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TFR nel fondo pensione: ecco perché conviene (anche) all’azienda
Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto) è considerato a tutti gli effetti un debito dell’azienda nei confronti dei propri lavoratori, da onorare al momento della cessazione del rapporto di lavoro. In genere l’imprenditore non vede di buon occhio il trasferimento del TFR di un dipendente alla previdenza complementare. Questo si verifica perché le aziende tendono a considerarlo come un “tesoretto” utile per l’autofinanziamento della propria attività. Occorre però chiarire due aspetti.
Il primo è che il TFR rappresenta denaro dei dipendenti (e non dell’azienda) e pertanto non può essere utilizzato dall’azienda come forma di autofinanziamento. Il secondo aspetto è però ancor più importante: versare il TFR in un fondo pensione è vantaggioso anche per il datore di lavoro!
Vediamo quali sono i principali vantaggi per l’azienda.
TFR, i vantaggi fiscali per l’azienda
Il trasferimento del TFR in un fondo pensione comporta innanzitutto un beneficio fiscale, poiché rappresenta un costo deducibile dal reddito di impresa. Le aziende che accantonano il TFR in un fondo pensione beneficiano di una maggiore deduzione dal reddito di impresa nell’ordine del 6% (se sono aziende con meno di 50 dipendenti) o del 4% (se sono aziende con più di 49 dipendenti). Questa percentuale si applica all’ammontare del TFR annualmente conferito. In termini pratici, questo significa che un’impresa con meno di 49 dipendenti che deve accantonare 30.000 euro l’anno di T.F.R. può dedurre 31.800 euro di costi.
Ed ecco i vantaggi contributivi
Le aziende che destinano il TFR nei fondi pensione sono esentate dal versamento dello 0,20% del monte retributivo a titolo di versamento al Fondo di Garanzia INPS e dello 0,28% a titolo dei cosiddetti oneri impropri da versare all’INPS. È il caso, per esempio, degli oneri versati in occasioni di malattia, maternità e versamento di assegni per il nucleo familiare). Per cui un’impresa che presenta un monte retributivo di 300.000 euro arriverebbe a risparmiare fino a 1.440 euro l’anno per questi costi che non deve più sostenere.
I vantaggi economici per un’azienda
Un ulteriore beneficio è invece di natura prettamente economica.
L’azienda che versa il TFR dei dipendenti nel fondo pensione non si accolla più l’onere della rivalutazione annuale prevista per legge. Ricordiamo a tal fine che ogni anno il TFR deve essere rivalutato di un ammontare pari all’1,5% più il 75% della rivalutazione Istat: un costo importante, che può essere eliminato sfruttando i benefici della previdenza complementare.