Se l’Intelligenza Artificiale aiuta il giornalismo (e fa crescere i lettori)

scritto da il 02 Maggio 2024

Post di Ranj Begley, Content Director, Readly – 

L’intersezione sempre più frequente tra giornalismo e intelligenza artificiale (IA) sta trasformando il modo in cui vengono prodotte, distribuite e consumate le notizie.

L’intelligenza artificiale in editoria può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, identificare tendenze, generare contenuti personalizzati e automatizzare i processi editoriali. Questa tecnologia può certamente aiutare i giornalisti a scoprire nuove storie, verificare le fonti, migliorare la precisione e l’efficienza all’interno delle redazioni, nonché contribuire a adattare i contenuti alle preferenze del pubblico.

Tuttavia, sorgono quotidianamente anche sfide etiche e pratiche legate all’uso dell’IA nel giornalismo, come la trasparenza nell’uso degli algoritmi, la protezione della privacy e la garanzia della qualità e dell’equità dell’informazione.

Algoritmo VS cura umana

È innegabile che l’IA offra nuove ed entusiasmanti opportunità per il settore dell’editoria; ognuna di queste, tuttavia, richiede una riflessione critica e un’attenzione costante a garanzia di un giornalismo etico, accurato e responsabile. In altre parole, un giornalismo che mantenga un equilibrio tra le raccomandazioni alimentate dall’IA e una “cura umana”, con l’obiettivo finale di costruire un’esperienza di lettura diversificata, sempre più ricca e sempre più inclusiva.

Proprio tale “cura umana”, da tradursi come “competenza editoriale umana”, nel bel mezzo della rivoluzione dell’intelligenza artificiale diviene fondamentale per proporre a potenziali nuovi lettori contenuti e testate che non avrebbero altrimenti mai considerato.

Grazie all’IA, le raccomandazioni e i flussi di articoli personalizzati possono essere adattati agli interessi e alle preferenze dei lettori. Ciò significa far crescere potenzialmente la qualità esperienziale del lettore e la sua soddisfazione, tanto che lo stesso si senta incoraggiato ad esplorare sempre più contenuti giornalistici. Oltre all’algoritmo, è certo che la cura umana di contenuti editoriali sia decisiva per aiutare gli utenti a scoprire prospettive nuove e diversificate, stimolando ulteriormente il loro interesse per scoprire nuovi contenuti giornalistici.

L’Intelligenza Artificiale e la selezione dei contenuti editoriali

Se non si perde di vista la “cura umana” dei contenuti, il potere degli algoritmi di intelligenza artificiale può certamente rispondere alla crescente domanda di identificazione e proposta di contenuti personalizzati.

In primo luogo, l’Intelligenza Artificiale svolge un ruolo cruciale nell’analisi delle preferenze e del comportamento degli utenti, il che consente di fornire loro raccomandazioni personalizzate che corrispondono ai loro interessi e preferenze.

Incorporando la competenza editoriale umana, è possibile ampliare l’esposizione dei lettori a una varietà di argomenti che raggiunge e va oltre i loro interessi abituali, rispettandone la coerenza. La cura editoriale aggiunge profondità e sfumature al processo di selezione dei contenuti svolto dall’IA, esponendo i lettori ad argomenti nuovi e poco familiari che potrebbero non aver altrimenti scoperto e in base al contesto economico e sociale di riferimento.

giornalismo

Immagine di Peter Herrmann per Unsplash

I lettori, ovviamente, non si trovano nella condizione di utilizzare direttamente le tecniche di IA, ma traggono vantaggio indirettamente dalle applicazioni implementate dalle piattaforme di informazione verificate.

Per esempio, è possibile verificare che esiste una certa tendenza a preferire argomenti “leggeri” se ci si sta spostando, mentre è maggiore l’interesse per approfondire argomenti selezionati – auto, giardinaggio, tecnologia – quando si ha più tempo a disposizione per letture più lunghe.

L’Intelligenza Artificiale e lo storytelling

In secondo luogo, l’intelligenza artificiale può influenzare il modo in cui i giornalisti affrontano la narrazione e la presentazione delle notizie. L’uso di algoritmi e tecnologie di storytelling possono senza dubbio rendere i contenuti più attraenti e coinvolgenti, ma può anche portare ad una distorsione della realtà e ad un eccessivo sensazionalismo, con il rischio di sacrificare l’obiettività e la verità a favore dell’intrattenimento.

Le redazioni devono quindi lavorare per trovare un equilibrio tra l’uso di tecniche narrative e i principi fondamentali del giornalismo, “nel rispetto della verità e con la maggiore accuratezza possibile”, come sancito dalla Carta dei Doveri del Giornalista (FNSI, 1993)

Infine, qualora non venga gestita in modo responsabile, l’IA può contribuire alla diffusione di disinformazione e alla manipolazione dell’opinione pubblica. È quindi essenziale che le redazioni siano consapevoli dei rischi associati all’uso dell’IA e adottino misure per garantire l’integrità e l’affidabilità delle informazioni che diffondono.

Ciò include la verifica delle fonti, la trasparenza nelle politiche dei dataset e dei modelli, la eventuale collaborazione con altri professionisti del settore per affrontare le sfide etiche e pratiche che derivano dall’uso dell’IA nel giornalismo.

Il difficile equilibrio

Quindi, le potenzialità di democratizzazione offerte dall’Intelligenza Artificiale pongono le redazioni di fronte a una sfida fondamentale: come cogliere le opportunità offerte dall’innovazione tecnologica senza compromettere gli standard etici del giornalismo e la fiducia del pubblico? Le redazioni affrontano questa sfida stabilendo linee guida, politiche e strategie chiare per un uso responsabile delle tecnologie di IA.

Inoltre, poiché lo sviluppo dell’IA è molto rapido e generalmente le redazioni sono molto attente alla percezione del loro pubblico, è essenziale che le case editrici instaurino un dialogo aperto con i lettori, per rispondere alle preoccupazioni e rafforzare la fiducia nelle iniziative basate sull’IA.

Molte organizzazioni professionali incoraggiano gli stessi giornalisti a stabilire regole precise in materia. La rivoluzione dell’Intelligenza Artificiale sarà costruttiva se riusciremo in maniera compatta a garantire la trasparenza e la responsabilità dei processi guidati dalla stessa IA, combattendo attivamente i pregiudizi e la discriminazione, preservando l’integrità e la credibilità del giornalismo.