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Due anni di guerra in Ucraina. Ecco come sta cambiando il mondo
Post di Walid Koudmani, chief market analyst di XTB* –
Ucraina, a due anni dall’aggressione militare russa la situazione resta ovviamente all’ordine del giorno nei Paesi occidentali. Ma cosa è cambiato nel mondo da quando il 24 febbraio 2022 il conflitto è iniziato? Qual è lo stato attuale del mercato finanziario, in particolare, delle materie prime? Il mondo è ancora disposto ad aiutare l’Ucraina? In che modo un cambio al potere negli Stati Uniti potrebbe influire sugli aiuti militari all’Ucraina?
Ucraina a pezzi, ma tutti hanno perso
In questi due anni, l’economia ucraina ha subito danni enormi e il suo impatto si è esteso anche al resto del mondo. La temporanea mancanza di accesso al mercato russo, causata in parte dalle sanzioni, ha portato in molti casi a un aumento dei prezzi di diverse centinaia di punti percentuali; questo, a sua volta, ha ovviamente alimentato l’inflazione, che già rispondeva a un significativo afflusso di capitali da parte di governi e banche centrali dopo la pandemia. Alla fine, le forniture russe sono state sostituite, ma non ci sono aspetti positivi in questa situazione.
Il mercato delle materie prime è tornato alla normalità
I prezzi delle materie prime si sono normalizzati in tempi relativamente brevi, considerando le preoccupazioni sulla loro disponibilità. Il petrolio greggio è rimasto sopra i 100 dollari al barile da febbraio a giugno, ma la mancanza di forti cali delle esportazioni dalla Russia – che ha reindirizzato le sue risorse verso il mercato asiatico – e la ricerca di fornitori alternativi da parte dell’Europa, hanno portato a un calo del 50% dei prezzi del petrolio dai picchi del 2022 ai minimi del 2023. Una situazione molto simile si è verificata con il grano. Un accordo con la Russia riguardante l’esportazione di grano ucraino via mare ha consentito l’esplorazione di altri mercati e il passaggio al trasporto terrestre, anche se ciò ha comportato notevoli problemi per gli agricoltori europei, costretti a competere con il grano ucraino e altri prodotti agricoli.
Quanto accaduto nel caso del gas naturale è stato anche più turbolento. Il gas russo raggiungeva l’Europa principalmente attraverso i gasdotti, quindi rinunciare a questa risorsa non era così ovvio. Tuttavia, l’Europa è passata al GNL e i prezzi stanno iniziando ad avvicinarsi ai livelli pre-pandemia, il che è legato alla maggiore competitività nel mercato del gas liquefatto. L’Europa importa ancora gas dalla Russia sotto forma di GNL, sebbene da società private e in misura minima, anche se si prevede che questa importazione finirà nel prossimo futuro. Vale la pena notare che la mancanza di accesso al mercato europeo del petrolio è molto dannosa per la Russia, anche se sono state trovate rotte alternative: per esempio, il carburante proveniente dall’India sta attualmente raggiungendo l’Europa.
Non solo Ucraina, l’attenzione degli Usa è rivolta anche altrove
Già prima del conflitto, gli Stati Uniti erano meno interessati all’Europa e guardavano più a Taiwan. Inoltre, la situazione in Medio Oriente è ora preoccupante, non solo in relazione al conflitto tra Israele e Hamas, ma anche a causa degli attacchi degli Houthi, sostenuti dall’Iran, alle navi mercantili. Considerando questa situazione, il mercato petrolifero potrebbe diventare ancora più teso nel caso in cui nella guerra tra Russia e Ucraina dovesse verificarsi un’ulteriore escalation.
Ulteriori sanzioni, ma aiuti sospesi
La Russia è stata in gran parte isolata dal sistema finanziario globale e molte attività estere sono state congelate. Sono in corso sforzi per sequestrare questi fondi e destinarli alla ricostruzione dell’Ucraina, ma data la complessa situazione giuridica, sarà un processo lungo e difficile.
Nel frattempo, l’attuale situazione in prima linea è in fase di stallo. Il Senato degli Stati Uniti ha approvato un disegno di legge da 95 miliardi di dollari, gran parte dei quali destinati agli aiuti a Ucraina, Israele e Taiwan. Tuttavia, il Presidente della Camera dei Rappresentanti ha deciso di mandare i membri del Congresso in vacanza per due settimane, e i fondi sono attualmente bloccati. Questi fondi, alla fine, dovrebbero essere rilasciati, portando ad un aumento degli aiuti complessivi degli Stati Uniti a 170 miliardi di dollari, anche se da quando i repubblicani hanno ottenuto la maggioranza alla Camera dei Rappresentanti nel gennaio 2023, non è stato approvato alcun aiuto importante per l’Ucraina.
Cosa accadrebbe se Donald Trump vincesse le elezioni?
Molto probabilmente, potremmo aspettarci un’altra guerra commerciale, che potrebbe degenerare in un conflitto più ampio. Trump, d’altro canto, potrebbe concentrarsi militarmente sul Medio Oriente, il che potrebbe anche portare a movimenti significativi nel mercato delle materie prime energetiche. Anche se la vittoria di Trump potrebbe essere di buon auspicio per gli americani o le aziende americane in termini di tasse (come è avvenuto nel 2016), le conseguenze di altre azioni potrebbero essere devastanti.
*Fintech internazionale quotata in Borsa a Varsavia