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Globish: dagli influencer alle multinazionali vince l’inglese per tutti
Post di Rosy Abruzzo, giornalista, conduttrice e social media specialist. Collabora con diverse testate giornalistiche online e insegna diritto –
In un mondo sempre più globalizzato, la comunicazione efficace tra persone di diverse culture e nazionalità è fondamentale. L’inglese si è imposto come lingua franca internazionale, ma la sua complessità può ostacolare la comprensione reciproca. Ecco che entra in gioco il Globish, una versione semplificata dell’inglese che mira a facilitare la comunicazione a livello globale e che si sta diffondendo inesorabilmente nel mondo dei social media, dei viaggi, degli affari e ovunque vi sia necessità di velocizzare e semplificare le interazioni.
Cos’è il Globish?
Il termine Globish è un neologismo coniato dal francese Jean-Paul Nerrière nel 1998, che deriva dalla fusione delle parole “global” e “english” e si riferisce a una varietà di inglese che si basa su un vocabolario e una grammatica ridotti.
Nerrière, ingegnere informatico della IBM considerato il padre del Globish, fu il primo a notare come nelle conferenze internazionali gli uomini d’affari orientali riuscivano a parlare con clienti coreani e giapponesi e a farsi capire in inglese in maniera molto più facile rispetto a quando la conversazione avveniva con dirigenti americani o inglesi.
Autore di diversi libri sul tema, tra cui “Le Globish: l’anglais qui va à l’essentiel” (1997) e “Parlez Globish!” (2009), Nerrière, è un convinto sostenitore del Globish come strumento per facilitare la comunicazione interculturale e promuovere la comprensione reciproca.
Della stessa opinione è l’italiana Monica Perna, English Coach esperta di Globish e autrice nel 2023 del libro I speak Globish, considerata l’erede di Nerrière per i numerosi studi condotti negli ultimi 4 anni sui meccanismi e sulla diffusione di quella che definisce la lingua del futuro su scala globale.
Il Globish, secondo la formatrice di origini brianzole, si concentra sulle parole e le frasi più comuni e semplici dell’inglese, rendendolo accessibile a persone con un livello non madrelingua ed è particolarmente utilizzato specie tra uomini d’affari ed expat. La rapida diffusione di questo inglese globale, secondo la Perna, è dovuta, alla maggiore semplicità del linguaggio che lo caratterizza e all’esperienzialità dell’apprendimento ossia al fatto che non vi siano regole rigide da imparare né libri da studiare ma un approccio diretto con la lingua che permette rapidamente a chi la usa di comunicare e farsi comprendere. Non si tratta, infatti, di una lingua formalmente costruita, ma piuttosto di un dialetto organico che si adatta costantemente, emergendo esclusivamente dall’uso pratico.
Come funziona il Globish?
Il Globish si basa su alcuni principi chiave:
- – Lessico ridotto:il vocabolario del Globish si limita a circa 1.500 parole, le più comuni e frequenti nell’inglese quotidiano.
- – Grammatica semplificata:le regole grammaticali del Globish sono semplificate perché vengono eliminate le forme complesse e arcaiche.
- – Sintassi chiara:le frasi in Globish sono brevi e dirette, con una struttura semplice e comprensibile.
- – Pronuncia standard:la pronuncia del Globish si basa sull’accento internazionale dell’inglese, facilitando la comprensione da parte di persone di diverse nazionalità.
A questi aspetti e al fenomeno linguistico nella sua complessità, ha dedicato uno specifico approfondimento la conferenza Education 2.0, tenutasi lo scorso 18 marzo a Las Vegas. In questo contesto, considerato uno degli eventi di maggior rilievo internazionale nel mondo della formazione, la studiosa italiana di Globish, Monica Perna è stata moderatrice di un Panel Discussion in cui ha affrontato nel confronto con altri 5 esperti del mondo della formazione americani e canadesi, il concetto di Globish oggi e come questo cambia e si diffonde ricevendo tra l’altro per la sua attività di studio e divulgazione del Globish, il premio “Outstanding Organization Award 2024”.
L’inglese semplificato si conferma coincidere, tra l’altro, con quel particolare tipo di idioma parlato oggi nel mondo degli influencer e dei social media, dei viaggi e degli affari, la cui diffusione appare inarrestabile. Naturalmente non mancano le critiche da parte di alcuni linguisti che considerano il Globish una versione impoverita dell’inglese.
Secondo TrueNum3rs solo il 19,7% dei giovani italiani sa parlare in inglese
Non solo, i parlanti e sostenitori delle c.d. “lingue neutre” (come l’esperanto) sospettano il Globish di “imperialismo” ossia che con esso si voglia diffondere una sola lingua e una sola cultura a scapito di altre. Si contesta inoltre la detenzione, in capo a Nerrière, dei diritti del relativo marchio che ha registrato. Ma le critiche riguardano anche la pronuncia non chiara in cui l’alto numero di consonanti (ben 24), di vocali (12) e di dittonghi (10) che caratterizzano l’inglese dei madrelingua, sono pressoché totalmente sacrificati. Non è un mistero infine che il Globish non sia ben accetto dai nativi inglesi poiché, per la sua struttura estremamente semplificativa del lessico dell’inglese, richiede ad un madrelingua lo sforzo di ricordare quali parole o regole “dimenticare” ogni volta che si passa al globish.
Diffusione del Globish
Malgrado le critiche da parte di alcuni intellettuali, il Globish è utilizzato da un numero crescente di persone in tutto il mondo. Si stima che circa 1,5 miliardi di persone siano in grado di comunicare in Globish, anche se non hanno una padronanza completa dell’inglese. Di queste, infatti, solo 400 milioni di persone sono madrelingua. Ciò significa che il 74% della popolazione mondiale utilizza l’inglese come lingua franca, ovvero come mezzo di comunicazione interculturale e per farlo impiega questa variante linguistica di facile comprensione, che evita misunderstanding e espressioni figurate e semplifica notevolmente l’approccio alla conversazione.
Questa versione semplificata dell’inglese anglo-americano si basa sulle 1.500 parole più utilizzate nella lingua e sulle strutture grammaticali di immediata comprensione. Più che di una lingua – spiega la Perna – si tratta di un vero e proprio strumento di comunicazione ‘Il dialetto internazionale del terzo millennio” oggi parlato da circa l’80% della popolazione mondiale.
Fonte Globish The World Over – YouTube di Jean-Paul Nerrière
Per questa sua accessibilità, il Globish è particolarmente diffuso in: aziende multinazionali che lo utilizzano come lingua ufficiale di comunicazione, facilitando la collaborazione tra dipendenti di diverse nazionalità, Organizzazioni internazionali come l’ONU e l’Unione Europea, dove è utilizzato per facilitare la comunicazione tra i rappresentanti di diverse nazioni ma anche in alcune istituzioni educative per agevolare l’insegnamento dell’inglese a studenti con un livello base.
Il Globish rappresenta a tutti gli effetti un’alternativa all’inglese standard per la comunicazione internazionale e dunque una risposta efficace alle sfide della comunicazione globale. La sua semplicità e accessibilità, malgrado le critiche alla sua struttura minimalista non manchino, lo rendono uno strumento per facilitare la comunicazione tra persone di diverse culture e nazionalità. È da ritenersi verosimile dunque che il fenomeno linguistico Globish continuerà a diffondersi nel mondo globalizzato, aprendo nuove opportunità di interazione e collaborazione.