categoria: Distruzione creativa
Automazione sul lavoro, ecco cosa potrà cambiare e a quale costo
Post a cura di Antonio Maude per Accademia Politica –
L’automazione è un tema estremamente importante per il futuro lavorativo di ciascuno. E ciò che può essere percepito come un pericolo è in realtà la chiave per liberare un incredibile potenziale.
Con ‘automazione del lavoro’ si intende l’applicazione di sistemi e processi per sostituire monotone attività manuali al fine di aumentare la produttività, ridurre lo stress e accrescere la felicità dei dipendenti. L’automazione esiste da millenni, spinta dallo sviluppo di nuove tecnologie come intelligenza artificiale, software all’avanguardia, robot, realtà virtuale e aumentata, digital twin, guida autonoma e così via. Ogni progresso tecnologico porta con sé nuove affascinanti opportunità. Un esempio dal passato riguarda i libri, ognuno dei quali, un tempo richiedeva anni per essere scritto e poi copiato a mano. Successivamente la stampa ha trasformato la velocità e la diffusione di essi. Grandi o piccoli che siano, queste tecnologie hanno lo scopo di aiutare le persone ad essere più efficienti, facilitare il completamento dei compiti e semplificare la vita di tutti.
Come l’automazione sta cambiando radicalmente il mondo del lavoro
L’automazione sta modificando drasticamente gli ambienti di lavoro in tutti i settori, considerando la costante innovazione che, di questi tempi, riguarda diversi campi. Sembra che ogni giorno ci sia un nuovo aggiornamento, un programma o un’applicazione che può portare a termine un compito che fino a poco tempo fa richiedeva invece molto tempo. I dipendenti possono ora ampliare i loro orizzonti e sfruttare al meglio il loro carico di lavoro grazie a queste opportunità. Ma soprattutto, hanno modo di liberare spazio per pensieri più originali. Le modifiche ai fondamenti dei nostri processi ampliano le possibilità di ciò che può essere realizzato nello stesso lasso di tempo.
L’automazione è un fenomeno che sta avendo un impatto a livello mondiale. Stando alle stime di Statista anche in Cina, paese attualmente leader nella manodopera mondiale, saranno automatizzati circa 236 milioni di posti di lavoro entro il 2030. Il secondo paese più colpito da questo fenomeno nel medesimo arco temporale sembrerebbe essere l’India, con una diminuzione di 120 milioni di posti di lavoro. Nei paesi con economie più sviluppate e maggiormente legate ai servizi, come ad esempio gli Stati Uniti, il Giappone e la Germania, questi numeri tendono ad essere minori. Infine, in Italia si pensa che circa 7 milioni di posti di lavoro saranno automatizzati entro il 2030.
Automazione, i benefici e gli svantaggi
Quando si parla di automazione si vedono spesso espressioni contrarie e si ascoltano discorsi preoccupati. La causa è l’idea che il lavoro per come lo abbiamo conosciuto non sia più necessario. In realtà, è vero l’esatto contrario, il lavoro è talmente apprezzato che si sta cercando di migliorare l’esperienza del dipendente. Le persone amano la familiarità, vogliono sapere qual è il loro lavoro e come si svolgerà la loro giornata. Ma quando si riesce a eliminare un grave difetto in quel lavoro, si assiste a un aumento del rendimento e delle prestazioni. Inoltre, evitare di dover svolgere ripetutamente un compito riduce la probabilità di errore umano. L’automazione è anche fondamentale per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro. Un esempio è il settore edile, nel quale è necessario proteggere i dipendenti sia dai pericoli immediati che dai rischi a lungo termine, come le lesioni da sforzo ripetuto. La riduzione dei costi si ottiene naturalmente con una maggiore efficacia del tempo e un gruppo più felice e produttivo.
Il principale svantaggio dell’automazione del posto di lavoro, tuttavia, è che rappresenta un costo dal punto di vista aziendale. I nuovi macchinari, la tecnologia all’avanguardia e l’infrastruttura necessaria per installarli sono tutti esempi di spese operative. Naturalmente, ciò comporta costi continui per la formazione, che devono essere sostenuti sia in termini di tempo che di denaro. E l’assalto ai bilanci aziendali non finisce qui. Con l’aumento degli investimenti digitali è necessaria una cybersicurezza più sofisticata ed è importante investire in difese accurate per prevenire e sventare gli attacchi pianificati.
