio 2024