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I giovani talenti, la Fondazione e l’insegnamento di Elserino Piol
Post di Andrea Piol, Presidente Fondazione Elserino Piol –
“Bisogna sempre puntare in alto”, era una delle frasi ricorrenti di mio padre Elserino Piol, un mantra che ha accompagnato me e mio fratello Alessandro per tutta la vita. Frasi che erano un costante esempio di uomo sempre impegnato tra il lavoro e l’instancabile voglia di leggere e, soprattutto, di saper trarre insegnamenti da ogni informazione raccolta.
Mio padre è stato un grande visionario nel panorama dell’innovazione e del management in Italia e all’estero. Dalle pagine del suo libro ‘Il sogno di un’impresa’ emergono, infatti, le grandi capacità imprenditoriali e la vision lungimirante di un uomo che desiderava realizzare una vera e propria iniziativa di innovazione sociale il cui obiettivo fosse non solo valorizzare Valmorel, regione a cui era molto legato, ma soprattutto costruire e assicurare un futuro ai giovani del territorio grazie al contributo della ricerca e della tecnologia.
Elserino Piol protagonista dell’innovazione tecnologica in Italia
Profondo conoscitore delle tecnologie, geniale nell’intuirne le potenzialità e gli impatti industriali e nei mercati, nostro padre è stato per oltre cinquant’anni un grande protagonista dell’innovazione tecnologica in Italia. Oltre ad aver vissuto da protagonista in Olivetti ha, inoltre, contribuito a portare in Italia il Venture Capital, finanziando nuove iniziative nell’ambito di internet e nelle telecomunicazioni.
L’incapacità di star fermi, unita al blocco forzato imposto dal Covid, è alla base degli avvenimenti che hanno portato alla nascita di EpiHub Fondazione Elserino Piol. In particolare, in occasione del primo lockdown mi sono ritrovato per un mese a Valmorel, piccola frazione del comune di Limana in provincia di Belluno, luogo di nascita di mio padre. Qui rivivo il forte senso di comunità, vedo il paese, i giovani, le sue potenzialità e ripenso così, ad una idea affiorata alcuni anni prima ad un pranzo di lavoro con un amico Emanuele Marcianò, fondatore e amministratore delegato di DUNE – Holding di una rete di Aziende tecnologiche – sulla possibilità di creare una Fondazione che coinvolgesse mio padre.
Durante la mia permanenza a Valmorel scopro che un edificio storico del 1920 era destinato all’abbandono, viste le varie aste già andate deserte, e basta una telefonata con mio padre per decidere di partecipare, anche perché all’interno dell’edificio fra le molte fotografie che ripercorrevano la storia del paese, ne avevo trovata una del mio bisnonno, del nonno e di tutti i suoi fratelli e sorelle, 13 in tutto! Insomma, un richiamo ben preciso.
L’idea e i valori della Fondazione Piol
Vinciamo l’asta, l’idea della Fondazione prende sostanza e in meno di 24 ore mio papà imposta lo Statuto: tecnologie innovative applicate a un territorio montano rurale per ripopolarlo grazie ai giovani. L’edificio ospiterà i locali della Fondazione e al piano superiore nascerà una locanda che possa rispecchiare i valori del paese: sostenibilità, semplicità, prodotti di prossimità, turismo sostenibile e che sia sempre aperta. La Fondazione sarà il motore che rende Valmorel un esempio virtuoso di comunità montana che vuole innovare, trattenere e anche richiamare le giovani generazioni.
Così, dal gennaio 2023, anno di creazione della Fondazione, ho coinvolto la comunità di Valmorel e Belluno in quanto i progetti coinvolgeranno il territorio, le persone e i giovani per convincerli a restare o a ritornare. Oltre agli investimenti personali, miei e di mio fratello Alessandro – che oggi si occupa di Venture Capital e vive negli USA – e di molti altri amici che ci aiuteranno, dedicando la loro esperienza e il loro tempo come soci sostenitori tra cui Luigino Boito, Claudio Canova, Francesco De Bettin, Emanuele Marcianò, Enrico Mistron, Giovanni Ripoldi e Manlio Olivotto; i progetti si baseranno su bandi pubblici europei, nazionali o regionali, attività che è parte intrinseca della Fondazione.
Un hub per ospitalità, agri-tech, mobilità sostenibile
La Fondazione si propone, quindi, di utilizzare la tecnologia e la ricerca quali strumenti chiave per la creazione di un hub all’avanguardia per lo sviluppo di progetti innovativi nel settore dell’Ospitalità, dell’Agri-Tech e della Mobilità Sostenibile.Il Progetto guarderà con attenzione al settore turistico che, nel 2022, ha già mostrato segni di ripresa post-pandemica, ulteriormente confermati dai dati relativi al 2023 con l’81% degli intervistati che afferma di aver viaggiato tanto o più dell’anno precedente.
Per tale ragione investire nel settore dell’ospitalità sostenibile sarà sempre più rilevante anche per il 2024, rispondendo alla crescente consapevolezza ambientale dei viaggiatori. Infatti, uno studio condotto dal Sustainable Tourism Forum ha rivelato che i criteri legati all’ambiente rivestono un’importanza cruciale per almeno il 64% dei viaggiatori e la percentuale è in crescita in relazione alle fasce più giovani.
Una risposta all’impatto tecnologico in agricoltura
Anche il settore agri-tech giocherà un ruolo fondamentale, considerando l’enorme crescita registrata nel nostro Paese. Stando a quanto emerso durante la COP28 – Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – il volume degli investimenti nell’agri-tech in Italia è aumentato di quasi il 90% nel 2023. L’Osservatorio Agri-Tech rappresenta, dunque, una risposta all’impatto tecnologico in agricoltura a livello globale con l’obiettivo di formare individui con competenze avanzate e preservare le tradizioni locali.
Il focus sulla mobilità sostenibile
L’attenzione della Fondazione si estende, inoltre, al settore della mobilità sostenibile. Infatti, stando ad un’indagine del McKinsey Center of Future Mobility, si evidenzia la crescente preferenza dei consumatori per una mobilità urbana a basso impatto ambientale, con il 46% degli intervistati che utilizza già marchi o prodotti più sostenibili e il 16% che pensa di cambiare le proprie abitudini a favore di forme di mobilità green.
Attraverso i suoi Osservatori, la Fondazione mira, quindi, a facilitare la collaborazione tra istituzioni e imprese per promuovere iniziative e progetti di mobilità sostenibile nel territorio Bellunese e poi di replicare tali esperienze in altri territori simili.
L’eredità di Elserino Piol: Valmorel laboratorio e centro di eccellenza
L’obiettivo della Fondazione è, dunque, trasformare Valmorel in un autentico “Laboratorio di idee”, inteso come centro di eccellenza che sfrutti le tecnologie avanzate e le iniziative socio-culturali al fine di essere un esempio replicabile anche in altri territori analoghi in Italia. Il progetto, con la sua visione audace, sottolinea infatti l’importanza di mettere in pratica quell’approccio integrato dove innovazione, tradizione e rispetto dell’ambiente si fondono per creare un modello unico di sviluppo sostenibile e grazie ad Alessandro, consigliere della fondazione, potremo contare anche sulle migliori buone pratiche americane, dando un respiro internazionale ai nostri progetti.