Investire in un’epoca stracolma di dati e informazioni

scritto da il 03 Maggio 2024

Post di Amadeo Alentorn, lead investment manager di Jupiter AM – 

Essendoci evoluti da primati arboricoli che facevano affidamento sui propri sensi e istinti per sopravvivere, la maggior parte di noi esseri umani vive in un ambiente artificiale altamente sofisticato che contiene almeno altrettanti dati rispetto alla natura. I dati sono ovunque: nei telefoni, nelle automobili, nelle case, nei luoghi di lavoro e sui media. I dati modellano le nostre decisioni, credenze, comportamenti, emozioni e identità. Secondo alcune stime, ogni giorno vengono creati diversi miliardi di miliardi di byte di dati. Un miliardo di miliardi è 1 seguito da 18 zeri. Giusto per intenderci, un DVD contiene circa 5 Gb e un Gigabyte è un 1 con 9 zeri, quindi ogni giorno gli esseri umani creano dati dell’ordine di 1 miliardo di DVD.

Troppi dati complicano la comprensione dei problemi

Il sovraccarico di informazioni implica alla mente umana maggiori difficoltà nel comprendere un problema. Secondo uno studio del 2023 pubblicato dalla Federal Reserve statunitense, il sovraccarico di informazioni può aumentare sia il rischio informativo che il rischio di valutazione. E quindi “il sovraccarico” di informazioni potrebbe deteriorare l’accuratezza delle decisioni degli investitori a causa della loro limitata attenzione. Ma come possiamo gestire così tanti dati? I nostri cervelli non sono computer, funzionano in modo diverso. Semplificano. Creano storie. Ci fanno innamorare di una narrazione. La fiducia nelle storie è insita nei nostri geni, perché gli esseri umani hanno sviluppato la capacità di creare e comprendere storie come strategia di sopravvivenza.

Le storie possono portarci a sbagliare

Lo storytelling ha aiutato i nostri antenati a tramandare informazioni vitali, a cooperare e coordinarsi con gli altri, a rafforzare i legami sociali e l’identità di gruppo e a simulare e pianificare scenari futuri. Le storie fornivano significato e scopo, regolazione emotiva e capacità di sopravvivenza. Credere nelle storie potrebbe aver conferito agli esseri umani un vantaggio adattivo. Anche se questo ha funzionato bene nell’antichità, può svantaggiarci quando si tratta di investire nel mondo moderno. Le storie spesso confermano le convinzioni di gruppo, sono facili da ricordare e convincenti, ma possono portarci a commettere errori.

Il nostro amore per la narrazione può renderci suscettibili a pregiudizi comportamentali: in primo luogo, può renderci inclini al confirmation bias, la tendenza a cercare e interpretare informazioni che confermano le nostre convinzioni esistenti, ignorando o sottovalutando le prove che le contraddicono. Il confirmation bias può portarci a sopravvalutare la validità e l’affidabilità delle nostre opinioni e a ignorare spiegazioni o prospettive alternative.

L’euristica della disponibilità e i suoi effetti

In secondo luogo, può renderci suscettibili all’euristica della disponibilità, la tendenza a giudicare la probabilità o la frequenza di un evento in base alla facilità con cui possiamo richiamarne esempi dalla memoria. L’euristica della disponibilità può portarci a sovrastimare la probabilità di eventi rari o drammatici e a sottostimare la probabilità di eventi comuni o banali.

In terzo luogo, può renderci vulnerabili all’effetto framing o inquadramento, la tendenza a essere influenzati dal modo in cui le informazioni vengono presentate, piuttosto che dalle informazioni stesse. L’effetto di inquadramento può influenzare le nostre decisioni e preferenze a seconda di come le opzioni sono formulate, ordinate o enfatizzate. Ad esempio, potremmo essere più disposti ad accettare una scommessa se viene vista come un potenziale guadagno piuttosto che come una potenziale perdita, anche se il valore atteso è lo stesso.

Il comportamento “da gregge” o imitativo

Questi e altri bias comportamentali colpiscono molti investitori e i loro effetti possono essere rilevanti. Ad esempio l’herding, il comportamento “da gregge” o imitativo, si verifica quando gli investitori imitano il comportamento di altri, soprattutto di fronte a risultati altamente incerti. L’herding può in parte spiegare i cicli di espansione e contrazione dei mercati.

Analizzando la situazione degli ultimi mesi abbiamo registrato un ritorno di fiducia verso i mercati azionari globali. Gli investitori sono diventati più ottimisti nei confronti dell’economia statunitense e sul settore tecnologico in particolare. ChatGPT ad esempio non solo è stata l’applicazione che a livello globale è cresciuta più rapidamente di sempre, ma ha stimolato l’immaginazione delle persone su ciò che potrebbe riservarci il futuro.

Se pensiamo al recente passato nessuno avrebbe mai immaginato che oggetti di metallo con ali e un motore a benzina potessero volare. Le cose cambiarono quando fu costruito il primo aereo nel 1903. Fino a poco tempo fa poteva sembrare assurdo che altri oggetti fatti di metallo e silicio – i computer – potessero pensare in modo intelligente. Ma ora molti lo credono più che possibile.

ChatGPT e gli altri Large Language Models

ChatGPT è stata lanciata nel 2022, quasi 120 anni dopo che i fratelli Wright volarono per la prima volta. ChatGPT, così come altri Large Language Models fanno previsioni e possono generare – con buone probabilità – le parole che seguiranno in una frase. I grandi modelli linguistici sono essenzialmente imitazioni brillanti del linguaggio umano ma mancano della capacità di percepire o ragionare sul mondo. Certamente non sono coscienti, anche se la loro abilità nella generazione del linguaggio può talvolta dare l’illusione che lo siano.

Dati da soppesare: la divergenza delle Magnifiche Sette

L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale è in parte il motivo per cui il settore tecnologico ha dominato i mercati azionari negli ultimi mesi. Il prezzo delle azioni di Nvidia è quadruplicato dall’inizio del 2023. Le magnifiche sette (Apple, Nvidia, Microsoft, Amazon, Google, Meta, Tesla) rappresentano circa il 25% dell’indice S&P 500 per capitalizzazione di mercato. Se pensiamo agli anni 90 l’indice S&P 500 era dominato da società differenti come come Exxon, IBM, Loews, Raytheon e Bristol-Myers Squibb.

Dati

Immagine di Markus Spiske per Unsplash

E cosa succederà nel 2035? La recente divergenza delle Magnifiche Sette dimostra la necessità di analizzare in profondità ogni azienda individualmente, e di non restare intrappolati nel gregge.

E’ importante pertanto usare cautela.

Tanti dati, tanta incertezza. Come regolarsi?

Le prospettive economiche restano ancora molto incerte. C’è grande incertezza sulla quantità e sulle tempistiche dei tagli dei tassi. Non è chiaro dove saranno entro la fine del 2024. Parte dell’incertezza è anche geopolitica, con le guerre in Ucraina e a Gaza. Nel 2024, si andrà poi a votare in Paesi che complessivamente rappresentano più della metà del PIL mondiale e che culminerà con quelle statunitensi. Probabilmente la sfida sarà tra Biden e Trump, ma il risultato potrebbe facilmente essere ribaltato sulla base di quanti voti perderanno i principali candidati a favore di un outsider, come Robert F. Kennedy Jr.

Ci sarà un ritorno del populismo? Se così fosse, potrebbero esserci conseguenze importanti per il commercio e la stabilità globali.

In tutta questa incertezza quindi come comportarsi? Adottare un buon livello di diversificazione negli investimenti sicuramente può fare la differenza.

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