Il lavoro è cambiato e anche noi vogliamo cambiare lavoro. Ecco come

scritto da il 28 Febbraio 2023

Post di Ilaria Caccamo, Managing Director di Indeed in Italia – 

Da sempre, gli italiani cambiano lavoro meno frequentemente di quanto non si faccia in altri Paesi. Passiamo da un’occupazione all’altra con meno facilità rispetto a quanto avviene all’estero. Con la pandemia, la situazione è iniziata a cambiare anche da noi. Ce ne rendiamo conto nella nostra esperienza quotidiana a Indeed, portale che mette in contatto chi cerca e chi offre lavoro. Lavoriamo con aziende di ogni dimensione e comparto distribuite sul territorio italiano, che oggi si trovano a dover fare i conti con un turnover divenuto più frequente rispetto al passato.

I più giovani sono i meno rigidi rispetto al cambiamento

Non è solo un’impressione, ce lo dicono anche i dati. Da una nostra recente indagine, ad esempio, emerge che con l’inizio dell’anno nuovo 1 italiano su 3 ha seriamente preso in considerazione l’ipotesi di cambiare lavoro. Uomini e donne pressoché in egual misura, senza grandi distinzioni. Cifre significative, che arrivano al 42% nella fascia di età tra i 25 e i 34 anni. Tendenzialmente, la percentuale di chi desidera un nuovo lavoro aumenta al decrescere dell’età, denotando l’affacciarsi di un approccio culturale caratterizzato da una minore rigidità rispetto agli schemi comportamentali del passato che ci vedevano poco inclini al cambiamento.

professioni

I giovani tra i 25 e i 34 anni sono i più propensi a cambiare lavoro in Italia

Ecco i lavori più cercati

Tra i settori che registrano il maggior numero di professionisti desiderosi di fare un passaggio di carriera, spiccano quello dell’architettura e delle costruzioni, dell’arte e dell’entertainment ma anche del marketing e della comunicazione e delle vendite. Tutti settori che, per una ragione o per l’altra, con la fine della pandemia hanno sperimentato una ripresa significativa della domanda di forza lavoro. Anche se in leggero calo nelle ultime settimane, infatti, sul nostro portale gli annunci per posizioni afferenti a questi comparti sono ben più numerosi di quanto non lo fossero prima di febbraio 2020. Le opportunità per chi desidera cambiare sono ancora tante.

Il mondo del lavoro è cambiato negli ultimi due anni

Perché si cambia? Oggi, come ieri, si cambia per poter guadagnare di più e per ottenere maggiori benefit economici o con un valore tangibile. Non sorprende, soprattutto in tempi di vertiginosa crescita dell’inflazione, che il salario sia ancora la leva principale. Iniziano a pesare sempre di più, però, aspetti legati all’organizzazione del lavoro e alla cultura aziendale. Negli ultimi due anni il mondo del lavoro è cambiato e con esso l’universo di riferimento. Un buon lavoro non è più solo quello in cui viene offerto uno stipendio vantaggioso.

La voglia di lavoro ibrido la fa da padrone

La cultura gioca un ruolo fondamentale. Sia in termini di condivisioni di valori e principi, sia in termini di organizzazione del lavoro, con la modalità ibrida a farla da padrone. Se la professione, per sua natura, lo consente, le persone non sono disposte a rinunciare a una gestione più flessibile del proprio tempo. Poter scegliere dove lavorare – da casa, dagli uffici aziendali o da altrove – sembra essere ormai diventata la nuova normalità; se non per tutti i giorni della settimana, almeno in parte. Allo stesso modo, per le persone conta sempre di più poter lavorare in un ambiente inclusivo, di cui si condividono i valori, che sia anche piacevole e appagante e dove sentirsi riconosciuti per il proprio contributo.

Le aziende e la disponibilità a trattenere i talenti

In generale, c’è un desiderio di rinnovamento da parte dei lavoratori, di cui le aziende son sempre più consapevoli. Sono tantissime quelle che negli ultimissimi anni hanno potenziato le iniziative per attirare o trattenere i propri talenti. Ciò significa che ci sono più opportunità da cogliere anche per chi vorrebbe cambiare ma non può, magari perché ha degli obblighi familiari o finanziari che al momento non consentono di intraprendere nuove avventure professionali. Si può partire dall’indagare quali possono essere i corsi di formazione interna disponibili, sino a capire se l’azienda è disposta a finanziare dei training specifici per investire su aspetti che possano generare vantaggi per il lavoratore e al contempo anche per l’azienda.

Allo stesso modo, aderire a gruppi di lavoro che interessano funzioni diverse o a programmi di mentoring può rappresentare un vantaggio. Un modo per cogliere le opportunità interne e, perché no, contribuire a crearle o per “allenarsi” per il prossimo passaggio di carriera.