categoria: Distruzione creativa
La Great Resignation si ferma se i talenti lavorano in luoghi da sogno?
Post di Francesco Marino, CEO e Co-Founder di Cosmico –
Il biennio appena trascorso ha sicuramente contribuito a far emergere nuove tendenze nel mondo del lavoro, tra cui un maggiore utilizzo dello smart working e una crescente attenzione al work-life balance e alla qualità del lavoro, che hanno portato al fenomeno che ormai tutti conosciamo come Great Resignation.
Di conseguenza, la gestione delle risorse umane, nel senso più ampio, ha acquisito un ruolo sempre rilevante nella vita aziendale, cercando nuovi modi per attirare i talenti ma soprattutto coinvolgerli e gratificarli, così che scelgano con consapevolezza l’azienda per cui lavorare.
Il futuro dell’HR Tech al tempo della Great Resignation
Talent Acquisition, gestione quotidiana e programmazione delle HR, definizione, misurazione e valutazione della performance nonché dei relativi piani di incentivazione e premi: questi sono solo alcuni degli aspetti su cui si concentra l’HR Tech, su cui infatti si prevede un investimento da parte delle aziende a livello globale di circa 90 miliardi di dollari entro il 2025.
Una fetta importante di queste voci è occupata da Engagement and Connectivity (24,8%, con un aumento del 15% rispetto al 2021), ossia tutte quelle attività promosse per motivare il personale, coinvolgerlo nei valori aziendali facendolo sentire parte attiva nella vita societaria.
Corporate in competizione per i migliori talenti
Ciò dimostra, quindi, che per le corporate sarà determinante competere per trattenere i migliori talenti, non solo dal punto di vista del pacchetto retributivo proposto. L’aspetto retributivo, infatti, non è più l’unico agente determinante per le scelte professionali, ma entrano in gioco fattori diversi, tra cui il bilanciamento vita-lavoro, il remote working, la condivisione dei valori e degli obiettivi aziendali e la qualità del lavoro.
Co-working in villa contro la Great Resignation
La scarsità dei talenti, dovuta in particolar modo a un calo demografico e a un invecchiamento generalizzato della popolazione, incentiverà ulteriormente le aziende ad adottare misure volte alla retention del personale. Tra le varie attività, si sta diffondendo la tendenza del co-working in villa, che permette al personale di lavorare e trascorrere del tempo con colleghi in ville mozzafiato in giro per il mondo, in modo da godere di maggiore libertà, indipendenza e bilanciamento vita-lavoro.
Questa opportunità, fatta per periodi più o meno brevi e alternandosi tra team, non solo offre la possibilità di viaggiare e visitare nuovi Paesi durante ”l’orario di lavoro”, bensì si concretizza in un benefit che permette al candidato di essere più motivato e vicino alla filosofia dell’azienda, contrastando così il fenomeno delle Great Resignation che vedono coinvolte principalmente le generazioni under 35 anni, insoddisfatte del proprio status quo lavorativo.
Il nuovo equilibrio tra lavoro ed esperienze formative
Lavorare viaggiando è un benefit aziendale che incontra quindi il desiderio dei lavoratori, come dimostra la sempre crescente ricerca su Google della keyword Digital Nomad. In questo modo le diverse opportunità che le aziende dell’HR Tech stanno portando avanti in Italia e all’Estero, diventano la soluzione a questa esigenza, creando un nuovo equilibrio tra lavoro ed esperienze formative, che diventano così trasformative.
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