Chi comprerà le auto elettriche senza incentivi? Intanto il mercato avvisa

scritto da il 02 Marzo 2023

Mentre alcuni governi europei, incluso quello italiano, hanno raccolto il grido di dolore dell’industria dell’Automotive europea e sostengono la necessità di non rendere perentorio lo stop della Commissione e dell’Europarlamento alla produzione di auto con motore a combustione interna dal 2035 (oltre che aprirsi a carburanti a basse emissioni), il mercato, nonostante la finanza green faccia la sia parte, alza il ditino e dà ragione a Carlos Tavares. “L’auto elettrica è troppo cara per la classe media, servono gli incentivi”. Così parlò il ceo di Stellantis non più tardi del 21 febbraio, durante la presentazione dei conti del gruppo. Qualche giorno prima il ceo di Renault Group, Luca de Meo, aveva concesso un’altrettanto eloquente intervista al Sole 24 Ore.

La conferma che è proprio così arriva dai dati della norvegese Rystad Energy, società indipendente di ricerca e business intelligence. Che cosa dice questa ricerca?

Il mercato globale delle auto elettriche

“Il mercato globale delle auto elettriche sta vacillando dopo uno dei crolli più drammatici delle vendite mensili fino ad oggi. Solo 672.000 unità sono state vendute a gennaio, quasi la metà delle vendite di dicembre 2022 e un mero +3% su gennaio 2022. La quota di mercato dei veicoli elettrici tra tutte le vendite di autovetture è scesa al 14% a gennaio, ben al di sotto del 23% registrato a dicembre”.

“Le vendite di auto elettriche hanno registrato una traiettoria al rialzo relativamente costante negli ultimi anni, a parte i periodi influenzati dai problemi della catena di approvvigionamento legati alla pandemia di Covid-19. Un crollo significativo delle vendite è una notizia preoccupante per il settore. I crediti d’imposta e i sussidi governativi (Cina inclusa) hanno sostenuto il mercato dei veicoli elettrici fino ad oggi poiché i paesi identificano l’elettrificazione della flotta di autovetture come una tattica fondamentale per raggiungere gli obiettivi di emissioni nette zero (in Cina è stata più una tattica per sostenere un’industria che nei piani ora si appresta a invadere l’Europa e i mercati asiatici, oltre che la Russia abbandonata dall’Occidente), ma la riduzione o la rimozione di questi sussidi ha (subito, ndr) depresso il sentiment dei consumatori. Le case automobilistiche stanno ora lottando per invertire la spirale discendente e salvare il mercato nel 2023”.

Il ruolo determinante degli incentivi

“Il mercato automobilistico è solitamente ciclico, con le vendite che subiscono un duro colpo dopo l’entrata in vigore di nuove regole sui sussidi all’inizio di ogni anno, seguite da una graduale ripresa. Tuttavia, i tagli di gennaio di quest’anno hanno colpito più duramente del normale, innescando questo drammatico collasso. Le conseguenze di ciò saranno di lunga durata e avranno un impatto sulle vendite nel primo trimestre dell’anno e potenzialmente nel resto del 2023”, avvisa Rystad Energy.

“I sussidi per le auto elettriche in molti paesi europei e nella Cina continentale sono stati tagliati proprio all’inizio dell’anno e una ripresa significativa è altamente improbabile nell’immediato futuro. Un raggio di speranza per le prospettive globali viene dal mercato statunitense, che sta appena iniziando il suo percorso di elettrificazione e sta introducendo crediti d’imposta grazie all’Inflation Reduction Act (IRA, imponente manovra da 370 miliardi di dollari molto voluta dal presidente Joe Biden per proteggere l’industria americana, ndr). Gli Stati Uniti sono stati l’unico grande mercato che ha registrato un aumento sia delle vendite di veicoli elettrici sia della quota di mercato su base annua, sebbene il loro contributo al totale globale sia ancora relativamente minimo”.

L’alternativa è abbassare i prezzi, ma i costi per l’industria?

