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Software, ecco perché è la grande chance dell’Italia nell’Automotive
Post di Francesco Semeraro, CEO & Co-Founder di Voltaage –
Viviamo in un’epoca in cui persone come Raffaele Fusilli, Amministratore Delegato di Renault Italia, afferma che si venderanno sempre meno auto e lo fa davanti a tutte le concessionarie del gruppo in Italia al dealer day di Verona (principale evento di settore). Questa previsione sembra allarmante, soprattutto se si pensa all’enorme settore industriale che ruota attorno alla produzione e alla vendita di automobili. Ma Fusilli non è un pessimista: sottolinea semplicemente l’evoluzione del concetto stesso di mobilità. Le auto sono sempre meno viste come beni da possedere e sempre più come servizi da utilizzare quando necessario. Questo potrebbe significare un cambiamento radicale per l’industria automotive, che dovrà trovare nuovi modelli di business.
Il Software come opportunità
In questo scenario, un elemento diventa sempre più centrale: il software. In un mondo dove l’auto diventa un servizio, il valore non è più legato principalmente al veicolo fisico, ma a ciò che questo può offrire in termini di connettività, servizi digitali, sicurezza e comfort. Questo significa che il software diventa non solo un elemento chiave dell’automobile, ma anche una grande opportunità di business. Il software può infatti generare flussi di entrate continuativi attraverso l’offerta di servizi e abbonamenti, oltre agli aggiornamenti periodici. Questo cambio di prospettiva non solo può compensare il calo delle vendite di automobili, ma potrebbe addirittura diventare una nuova fonte di profitto per chi saprà investire in questo semestre.
L’importanza della strategia Software
La realtà di un futuro sempre più digitale è già visibile nell’industria automobilistica. Un esempio è l’azienda di software Reply, che ha acquisito la storica palazzina Fiat di Lingotto a Torino, con l’obiettivo di trasformare un simbolo del passato industriale italiano in un incubatore di tecnologie per il futuro. Allo stesso modo, la stessa Stellantis, punta a generare 22,5 miliardi di euro all’anno da servizi software e abbonamenti entro il 2030, dando un chiaro segno dell’importanza che il settore sta attribuendo al software.
Tuttavia, è necessario sviluppare un piano industriale sul software per l’automotive, soprattutto ora che l’elettrico sta esplodendo. È un momento cruciale per l’industria, in cui siamo chiamati a fare scelte strategiche che avranno un impatto significativo sul nostro futuro. Dati alla mano per ora abbiamo perso la partita sulla produzione delle auto elettriche, non possiamo perdere la partita sul software, dove si concentrerà la più parte delle opportunità in termini di posti di lavoro e profitti.