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Green economy, ecco le competenze giuste per trovare lavoro
Post di Marco Caminiti, country manager di Eurowind Energy* –
Secondo recenti previsioni dell’Irena (l’Agenzia Internazionale per l’Energia Rinnovabile), da qui al 2030, si apriranno nel settore delle energie rinnovabili circa 38 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo e, nel mercato dell’energia, il numero di posti potrebbe salire a 139 milioni, di cui oltre 74 milioni nei settori dell’efficienza energetica, dei veicoli elettrici, dei sistemi di alimentazione/flessibilità e dell’idrogeno.
Da un’analisi di Eurowind Energy emerge che stanno crescendo gli investimenti nell’ambito della Green Economy non solo verso le tecnologie ormai consolidate nel mercato come eolico e fotovoltaico, ma anche verso nuove tecnologie che stanno sempre più accelerando, quali biogas, accumulo e idrogeno.
Infatti, le politiche comunitarie si stanno muovendo per favorire una diversificazione dell’offerta di energia rinnovabile sia sulle fonti di generazione (eolico, fotovoltaico, biogas etc), sia sui vettori di energia (accumulo, idrogeno); incoraggiando quindi anche una diversificazione degli investimenti.
Il mercato italiano si sta sensibilizzando sempre più agli sviluppi delle nuove tecnologie (storage e idrogeno) che permettono interessanti opportunità sia per operatori, sia per le comunità e attività locali (si pensi all’esempio dell’agrivoltaico).
Questa diversificazione delle tipologie di investimenti, ciascuna con le proprie caratteristiche e opportunità per il territorio in cui si inseriscono, ha anche forti conseguenze sul mercato del lavoro e sulle competenze necessarie per guidare le aziende verso la transizione energetica. Ciò sta avendo, con il passare del tempo, sempre maggiore impatto in tutto il mondo, Italia compresa.
Quali professionalità per la Green Economy
L’analisi di Eurowind Energy evidenzia inoltre che, nell’ambito della Green Economy, si cercheranno soprattutto project manager, un professionista in grado di saper gestire l’evoluzione del progetto, pianificando le attività e sapendosi interfacciare con i vari portatori di interesse dettando tempistiche e scadenze nel rispetto del budget di progetto.
La figura dell’agronomo diventa chiave per favorire il connubio positivo tra attività agricole ed energie rinnovabili (per esempio biogas). Richiestissimi anche gli asset manager, particolarmente nel settore elettrico: questa figura tipicamente nasce da un background in ingegneria o economia, si occupa dell’adempimento degli aspetti tecnici, finanziari e amministrativi di un impianto energetico durante le fasi di sviluppo, costruzione e funzionamento. A differenza del settore fotovoltaico, il cui focus si rivolge su figure professionali di stampo elettrico, il mondo dell’eolico ad oggi è focalizzato invece su alcuni professionisti specifici, come ad esempio: tecnici meccanici, project developer, progettisti di turbine.
Infine, nella Green Economy è sempre alta la richiesta di figure tecnologiche e in ambito sales per gli impianti. Esistono diverse opzioni disponibili agli acquirenti oltre all’impianto di proprietà. I ruoli in ambito sales non si limitano solo alla vendita degli impianti, ma si configurano come dei veri e propri consulenti in grado di guidare il cliente verso la migliore scelta d’acquisto in base alle proprie esigenze.
I nuovi posti di lavoro nei prossimi anni
L’occupazione nelle rinnovabili ha raggiunto nel mondo quasi 13 milioni di unità: una crescita che conferma come la sostenibilità sia ormai al centro delle strategie di crescita delle imprese e che renderà indispensabile la presenza di nuovi professionisti sul mercato, con competenze molto specifiche. Si prevede che nei prossimi 3/4 anni il solo mercato del fotovoltaico e dell’eolico potrebbe offrire oltre 150.000 nuovi posti di lavoro.
Continua la spinta verso un futuro più sostenibile. Dalla Cop28, infatti, è emerso entro il 2030 un impegno globale per triplicare la potenza installata in energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica. Hanno già aderito 118 stati, inclusi i 27 stati membri dell’UE e quindi anche l’Italia. Secondo i ricercatori, fotovoltaico ed eolico forniranno oltre un terzo dell’energia mondiale in tutte le sue forme entro il 2030, rispetto all’attuale 12% circa, e si prevede che il forte calo dei costi registrato negli ultimi 10 anni continuerà con le due tecnologie che dimezzeranno ulteriormente il loro prezzo entro la fine di questo decennio.
Fotovoltaico ed eolico, dunque, potrebbero generare 12-14mila TWh entro il 2030 a livello mondiale, ovvero 3-4 volte di più rispetto al 2022, secondo Systems Change Lab. Questo supererebbe anche le recenti richieste di triplicare la capacità totale di energia rinnovabile entro il 2030.
Transizione ecologica e nuove competenze
Il mercato catalizzerà la crescita di nuove competenze, in particolare legate alla transizione ecologica. L’accelerazione della transizione ecologica in tutte le aziende si traduce nella trasformazione delle professioni esistenti e nell’emergere di nuove funzioni e competenze. Efficienza energetica, greenification dei processi di produzione, logistica più sostenibile e urbanistica sono solo alcune delle sfide che coinvolgono l’attuale contesto.
I settori delle energie rinnovabili e alternative, delle costruzioni e infrastrutture, della mobilità elettrica, della chimica industriale, dell’elettronica, della blue economy sono in crescita costante e nel 2024 creeranno posti di lavoro mirati al potenziamento delle proprie strutture aziendali. Il Tech rimane un pilastro su cui continueranno a costruirsi le aziende del futuro. Il mercato dei talenti nel settore IT soffre di una carenza strutturale molto più importante rispetto a qualsiasi altro mercato. Le aziende sono più che mai impegnate nell’accelerazione della trasformazione digitale e i progetti digitali da affrontare diventano sempre più numerosi.
*Società attiva nel settore delle energie rinnovabili