“L’appetito dei consumatori per le auto elettriche rimane forte, ma è chiaro che i crediti d’imposta e le sovvenzioni svolgono ancora un ruolo significativo nel convincere i consumatori a effettuare il passaggio. Le case automobilistiche potrebbero non avere altra scelta che rispondere abbassando i prezzi”, commenta Abhishek Murali, analista di Rystad Energy. Un bell’enigma, visto che i costi di produzione soprattutto in Europa, sono sensibilmente più alti per le elettriche rispetto alle automobili con motori benzina e diesel. Ma questo a Bruxelles fanno finta di non saperlo. Anche se Handelsblatt ha riferito di un possibile taglio del prezzo per la nuova versione della ID.3, la medio-piccola a batteria in fase di rilancio, che potrebbe scendere sotto i 40mila euro (da un minimo attuale di 43mila).

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Vendite mensili di auto elettriche per area e quote di mercato (cliccare sull’immagine per ingrandire) – fonte Rystad Energy

Auto elettriche in Cina, come va

La Cina, il più grande mercato di veicoli elettrici a livello globale, ha registrato un taglio di quasi il 50% nelle vendite di veicoli elettrici nel gennaio 2023 rispetto al mese precedente, ma la variazione anno su anno è stata relativamente piatta a causa della propensione dei consumatori ad acquistare i modelli di produzione domestica, più economici. Non per niente sono in palese difficoltà i brand tedeschi. L’Associazione cinese dei produttori automobilistici prevede un rallentamento delle vendite quest’anno. Tuttavia l’annuncio di CATL, il numero uno mondiale (e cinese) delle batterie circa una riduzione dei prezzi, potrebbe fare ripartire gli acquisti. Anche i prezzi del litio carbonato, fondamentale per la formula chimica delle batterie, sono previsti in netto calo: secondo Goldman Sachs da 53mila a 34mila dollari alla tonnellata.

Molto male l’Europa

Sebbene il mese scorso vi sia stata una crescita marginale anno su anno delle vendite di auto elettriche in Europa, la performance del mercato è stata pessima, con molti paesi che hanno mostrato un forte calo delle vendite di veicoli elettrici da dicembre 2022. Con la fine dei sussidi per i veicoli elettrici, molti consumatori hanno portato inoltrare i loro acquisti dal primo trimestre del 2023 al dicembre 2022, portando a un massiccio aumento degli acquisti prima della fine dell’anno. Le diffuse riduzioni dei sussidi avranno un impatto duraturo sull’attività di vendita, ma le case automobilistiche non tollereranno a lungo questo indebolimento: Tesla sta già testando i propri limiti di prezzo, offrendo un enorme sconto, innescando un grande volume di preordini. E proprio illustrando il Master Plan 3 durante l’Investor Day del 1 marzo il ceo della casa americana, Elon Musk, e la sua squadra di ingegneri hanno sottolineato l’obiettivo principe: dimezzare i costi.

Il crollo di vendite in Germania a gennaio

Intanto le vendite in Germania sono diminuite di circa un terzo a gennaio rispetto al 2022, per un totale di sole 27.000 unità nel mese. Anche la quota di mercato nel paese è crollata: dopo che i veicoli elettrici hanno rappresentato il 55% di tutte le vendite di auto nel dicembre 2022, la quota di mercato è scesa solo al 15%. La quota di mercato dei veicoli elettrici nel Regno Unito si è dimezzata da circa il 40% al 20% su base mensile e dal 50% al 24% nei Paesi Bassi. Questa tendenza al ribasso è replicata in gran parte dell’Europa e, avverte Rystad Energy, procurerà notti insonni alle case automobilistiche.

Il caso Norvegia

Perfino la Norvegia ha registrato le peggiori vendite mensili di autovetture in oltre 60 anni, con solo 1.860 veicoli venduti, compresi i veicoli elettrici. Le auto elettriche hanno rappresentato il 76,3% di tali vendite, per un totale di 1.419 unità. Quella quota di mercato era anche la più bassa ed è scesa sotto l’80% per la prima volta in due anni. Una serie di nuove tasse ha contribuito a questo e i veicoli elettrici a batteria sono ora influenzati da due nuove tasse che avranno un impatto negativo sulle vendite.

Gli Stati Uniti, prospettive migliori grazie agli incentivi

Negli Stati Uniti a gennaio sono stati venduti circa 80.000 veicoli elettrici, una quota di mercato del 7,8%. Ma le prospettive del mercato statunitense per il 2023, secondo Rystad Energy, sono solide e si prevede che il paese supererà la soglia del 10% di adozione quest’anno. Con un sentito grazie a Joe Biden e al suo IRA.

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Che cosa sta succedendo in alcuni mercati europei (cliccare sull’immagine per ingrandire) – fonte Rystad Energy