categoria: Distruzione creativa
Le radici del Metaverso: tra stress dilagante e un nuovo consumatore
Post di Nicolò Joswig, Bsc Student in Business Administration –
Con le instabilità economiche, geopolitiche, sanitarie ma soprattutto sociali che il mondo ha dovuto affrontare negli ultimi tempi (senza reali accenni di miglioramento), non c’è da stupirsi che le persone inizino a desiderare una realtà alternativa, un luogo in cui riavviare il sistema e avere la possibilità di ricominciare da capo.
Per quanto a molti potrebbe venire da inorridire all’idea di fuggire da una realtà problematica semplicemente entrando in una “nuova” ma potenzialmente “finta”, questo resta uno dei grandi fascini dei regni virtuali. Questi sono luoghi, infatti, in cui alla persona viene data una seconda possibilità non concessagli nella vita reale. Un “Restart” in piena regola!
E così i poteri possono essere invertiti, le disuguaglianze capitalistiche appianate, le delusioni dimenticate, il tutto per una realtà più eccitante, malleabile e soprattutto in cui credere nei sogni sia ancora possibile.
Nell’articolo “Così il Metaverso può cambiare il lavoro per come lo conosciamo oggi” mi ero soffermato principalmente sul comprendere cosa fosse il “Metaverso”, ma soprattutto come questo avrebbe potuto influenzare il mondo del lavoro di domani, rivoluzionando i luoghi, gli spazi ma anche i metodi di lavoro e portando con sé una gran quantità di nuove opportunità, figure professionali e, chiaramente, qualche rischio.
Questa realtà virtuale però, non nasce solo per via di miglioramenti tecnologici e investimenti da parte delle grandi aziende tech del mondo. Si evolve nel mercato in un momento e in una società ben specifica, a soddisfare un’esigenza, un problema, altrettanto specifico dei consumatori: un’infelicità generale della società attuale e una irrefrenabile voglia di novità del grande pubblico. Risulta dunque fondamentale, per comprendere a pieno l’euforia di questo mondo virtuale, comprenderne il background culturale e le necessità che lo hanno portato ad evolversi e a rendersi desiderato da una buona fetta del mercato.
La salute mentale europea in declino e un’insoddisfazione dilagante
Non è una novità che la salute mentale sia condizionata dalle tensioni proprie della vita moderna. E, di certo, gli ultimi anni, ma anche mesi, hanno messo a dura prova il tessuto sociale a livello mondiale. Secondo lo “Strada Health Report 2022”, un’indagine che ha coinvolto circa 30mila persone intervistate in 15 paesi europei, 1 cittadino europeo su 6 si sente sul punto di un tracollo emotivo e psicologico, mentre ben il 59% si sente in una costante condizione di burnout o sul punto di entrare in questa condizione di saturazione psicologica-emotiva. Si tratta di un record storico, in aumento del 5% rispetto a solo un anno fa. Anche il benessere mentale è in peggioramento per un europeo su tre (29%) con l’Italia seconda in Europa (35%), mentre lo stress aumenta per il 37% degli intervistati (era il 25% nel 2021).
Anche in Italia il 13 luglio sono stati presentati alla Camera dei deputati i risultati di un’indagine condotta dalla “Fondazione Soleterre” che mostrano come ben il 12% degli italiani consideri la propria salute mentale cattiva/pessima.
Aumenta allo stesso tempo anche l’insoddisfazione in ambito lavorativo. Secondo il “Salary satisfaction 2022”, indagine portata avanti a livello globale dall’Osservatorio “Job Pricing”, il totale degli insoddisfatti della propria busta paga passa dal 34% del 2021 al 60% del 2022 (+26%). In peggioramento anche la voce “fiducia e comprensione” (-9,6%) e la voce “meritocrazia” in azienda (-12,1%).
