Pmi e digitalizzazione: unificare, semplificare, accelerare

scritto da il 03 Novembre 2022

Post di Giovanni Farese, Co-founder e General Manager webidoo spa – 

Essere sul web ed esserci in modo efficace e sostenibile. Nel 2022 è banale? Scontato? A giudicare dai dati non sembrerebbe così. Almeno per le piccole e medie imprese e gli small business.

È quanto emerge dalla ricerca che abbiamo condotto negli ultimi due anni negli USA, in collaborazione con la Lehigh University of Pennsylvania tesa a  verificare le reali esigenze degli Small Business in tutte le regioni del mondo per definire un minimo denominatore di quelli che sono i servizi digitali “essenziali” ad oggi su scala globale.

Ogni paese ha le proprie peculiarità e i propri trend e strumenti di riferimento ma sono tanti i bisogni e le difficoltà comuni intercettate: gestire la presenza digitale, farsi pubblicità online, vendere on line, gestire le prenotazioni, gestire le recensioni, formarsi sul digital marketing, incassare pagamenti digitali. Se possono apparire servizi base di digital marketing sono in realtà gli elementi fondamentali per essere competitivi e avere accesso ad un mercato più ampio, anche internazionale, altrimenti precluso a realtà con prodotti d’eccellenza ma non abbastanza strutturate.

Pmi e digitalizzazione, perché questo ritardo?

La nostra prospettiva è sempre stata quella dell’imprenditore piccolo o medio: le partite Iva, il titolare di una ditta di trasporti, di un’azienda vinicola o di conserve alimentari, il ristoratore, il parrucchiere, il negoziante, ma anche gli studi professionali, come commercialisti, notai e avvocati. Figure che sono la base, larga e solida, del nostro tessuto economico, e che anche nel resto del mondo sono la tipologia di business più consistente. È questa la prospettiva da cui voglio porre una domanda importante: perché le Pmi continuano ad avere un tasso di digitalizzazione medio fortemente inferiore a quello delle aziende più grandi?

Pmi

 

Quanto tempo per le attività gestionali

Facciamo uno sforzo di immaginazione: siete un piccolo imprenditore, con tutti i dipendenti direttamente impiegati nell’operatività core (produzione, amministrazione, consegne). Voi stessi dedicate il 90% del vostro tempo ad attività gestionali. È questa la situazione della stragrande maggioranza delle aziende piccole o medie: un impegno costante e focalizzato sul business. Ma chi si aggiorna sulle evoluzioni nella tecnologia a supporto del business?  Chi sceglie le tecnologie da usare, quelle più adatte? Et tertium, come si portano queste tecnologie dentro alla vostra azienda? Nel senso di chi impara ad utilizzarle, anche un sito di e-commerce, per esempio, e chi, operativamente, le usa, investendoci del tempo di qualità? Chi controlla i risultati e il ritorno dell’investimento? Quasi sempre la risposta è “l’imprenditore”.

Chi gestisce il marketing?

È ancora raro che questa tipologia di imprese più tradizionali – non start up – abbia un esperto di marketing digitale tra i dipendenti; spesso il marketing è ancora gestito dall’imprenditore stesso.

Se volessimo limitarci ai soli strumenti di marketing digitale, ne troveremmo circa 200 tra cui scegliere che possono essere considerati “essenziali” suddivisi in più di 20 categorie. È difficile immaginare un imprenditore che impari ad usare anche un solo strumento per categoria o che passi il 60% del suo tempo a saltare da un ambiente all’altro. Probabilmente sarebbe meglio affidare tutto ad un freelance o a una piccola agenzia ma i costi lievitano e spesso si perde la verifica dei risultati e dell’impatto.

Tre parole per le Pmi: unificare, semplificare, accelerare

Come il PNNR indica chiaramente, ad una Pmi non serve (solo) un nuovo sito internet, o un’e-commerce ma le migliori tecnologie, da usare in maniera efficiente, misurandone i risultati e mantenendo una visione d’insieme. In tre parole: unificare, semplificare, accelerare. Serve un hub, facile, misurabile, che impari secondo una logica di machine learning e che evolva insieme all’azienda..

Questo è ciò che serve oggi per essere davvero competitivi.