categoria: Vicolo corto
Clima, fare di più con meno: è tempo di sfruttare l’efficienza energetica
Post di Jean-Pascal Tricoire, presidente di Schneider Electric –
Circa vent’anni fa, ho iniziato a sostenere che l’efficienza energetica è uno dei modi più semplici e veloci per ridurre le emissioni ed ottenere sostenibilità.
Nel tempo, altri si sono uniti a me nel portare avanti questa idea: cosa è cambiato da allora? Molto, ma per certi aspetti non abbastanza, perché nonostante il concetto si sia diffuso, la leva dell’efficienza – che può aiutare anche a garantirci una maggiore sicurezza energetica – rimane ancora sotto utilizzata.
Doppio shock: affrontare le crisi dell’energia e del clima
Ciò che indubbiamente è cambiato in questi due decenni sono i fattori che impongono di agire.
Inondazioni, siccità, ondate di calore da record provano che gli effetti del riscaldamento globale sono reali, che ciò che una volta era considerato solo possibile oggi è certo, e che stiamo parlando di una crisi planetaria, non solo di cambiamento climatico. I dati scientifici dell’IPCC (UN Intergovernmental Panel on Climate Change) e di altri sono inequivocabili nel dirci che per evitare la catastrofe dobbiamo tagliare massicciamente, e subito, le emissioni di gas serra.
L’altro cambiamento rilevante arriva dai ripetuti shock energetici sperimentati negli ultimi 10 anni, e in particolare quello degli ultimi 16 mesi, scatenato dalla guerra in Ucraina, ma anche facilitato da anni di scarsi investimenti nei sistemi energetici di molta parte del mondo.
Il risultato è che oggi la spinta a ridisegnare lo scenario energetico globale non ha più a che fare solo con il tema della decarbonizzazione, ma anche con la necessità di attutire il colpo della crisi energetica, facendo in modo che industrie, infrastrutture, famiglie, intere economie dipendano meno da una limitata disponibilità di energia procurata da un limitato numero di fornitori.
L’eroe nascosto di questa battaglia
Recentemente, l’esigenza di affrontare la doppia crisi ha stimolato iniziative rilevanti. Nell’Unione Europea, negli Stati Uniti, in India e in altri paesi le policy sul clima sono state rafforzate e sono partite iniziative per facilitare ed incentivare l’impiego di energie alternative; sul mercato, la produzione di energie rinnovabili e le vendite di veicoli elettrici sono aumentate, al punto che l’International Energy Agency (IEA) stima oggi che il picco di domanda globale per i combustibili fossili si raggiungerà entro la fine del decennio in corso.
C’è qualcosa, però, che non è cambiato abbastanza: il centro dell’attenzione rimane sempre il lato dell’offerta, il modo in cui l’energia è generata. Il lato della domanda nell’equazione energetica non ha la considerazione che merita, nonostante esistano già una quantità di tecnologie per l’efficienza energetica, disponibili e di collaudata efficacia.
In lotta per il clima, evitare sprechi negli edifici si può. Adesso
Ad esempio, oggi, i sistemi per gestire gli edifici, il condizionamento dell’aria, il riscaldamento possono essere dotati di soluzioni intelligenti di controllo e funzionalità di analisi dei dati in tempo reale, con cui individuare e eliminare gli sprechi di energia. I software di automazione possono ottimizzare i processi, l’uso dell’energia, la manutenzione non solo in singoli siti industriali ma nell’intera rete logistica e di stabilimenti produttivi di un’azienda manifatturiera. Le pompe di calore elettriche sono più pulite, versatili e molto più efficienti rispetto a quelle alimentate con energie fossili.
Le tecnologie per l’efficienza non hanno la visibilità delle auto elettriche
Il problema è che queste tecnologie non sono così visibili come le auto elettriche, o le turbine eoliche; è difficile capire il vero potenziale dell’efficienza energetica, perché è una protagonista nascosta, “non si vede” mentre accade in milioni di azioni, in milioni di luoghi, uffici, magazzini, centri commerciali, data center.
E’ per questo, ritengo, che da studi come quello che Schneider Electric ha condotto nel 2022 intervistando più di 500 top executive, emerge che – nonostante il tema della sostenibilità sia ai primi punti dell’agenda – solo la metà delle imprese sta già lavorando per sistemare “le basi” dell’efficienza, e la gran parte non usa tutto il contenuto della nostra cassetta degli attrezzi.
Elettricità 4.0: abbiamo gli strumenti, quindi usiamoli
Associare l’utilizzo di tecnologie per generare energia pulita con l’elettrificazione e la digitalizzazione (una combinazione che possiamo chiamare “Elettricità 4.0”) è perfettamente fattibile sia negli impianti industriali, nei nuovi edifici, nella riqualificazione di quelli già costruiti.
Ad esempio la nuova sede degli uffici Schneider Electric a Grenoble ha turbine eoliche, pannelli solari, sistemi di accumulo locale per l’energia; vi si impiegano anche sensori e software che ottimizzano tutto ciò che consuma energia, dall’illuminazione al raffrescamento. Questo edificio consuma un decimo dell’energia rispetto alla media di strutture simili in Europa. Non solo: quando installiamo soluzioni digitali per la gestione dell’energia presso i nostri clienti, vediamo un tempo di ritorno dell’investimento di appena due – cinque anni.
La domanda aumenta, le energie rinnovabili non basteranno
Resta il fatto che in un mondo in cui la popolazione continua ad aumentare e le economie si sviluppano, la richiesta globale di energia pulita, a costi accettabili, continuerà ad aumentare. L’avvento delle energie rinnovabili può rispondere a una parte della richiesta, ma ottimizzare il modo in cui consumiamo questa energia deve essere parte integrante del modo in cui affrontiamo la doppia crisi.
Nei giorni scorsi, in occasione dell’ottava conferenza IEA sull’Efficienza Energetica organizzata in partnership con Schneider, ne ho ampiamente discusso con tutti gli attori istituzionali e leader presenti, perché abbiamo davanti a noi un’opportunità relativamente semplice da cogliere, che può ripagare l’impegno necessario molto più velocemente di quanto si creda.
Clima, abbiamo gli ingredienti ma non abbiamo più tempo
Sapendo ciò che sappiamo, non dovremmo proprio avere dubbi. Perché oggi abbiamo gli ingredienti, ma non abbiamo più tempo: né altri due decenni, né altri due anni da far passare senza implementare al 100% il potenziale dell’elettrificazione e delle tecnologie digitali per l’efficienza energetica.