Atteggiamenti delle persone nei confronti dell’automazione
Nel maggio 2021 è stato condotto uno studio su un campione di 9.834 persone in 13 diverse nazioni per stimare la percentuale di esse che fosse preoccupata riguardo al tema dell’automazione legato al mondo del lavoro. Analizzando i risultati è ben visibile come quasi il 50% dei candidati sia allarmato a proposito dei rischi che questa innovazione comporta e delle conseguenze drammatiche che potrebbe avere sui loro posti di lavoro. Il Portogallo si posiziona assieme al Sud Africa e alla Spagna in cima alla classifica mentre invece Svizzera, Paesi Bassi e Germania tendono ad avere tassi di preoccupazione molto inferiori. Tali valori potrebbero anche riflettere delle strutture economiche ben differenti tra questi paesi.
Ancora, una ricerca svolta a maggio 2019 su un campione di 400 lavoratori dipendenti ha analizzato che invece quasi il 70% di essi ha un atteggiamento positivo nei confronti dell’automazione. Essi sostengono che le nuove tecnologie avrebbero un ruolo fondamentale nel rendere i processi più efficienti e il completamento di task più veloce. I risultati inoltre hanno rivelato che solo circa l’8% dei lavoratori è preoccupato del fatto che l’automazione potrebbe ridurre notevolmente le ore di lavoro se non addirittura sostituire completamente il lavoro dell’uomo. Una particolarità da sottolineare è il fatto che solo il 2% dei dipendenti ha ricevuto una formazione adeguata riguardo all’automazione del proprio posto di lavoro. Invece più del 20% dei lavoratori ha un atteggiamento propositivo ma non ha idea di che impatto possa avere l’automazione sulla loro vita lavorativa.
Automazione, ecco l’impatto economico
Nel report McKinsey intitolato ‘A future that works: Automation, employment, and productivity’ si stima che l’automazione riguarderà il 60% delle attività lavorative entro il 2055. Ciò significa che non sostituirà soltanto i lavori manuali, contrariamente a quanto generalmente si crede. Si pensa che il 49% delle attività lavorative retribuite potrebbe essere automatizzato, con l’uso delle tecnologie attualmente disponibili. Rispetto agli stipendi di 1,1 miliardi di posizioni lavorative, il valore comparabile delle retribuzioni delle attività automatizzabili è di quasi 16.000 miliardi di dollari.
È importante sottolineare che soltanto il 5% dei lavori verrà automatizzato completamente. Tuttavia, circa il 60% delle professioni subirà un effetto dell’automazione pari al 30%. Per cui sostanzialmente in 6 mestieri su 10 parte preponderante dei compiti sarà svolta da macchine. L’Italia da questo punto di vista si posiziona come seconda nazione in Europa, dopo la Repubblica Ceca, dove l’automazione avrà un impatto maggiore (tra il 49% e il 51% del totale).
Automazione, quali cambiamenti sul posto di lavoro in futuro?
Anche se ci si oppone, la marea dell’automazione è già in atto e un’ondata più grande è dietro l’angolo. L’automazione è ormai radicata nella nostra vita quotidiana. In nessun altro luogo questo è più vero che sul lavoro. Negli ultimi 20 anni si è assistito ad un enorme aumento delle capacità delle nuove tecnologie. L’installazione di robot di produzione, agenti di viaggio virtuali, chatbot di marketing, monitoraggio dei social media e investimenti finanziari automatizzati sono alcuni esempi di come si è manifestata. Anche se molte persone non considerano queste tecnologie come automazione, per rimanere competitivi è fondamentale comprendere le tendenze in espansione e il potenziale dell’automazione dei posti di lavoro.
L’automazione finirà per eseguire procedure salvavita come la chirurgia o lo spegnimento di incendi? Al momento è davvero improbabile anche se non è del tutto impossibile. Vedremo invece una maggiore interazione con le macchine. Si assisterà all’automazione di ruoli che finora erano totalmente estranei alla tecnologia. Le nazioni, le aziende e persino i singoli individui che sapranno sfruttare questa frontiera in espansione prospereranno. Anche le abilità che gli esseri umani impareranno e le nozioni che verranno insegnate cambieranno per soddisfare nuovi standard. Di conseguenza, la conoscenza e l’istruzione saranno essenziali.