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Formazione continua nelle aziende, ecco perché è strategica
Il 57% delle imprese italiane nel 2021 ha investito in programmi di formazione per i propri dipendenti, un aumento significativo rispetto al 49% registrato nel 2020. A fare la fotografia è stato l’Istat in un suo rapporto ed il trend è in costante aumento. Questo incremento è stato guidato dalla necessità, sorta durante la pandemia, di adattarsi a nuovi modelli di lavoro, come il lavoro remoto e l’adozione di tecnologie digitali. Negli ultimi anni, la formazione continua è diventata un elemento imprescindibile per le aziende italiane, in particolare in un contesto di rapida evoluzione tecnologica e di mercato. La pandemia di COVID-19 ha accelerato ulteriormente questo processo, evidenziando la necessità di aggiornare costantemente le competenze dei lavoratori per rimanere competitivi. Un ruolo importante in questa transizione lo stanno avendo le università telematiche.
«Stiamo vivendo una transizione che impatta su tutti i settori della conoscenza — ha dichiarato il rettore dell’Università Pegaso, Pierpaolo Limone – L’Università italiana era indietro, ora sta recuperando».
La formazione continua non solo aiuta a mantenere elevate le competenze tecniche, ma è anche cruciale per lo sviluppo di soft skills come la leadership, la gestione del tempo e la comunicazione efficace. Uno studio del 2023 condotto da LinkedIn Learning ha rilevato che l’88% dei manager ritiene che la formazione delle soft skills sia altrettanto importante quanto quella delle competenze tecniche.
Formazione continua, le PMI aumentano il budget
Le PMI, che costituiscono il cuore dell’economia italiana, stanno riconoscendo sempre più l’importanza della formazione continua. Secondo un’indagine di Confartigianato del 2022, il 65% delle PMI ha dichiarato di aver aumentato il budget destinato alla formazione rispetto all’anno precedente. Questo dato sottolinea la crescente consapevolezza che l’investimento nel capitale umano è fondamentale per l’innovazione e la crescita.
Un esempio concreto dell’efficacia della formazione continua viene dal settore manifatturiero.
“Le imprese manifatturiere italiane – dichiara il Chief Innovation Officer di Aura Immersive, Denis Tredese – hanno un crescente bisogno di formazione continua e di personale altamente formato. Gli ITS, nati con un grande ritardo storico, stanno iniziando a rispondere a questo bisogno ma c’è tanto da fare. Negli ultimi mesi le aziende ci chiedono sempre di più progetti custom per la formazione continua del personale anche utilizzando la realtà immersiva”.
Con la formazione continua aumenta la produttività
Anche un rapporto di Assolombarda del 2023 ha mostrato che le aziende che hanno investito in programmi di formazione continua hanno registrato un incremento della produttività del 15%, rispetto a quelle che non hanno intrapreso tali iniziative. Inoltre, queste aziende hanno visto una riduzione del turnover del personale del 10%, evidenziando come la formazione possa anche migliorare la soddisfazione e la fidelizzazione dei dipendenti.
Le piattaforme digitali hanno giocato un ruolo cruciale in questa trasformazione. La diffusione di corsi online e di strumenti di e-learning ha reso la formazione più accessibile, permettendo ai dipendenti di aggiornarsi in modo flessibile. Secondo una ricerca di Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano, nel 2023 il 73% delle aziende italiane utilizza piattaforme di e-learning per la formazione dei propri dipendenti, un aumento rispetto al 61% del 2021. Un’esigenza crescente visto l’impatto che sta avendo l’intelligenza Artificiale.
“Questa rivoluzione – ha spiegato Fabio Vaccarono, presidente di Multiversity, partner del Sole 24 Ore in Sole 24 Ore Formazione – sta riscrivendo le regole della didattica, e cioè il modo in cui insegniamo e impariamo. L’intelligenza artificiale rende possibile la personalizzazione dei percorsi di apprendimento, adattandosi alle esigenze specifiche di ogni studente. È fondamentale formare le nuove generazioni non solo all’utilizzo delle tecnologie già esistenti, ma soprattutto includerle e farle accedere ai relativi benefici. Questo implica promuovere una comprensione profonda dei meccanismi sottostanti e delle potenzialità offerte dall’IA, soprattutto in ambito di formazione universitaria”.
Il ruolo chiave delle Università
“Investire nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nella formazione- dichiara il Preside della Facoltà di Scienze Tecnologiche e dell’Innovazione Fabrizio Maturo – è una grande occasione di crescita per gli studenti, per gli Atenei del gruppo Multiversity e per il Paese. Al contrario, non riconoscere queste opportunità e rimanere immobili, mentre il mondo cambia radicalmente, significherebbe perdere terreno in termini di crescita, capacità di formazione, reputazione e attrattività, sia verso gli studenti nazionali che internazionali. Infatti, nel prossimo futuro, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo della formazione, attraverso strumenti di traduzione simultanea, aprirà le porte a una platea di studenti internazionali, favorendo l’inclusione, la diversità e offrendo nuove opportunità.
Attualmente il modo accademico è in una fase embrionale dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale nel campo della formazione. L’uso che se ne farà nei prossimi anni sarà verosimilmente esente da grandi rischi per il sistema educativo e per la collettività nel suo complesso e probabilmente porterà solo vantaggi per tutti. Tuttavia, è importante prestare molta attenzione, nel prossimo futuro, a non esasperare i cambiamenti. Infatti, mentre la tecnologia ha il potenziale per migliorare la qualità della formazione, la sua applicazione senza etica e controllo potrebbe portare a una società in cui la libertà individuale e la creatività potrebbero essere sacrificate sull’altare dell’efficienza e della conformità.
La sfida sarà trovare un equilibrio che valorizzi i benefici dell’intelligenza artificiale senza compromettere i principi fondamentali di libertà, etica e giustizia. Ma questi sono solo ragionamenti che riguardano il futuro; per ora è importante stare al passo e formare gli individui, con la tecnologia e all’uso della tecnologia ma, soprattutto, è fondamentale educare gli individui ad un uso responsabile dell’intelligenza artificiale”.
Formazione continua come investimento strategico
La formazione continua rappresenta, quindi, un investimento strategico fondamentale per le aziende italiane. Non solo permette di mantenere competitività in un mercato in continua evoluzione, ma contribuisce anche al benessere e alla soddisfazione dei dipendenti, creando un ciclo virtuoso di crescita e innovazione. I dati degli ultimi due anni dimostrano chiaramente che le imprese che investono nella formazione continua sono meglio posizionate per affrontare le sfide del futuro e per sfruttare le opportunità emergenti.