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Abbonamento e usato, così la subscription economy limita gli sprechi
Post di Andrea Francalancia, fondatore di Johix, startup di e-renting che abilita le aziende, dalle multinazionali alle Pmi, ad entrare nel mercato del noleggio e della subscription economy –
ll modello attuale di produzione e consumo prevede un eccessivo utilizzo di risorse e non è sostenibile nel lungo periodo. Il cambiamento climatico ed i consumi non sostenibili sono proprio tra le più grandi sfide che la nostra società si trova ad affrontare. In tal senso, le attività di rigenerazione e riparazione e l’incentivazione di mercati “second-hand” contribuiscono all’estensione della vita utile dei beni, evitando gli sprechi.
Il modello di business
Siamo abituati all’abbonamento a servizi, molto meno all’abbonamento a prodotti e alla cosiddetta subscription economy o servitization, modello di business che si basa sulla sottoscrizione e dunque sulla ricorsività del consumo di beni e servizi. Sembrano finiti i giorni in cui si rimane bloccati in un servizio a tempo indeterminato: i modelli in abbonamento devono essere flessibili, il cliente vuole poter adeguare l’ abbonamento in qualsiasi momento in base alle proprie condizioni, senza che questo diventi un vincolo.
La Subscription Economy è un modello di business in cui le aziende offrono ai propri clienti la possibilità di pagare una tariffa regolare (solitamente mensile o annuale) per l’accesso continuo a un prodotto o servizio. Questo modello di business è diventato sempre più popolare negli ultimi anni, grazie alla crescente domanda da parte dei consumatori di un’esperienza di acquisto più flessibile e personalizzata. In generale, la Subscription Economy è stata adottata in molti settori, tra cui la tecnologia, i media, la moda, l’e-commerce e la salute.
Una fonte di entrate più stabile, una maggiore fidelizzazione
Un abbonamento offre numerosi vantaggi sia alle aziende che ai consumatori. Per le aziende, questo modello di business può fornire una fonte di entrate più stabile e prevedibile, nonché un maggiore coinvolgimento del cliente e una maggiore fidelizzazione. Per i consumatori, la Subscription Economy offre maggiore comodità, accesso continuo ai prodotti o servizi preferiti e un maggiore valore complessivo. E può essere applicata anche ai beni strumentali. In effetti, l’idea di pagare per l’accesso continuo a un prodotto o servizio invece di possederlo fisicamente è ciò che caratterizza la Subscription Economy, indipendentemente dal tipo di prodotto o servizio in questione.
Abbonamento anche per laboratori o macchinari industriali
In alcuni settori, come ad esempio quello delle attrezzature e dei macchinari è possibile offrire ai clienti un servizio di abbonamento che consenta loro di accedere all’attrezzatura necessaria per il loro lavoro o il tempo libero, senza doverla acquistare fisicamente. Ad esempio, un laboratorio di ricerca potrebbe sottoscrivere un abbonamento per l’utilizzo di attrezzature scientifiche di proprietà di un’altra azienda specializzata, con la possibilità a fine contratto di rendere i beni usati ed accedere a beni nuovi per il rinnovamento tecnologico, o in alternativa prolungare il servizio o acquistare i beni. Lo stesso esempio può essere applicato ad un privato che voglia accedere ad una e-bike senza acquistarla, includendo servizi di assistenza e con tutta la flessibilità di gestire il bene a fine contratto.
In altri settori, come ad esempio quello dei macchinari industriali è possibile offrire ai clienti un servizio di noleggio a lungo termine che includa anche la manutenzione e l’assistenza tecnica, in modo da semplificare la gestione e ridurre i rischi e le complessità derivanti dalla proprietà.
Servizi in abbonamento, nel mondo valgono 500 miliardi di dollari
Il valore della Subscription Economy è in costante crescita in tutto il mondo, ma non esiste un dato preciso e ufficiale sul valore totale di questo mercato. Tuttavia, secondo una stima di una società specializzata in software per la Subscription Economy, il valore totale dei servizi in abbonamento nel mondo è stimato essere di oltre 500 miliardi di dollari nel 2020, in continua crescita rispetto agli anni precedenti.
In Europa, l’economia dei prodotti e dei servizi in abbonamento è in rapida crescita e si prevede che raggiunga un valore di oltre 150 miliardi di euro entro il 2025, secondo una ricerca di McKinsey. Quanto all’Italia, la Subscription Economy sta diventando sempre più popolare, ma non esiste un dato preciso sul valore totale di questo mercato. Allargando l’orizzonte, la Subscription Economy sta diventando sempre più importante nel panorama economico globale, e molte aziende stanno adottando questo modello di business per offrire ai propri clienti un’esperienza di acquisto più comoda e personalizzata.
Sostenibilità in abbonamento, spinta alle risorse rinnovabili e riciclabili
La Subscription Economy può incentivare la sostenibilità in diversi modi. In primo luogo, il modello di business basato sull’abbonamento può incoraggiare le aziende a produrre beni e servizi di alta qualità e duraturi, che possano essere utilizzati a lungo termine dal cliente. Ciò contrasta con l’approccio tradizionale basato sulla vendita di prodotti, in cui le aziende producono beni di bassa qualità o con una vita breve, in modo da incentivare il cliente ad acquistare nuovi prodotti più frequentemente, ma generando una maggiore quantità di rifiuti con un impatto ambientale negativo.
In secondo luogo, il modello di business basato sull’abbonamento può incoraggiare le aziende a utilizzare materiali e risorse rinnovabili o riciclabili nella produzione dei loro prodotti, al fine di ridurre l’impatto ambientale sull’uso delle risorse e sulla fine della vita utile dei beni.
Un affare per le aziende, più responsabilità per i consumatori
In sintesi, la Subscription Economy può incentivare la sostenibilità attraverso una produzione più duratura e sostenibile dei prodotti, una maggiore attenzione alla riduzione dei rifiuti e all’utilizzo di risorse rinnovabili o riciclabili, e una maggiore responsabilità dei consumatori nell’utilizzo dei prodotti e servizi.
L’economia della sottoscrizione può essere un vero affare per le aziende che ne capiscano le opportunità. Potranno attrarre una fetta di consumatori sempre più attenti a queste tematiche e desiderosi di flessibilità. Saranno in grado di generare ricavi certi e ricorrenti, delle rendite vere e proprie. Vedranno incrementare le marginalità, grazie al riuso del medesimo bene.