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Smart Factory: come rendere competitiva l’industria manifatturiera
Post di Emilio Mango, Managing Director di TIG – The Innovation Group –
In Italia sono oltre 800mila le imprese manifatturiere che danno lavoro a oltre 5 milioni di persone (fonte: ISTAT), ma quali sono le sfide e le opportunità a delinearsi nel prossimo futuro per l’industria? Quali sono i pilastri per rimanere competitivi sul mercato?
Sostenibilità, Digital Servitization, Digital Supply Chain, Virtual Twin e Intelligenza Artificiale sono alcuni dei trend emersi dalla “Smart Manufacturing Survey 2024”, l’indagine svolta da TIG – The Innovation Group in collaborazione con SPS Italia e Contact Value, e presentata in occasione della quinta edizione dello Smart Manufacturing Summit, il più importante appuntamento italiano dedicato alla trasformazione dell’industria manifatturiera in Italia, che quest’anno ha visto la presenza anche del Viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini.
La sostenibilità
Nei prossimi cinque anni l’impegno nella sostenibilità ambientale è considerato dalla maggior parte delle aziende intervistate (57%) come il motore principale di competitività nel settore. Attualmente, il 41% del campione ha già implementato un programma di sostenibilità. L’attenzione a questo aspetto si riflette anche nelle attività di supply chain, con il 30% delle aziende che ha orientato la scelta basandosi su KPI che coinvolgono componenti legate al rispetto dell’ambiente.
Inoltre, tra i benefici primari derivanti dalla Digital Servitization, dal 45% delle industrie, viene indicata la sostenibilità, ad esempio attraverso l’estensione della vita del prodotto. Per ottimizzare la gestione delle risorse e ridurre lo spreco, il 30% delle aziende sta implementando le pratiche di de-manufacturing e re-manufacturing, mentre un ulteriore 29% è aperto a esplorare queste pratiche nel futuro.
Verso una nuova supply chain
Un’attenzione, quella verso le tematiche green, che si riflette anche nelle attività della supply chain. Diversificazione e rafforzamento dei rapporti con i fornitori, infatti, emergono come principali strategie di mitigazione dei rischi e di miglioramento della resilienza della catena di approvvigionamento.
La digitalizzazione della supply chain, inoltre, rappresenta un passo importante per le aziende perché consente di ottimizzare in termini di efficienza operativa, tracciabilità, tempi di consegna, oltre che raggiungere una migliore gestione complessiva delle risorse. Incoraggiante il dato per cui un’azienda su due ha digitalizzato almeno in parte la supply chain.
Quanto investe l’industria in nuove tecnologie e AI?
Nel 2023 il 47% delle industrie ha investito in progetti di cybersecurity e data analytics. Tra le tecnologie più adottate nel percorso verso il paradigma Industria 4.0 emergono anche il Cloud Computing e i MES (Manufacturing execution systems), su cui il 42% delle imprese intervistate dichiara di aver investito nel 2023. Segue l’Internet of Things (IoT) con una percentuale di investimento del 33%.
Se la sicurezza informatica e l’analisi dei dati si classificano al primo posto in termini di investimenti nel 2023, le prospettive sul 2024 emerse dalla ricerca rivelano nuove tendenze.
Prima tra tutte, l’Intelligenza Artificiale, utilizzata soprattutto per il Machine Learning e il Deep Learning, è stata indicata dal 38% delle aziende intervistate come la tecnologia più interessante su cui investire nei prossimi 12 mesi; al secondo posto la GenAI, selezionata dal 32% del campione. Un cambio di orientamento che si registra anche nell’utilizzo di queste tecnologie: il 53% del campione intervistato prevede, infatti, che in futuro l’applicazione dell’AI si estenderà maggiormente verso il servizio clienti.
In generale, per i prossimi cinque anni Il 56% delle aziende individua l’uso dell’AI e della GenAI come uno dei principali motori di competitività del settore.
Diversamente da quanto emerso nel 2023, quest’anno sembra diminuire l’interesse verso il Cloud Computing (12%), i Data Analytics (17%) e la Cybersecurity (18%), che registrano previsioni di investimento più basse rispetto l’anno scorso. L’adozione di soluzioni come il Digital/Virtual Twin, pur non emergendo come priorità per il 2024 (22%), rappresenta un ambito di interesse crescente. In particolare, le industrie vedono nel Digital Twin un’opportunità per migliorare la formazione degli operatori, il controllo e monitoraggio della produzione, la prototipazione e più in generale la simulazione di tutti i processi che, realizzati fisicamente, richiederebbero costi e tempi molto più elevati.
Industria e investimenti nelle competenze interne
Un altro ambito di interesse futuro per le imprese italiane è la gestione innovativa ed efficiente della conoscenza. Affinché l’adozione delle nuove tecnologie sia sostenibile ed efficace nel tempo è necessario investire nelle competenze interne.
Su questo fronte, dunque, c’è ancora un ampio margine di miglioramento. Inoltre, tra le pratiche principali basate sulle tecnologie 4.0 che possono garantire il benessere e la retention della forza lavoro ci sono: formazione e apprendimento digitale (63%), automazione dei processi ripetitivi e faticosi (56%), piattaforme di feedback e coinvolgimento dei dipendenti (54%), piattaforme di telelavoro e collaborazione virtuale (51%).
In conclusione
Oggi il comparto manifatturiero italiano ha la possibilità di cavalcare le nuove tecnologie come AI Generativa e Virtual Twin per guadagnare competitività e liberare le energie creative tipiche della nostra industria.
Lo scenario geopolitico di certo non è incoraggiante (dopo la crisi energetica dello scorso anno e il rallentamento della “locomotiva” tedesca, ora è la scarsità delle materie prime critiche uno dei nodi da sciogliere) e le politiche industriali segnano l’inizio verso la Transizione 5.0, il nuovo programma di sviluppo e incentivi voluto dal Governo.
L’evoluzione verso fabbriche intelligenti sarà, dunque, il motore di competitività delle industrie italiane. Superare queste nuove sfide che si prospettano all’orizzonte significa saper capitalizzare appieno le potenzialità offerte dalle tecnologie emergenti, ottimizzare i processi produttivi e garantire standard qualitativi elevati.