categoria: Vendere e comprare
Artigianato, tradizione e tecnologia per guardare al (nostro) futuro
A cura di Giuseppe Iamele, Co-Founder Musealo* –
L’artigianato in Italia, considerato uno tra i patrimoni culturali più significativi secondo un’indagine realizzata dal Censis per Confartigianato, rappresenta il 59,9% del totale delle imprese appartenenti al settore manifatturiero. Tuttavia, negli ultimi anni si è sviluppato un crescente dibattito sulla crisi che ha colpito questo comparto: tra il 2021 e il 2022 a livello medio nazionale, per effetto delle tendenze demografiche, si è registrata una variazione negativa del numero di imprese artigiane attive (-1,1%).
In un contesto in cui l’automazione riduce progressivamente lo spazio per il lavoro manuale, diverse aziende stanno cercando di riaffermare l’importanza di queste professioni, riportandole al loro valore originario. Il 95,2% degli italiani è convinto che la pluralità delle identità territoriali, espresse anche dagli artigiani locali, sia una caratteristica distintiva del nostro Paese, una vera e propria ricchezza nazionale.
Orientarsi verso un nuovo modello di impresa
L’artigianato nasce e si sviluppa attraverso giovani apprendisti che venivano accolti nelle botteghe per “imparare il mestiere”. In Italia questa pratica è rimasta a lungo legata alle esperienze sul territorio, con sprazzi di visibilità nazionale grazie alle grandi esposizioni – tra cui forse la più nota è L’Artigiano in Fiera – e alla valorizzazione tramite la vendita dei manufatti nelle località turistiche. Tuttavia, con l’avvento dell’evoluzione tecnologica e digitale, elementi indispensabili per restare competitivi sul mercato, come possono questi mondi convergere senza compromettere l’autenticità dell’esperienza artigianale?
Fondere digitale e tradizionale rappresenta uno dei primi passi per promuovere le abilità artigianali più emblematiche del Bel Paese. Riunendo artisti e aspiranti artigiani in un unico centro operativo, si offre loro non solo una fabbrica digitale, ma anche la possibilità di condividere conoscenze e stabilire connessioni con i consumatori finali. Il digitale agisce così da ponte, consentendo lo scambio tra diverse tecniche e metodologie di lavoro e, perché no, generando potenziali nuove influenze artistiche.
Intelligenza artificiale e intelligenza artigiana
Negli ultimi anni, come risaputo, si è assistito all’esplosione dell’intelligenza artificiale, ormai parte integrante della nostra quotidianità, talvolta anche inconsciamente. Se da un lato questa si sta inserendo sempre più negli ingranaggi della produttività lavorativa, dall’altro è importante non dimenticare il concetto di “intelligenza artigiana”, che risiede unicamente nelle competenze e nella creatività umana.
Un altro aspetto cruciale di tale trend è la creazione di una visual identity riconoscibile associata all’artigianato. Per le strutture ricettive e gli spazi adibiti all’accoglienza, esaltare il legame con il territorio di appartenenza attraverso esperienze diventa fondamentale. L’artigianato può diventare quindi elemento chiave nella costruzione di momenti memorabili, che si tratti di hotel o spazi di co-working, trasformando i luoghi in testimoni viventi di questa preziosa tradizione.
Coinvolgere i consumatori nel processo creativo
Anche la possibilità di personalizzazione, caratteristica predominante in molti settori artistici, che offre l’opportunità ai consumatori di essere coinvolti attivamente nel processo creativo, non solo aumenta il valore percepito del prodotto, ma dà vita anche a un legame emotivo e a un senso di appartenenza che va al di là della semplice esperienza.
Nel contesto odierno l’innovazione può e deve restare antropocentrica: i giovani talenti hanno ora più opportunità di sviluppare le proprie competenze grazie a iniziative promosse da istituzioni accademiche, mentre gli artisti già affermati – il cui bagaglio di talento e competenze rischia di andare perduto – possono trasmettere e preservare il loro know-how. Solo così l’artigianato non sarà più associato all’immaginario collettivo di una manualità superata, ma anche al nostro futuro.
*Musealo è una startup fondata da Giuseppe Iamele e Cristian De Mitri a Bari in Puglia nel 2021, Musealo è un ecosistema in costante sviluppo composto da artigiani e artisti Italiani, che lavorano insieme su progetti commissionati, controllati e disegnati dal team di designer Musealo. Gli artigiani a oggi sono 75 e si stima arriveranno a essere oltre 500 entro fine del 2024. Gli artigiani provengono da ogni parte di Italia e si affidano a un centro di controllo unico.
Musealo lavora con alcuni grandi resort e catene alberghiere oltre a location per eventi, per raccogliere i desiderata di arredamento leggero e realizzare collezioni completamente su misura. La costruzione estetica e gli schizzi di prodotto sono supervisionati dalla curatrice artistica Marta Giardini, socia di Musealo, con profonda esperienza nel mondo delle lavorazioni artigianali e ampia conoscenza dei materiali. Al momento sono avviati e attivi 10 progetti e collaborazioni, con un capitale raccolto di 120mila euro.