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Pubblica Amministrazione digitale: principi, pratiche e sfide
Post di Pasquale Criscuolo, Direttore Generale del Comune di Parma, e Stefania Schipani, Coordinatrice Ufficio Stampa Istat –
Nel contesto normativo attuale, siamo immersi in una cornice che vede l’Europa come protagonista nel tentativo di regolamentare il settore dell’intelligenza artificiale (IA). L’approvazione dell’AI Act rappresenta un passo avanti lungimirante e concreto da parte dell’Europa, che risponde alla sfida di affrontare la rapida evoluzione di questo settore. La normativa europea delinea infatti una mappa di tecniche e approcci di IA, comprendendo l’apprendimento automatico (incluso il deep learning), gli approcci basati sulla logica e sulla conoscenza, i metodi statistici, la stima bayesiana e l’ottimizzazione.
Si rende tuttavia evidente il bisogno di regolamentare il contesto in cui i dati sono immagazzinati, perché si tratta di un ecosistema interconnesso. Questi dati interagiscono tra loro fornendo una vasta quantità di informazioni. È cruciale normare lo sviluppo di questo ecosistema, definendo rigorosamente l’ambiente sia per proteggere la privacy sia per mantenere il valore rappresentativo delle informazioni.
In conclusione, la nuova normativa europea rappresenta un progresso significativo nella regolamentazione dell’IA. La sfida ora consiste nell’applicarla in modo efficace e nel monitorare costantemente l’evoluzione del settore, garantendo che la normativa rimanga adeguata alle nuove tecnologie e alle sfide emergenti.
Pubblica Amministrazione e Intelligenza Artificiale: principi, pratiche e sfide
L’Unione Europea si sta impegnando per diventare un punto di riferimento nell’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) nel settore pubblico, con l’obiettivo di automatizzare compiti, migliorare la previsione e ottimizzare le decisioni basate sui dati. I principi guida includono il miglioramento dei servizi, la riduzione dei costi, la trasparenza, la responsabilità, e l’attenzione a temi come l’inclusività, l’equità, la privacy e la sostenibilità. Infatti grazie a questi strumenti sarà possibile puntare sempre di più sull’automazione delle attività di ricerca e analisi delle informazioni, il potenziamento della previsione e il miglioramento del processo decisionale, insieme al supporto alla personalizzazione dei servizi.
Emerge tuttavia con chiarezza la necessità di investire sulla formazione dei cittadini sull’IA, per garantire consapevolezza e fiducia nei servizi. La Pubblica amministrazione deve agire su più fronti, implementando strumenti di governance, riorganizzando processi e servizi, e formando sia il personale che i cittadini sull’uso responsabile dell’IA. È cruciale anche un sistema di controllo per verificare l’attendibilità delle informazioni e la qualità dei risultati. Tuttavia, le sfide sono significative, specialmente in contesti come quello italiano dove il 70% dei comuni è di piccole dimensioni, con carenze di personale tecnico e discontinuità nella gestione del cambiamento digitale.
Se ne è discusso durante il convegno “La Business Intelligence al Servizio della Pubblica Amministrazione”, nella cornice del Teatro Regio di Parma: esperti da tutta Italia hanno condiviso le loro competenze per l’applicazione di Business Intelligence e Intelligenza Artificiale come strumenti di conoscenza e di supporto decisionale per la Governance del territorio. In quest’occasione, il Comune di Parma ha presentato “Parma smart and wise”, un progetto di Business Intelligence per il potenziamento delle politiche locali e per il raggiungimento di una maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale.
Genova e Perugia, best case per l’integrazione dell’IA
Se esistono indubbie problematiche per l’implementazione di questi processi, esistono tuttavia in Italia alcuni esempi di realtà locali che stanno investendo in tal senso e che potremmo citare come best case per l’integrazione dell’intelligenza artificiale nelle pubbliche amministrazioni.
Il primo esempio può essere senza dubbio il Piemonte, che ha introdotto “Camilla“, un assistente digitale progettata per facilitare la ricerca di informazioni attraverso il linguaggio naturale, disponibile in otto lingue. Altro caso rilevante è quello del Comune di Genova che ha implementato il “Controllo Dynamico“, uno strumento di supporto alle decisioni basato sui dati, che consente alla città di pianificare le attività amministrative a lungo termine e di confrontarsi con altre realtà urbane simili tramite benchmarking.
Sempre il Comune di Genova è impegnato nella costruzione di un data lake e di una piattaforma di intelligenza urbana, mentre il Comune di Perugia ha già sviluppato il Digital Twin della città. Questo “gemello digitale” fornisce dati strategici per la gestione digitalizzata dei servizi e delle risorse, promuovendo la partecipazione dei cittadini, migliorando la trasparenza delle decisioni della Pubblica amministrazione e favorendo uno sviluppo urbano sostenibile e inclusivo attraverso rappresentazioni tridimensionali dettagliate e dati georeferenziati.
Business intelligence, il progetto Parma smart and wise
Anche Parma ha dato avvio a un progetto di Business Intelligence finalizzato al potenziamento delle politiche locali e al raggiungimento di una maggiore sostenibilità ambientale, economica e sociale. “Parma smart and wise”: si tratta di un progetto sviluppato dal Comune di Parma, in collaborazione con il Centro di ricerca Ro.S.A. – Robust Statistics Academy dell’Università di Parma, e si propone di potenziare l’accessibilità e la qualità delle informazioni statistiche, fondamentali per il buon funzionamento delle istituzioni locali.
L’obiettivo principale è sfruttare il potenziale della statistica come strumento di data science, trasformando i dati in informazioni che possano guidare l’azione degli amministratori nella pianificazione e nell’implementazione di politiche efficaci.
Tra gli output principali del progetto, la creazione di un ecosistema integrato di dati che andrà ad alimentare un’ampia gamma di piattaforme web accessibili tramite dashboard grafiche e reportistica dettagliata. Le piattaforme software sviluppate permetteranno la consultazione e l’integrazione con i sistemi attualmente utilizzati dall’Amministrazione comunale, promuovendo la condivisione delle informazioni a tutti i livelli e fornendo le informazioni per dirigere le politiche pubbliche.