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Immobiliare, Emilia-Romagna tra crollo dei valori e ricostruzione green
Post di Bruno Vettore, Chairman e CEO Renovars Real Estate e Charlie Cinolo CEO Area Business Renovars Real Estate –
La situazione che si è creata in Romagna, a causa dell’alluvione che ha distrutto tante abitazioni, porta con sé, come inevitabile conseguenza, una riduzione del valore degli immobili colpiti. Se da un lato è impossibile stabilire genericamente la percentuale di deprezzamento di uno stabile, dall’altro si può ipotizzare che assisteremo a un crollo del valore che andrà circa dal 20%, per i danni più lievi, fino a un massimo del 100% per gli stabili che dovranno essere demoliti. Va da sé che se per questi ultimi non si può fare nulla, per gli altri la necessaria ristrutturazione può diventare l’occasione per aumentare il valore della propria casa.
Incombe anche la Direttiva europea
L’Unione Europea ha approvato la norma sulle cosiddette “Case Green” che prevede un adeguamento entro il 2030/2033 degli immobili di classe G, E e F. Questo si traduce in un trend, come ha di recente fatto notare Giovanni Sabatini, direttore generale di ABI, che sta prendendo piede e che vede le banche sempre più restie a concedere mutui per l’acquisto o la ristrutturazione di immobili che non siano già conformi alle prestazioni energetiche stabilite dall’UE.
Patrimonio immobiliare da ristrutturare in Italia; 60%
In Italia, per raggiungere almeno l’obiettivo intermedio della direttiva andrebbe ristrutturato il 60% del patrimonio immobiliare, circa 8 milioni di edifici. Consapevoli del fatto che la Direttiva dell’Unione Europea procede spedita già nei primi paesi dell’Unione, resta il fatto che oggi coloro che le vittime dell’alluvione si vedono costrette a ristrutturare casa, magari accedendo al credito bancario. E possono farlo, però, in maniera costruttiva, permettendo alla propria abitazione di recuperare, se non aumentare, il proprio valore grazie a interventi che ne aumentino la classe energetica.
La catastrofe immobiliare può essere un’occasione?
Quindi quale occasione migliore per sfruttare in maniera costruttiva una catastrofe? Il gap tra case, di classe energetica bassa, e case nuove, di classe energetica elevata, sta già iniziando ad ampliarsi proprio per via della maggiore attenzione che gli istituti finanziari mostrano a questi aspetti. La conseguenza più ovvia, alla luce del trend del mercato immobiliare nazionale, è che se non si intervenisse al miglioramento energetico degli stabili colpiti dall’alluvione, il territorio potrebbe subire una grave depressione/crisi immobiliare non recuperabile.
Il ruolo dello Stato e il PNRR
Un sostegno, infine, potrebbe essere dato anche dallo Stato che, in un’ottica programmatica e non pasticciata come accaduto con gli strumenti del Superbonus, potrebbe mettere in atto progetti pluriennali – anche attraverso il PNRR – supportando le imprese ed i privati attraverso piani di incentivi volti alla ricostruzione green e antisismica tutti gli immobili che hanno avuto danni medio-gravi: lo Stato per una ricostruzione programmatica e di lungo corso.