Non c’è dunque da stupirsi che, in una società sfaldata e colpita da forte stress e insoddisfazione, gli universi online come Fortnite e Roblox attualmente attirino quasi 400 milioni di utenti e altri come Decentraland e Sandbox stiano crescendo rapidamente. È rilevante evidenziare, inoltre, che nonostante il Metaverso non sia realmente un concetto nuovo, sia salito alla ribalta principalmente a ottobre 2021, dopo l’annuncio di Facebook di voler chiamare la holding del gruppo “Meta”. Un rilevante indicatore della preparazione del mercato ad accettare, in quello specifico momento, questa nuova realtà, quasi a mostrare un bisogno di evasione e novità da parte dei consumatori.
Un nuovo modo di consumare: come cambia il marketing
È chiaro che giustificare la nascita, ma soprattutto l’espansione, di un nuovo settore che secondo alcune stime varrà dagli 8 ai 13 trilioni entro il 2030 (Analisi McKinsey su Stime Citigroup, 2022) semplicemente tramite il desiderio di fuga da parte della popolazione può risultare semplicistico, ma è di sicuro da considerarsi una delle motivazioni per cui l’adozione risulterà essere più veloce e “indolore” del previsto.
Il Metaverso, infatti, identificato ormai sempre di più come “il successore di Internet” (The Washington Post – 2020), offre agli user un nuovo modo di essere online, con nuovi mercati e tutta una serie di nuove esperienze. Non può essere considerato affatto solo come una fuga dal “reale”, in quanto modifica strutturalmente l’intera realtà ad oggi conosciuta e si adatta alla perfezione alle esigenze e ai bisogni del “consumatore moderno”.
Cathy Hackl, Dirk Lueth e Tommaso Di Bartolo, nel loro libro “Navigando nel Metaverso”, affermano che questi spazi digitali portano principalmente a tre cambiamenti di paradigma:
1. Esperienza: le persone non si accontentano più del mero consumo. Vogliono vivere delle esperienze ludiche e contestuali che permettano loro di sentirsi coinvolti.
2. Identità: le persone apprezzano la propria personalità e le proprie caratteristiche digitali, desiderando portarle con sé attraverso il Metaverso e persino nel mondo reale.
3. Proprietà: le persone amano possedere e, ovunque decidano di trascorrere il proprio tempo, vogliono che ci sia qualcosa in gioco.
In altre parole, il fine è ottenere un’identità digitale unificata sulla blockchain, che sia la medesima in tutte le situazioni della quotidianità, sia che si effettui l’accesso per partecipare a un’importante riunione di lavoro sia per giocare online con gli amici la notte. Conterrà le chiavi per la propria criptovaluta, gli NFT acquistati per la propria casa in Decentraland e vari altri dati importanti.
In questo modo si inverte il focus del consumatore che, nel Metaverso, diviene sempre meno un utente e sempre più un membro di una comunità. Proprio per questo adattamento quasi perfetto alle esigenze del consumatore, rendendolo sempre più partecipe e al centro di un’esperienza e non solo di un mero consumo, l’attenzione a questa nuova realtà che unisce il reale e il virtuale da parte dei player del mondo marketing, comunicazione, retail ed e-commerce è altissima.
Come dichiarato dal vicepresidente del gruppo WPP Andy Hood, “il Metaverso è la più grande tecnologia emergente” e “porta l’esperienza dei consumatori a un livello completamente nuovo”.
Perciò, nonostante i numerosi pareri contrastanti, se il Metaverso conquisterà i “membri” così come fece internet dal 1991 e poi i social network dal 2008, non ci sarà da stupirsi nel trovarsi di fronte a una nuova frontiera dell’integrazione virtuale, in grado di rivoluzionare le dinamiche di promozione dei prodotti o servizi e di acquisizione e fidelizzazione della clientela.
Il Metaverso, in altre parole, apre a infinite possibilità per i marketer di tutto il mondo, offrendo la rara opportunità di soddisfare le nuove e crescenti esigenze dei consumatori, con una perfetta applicabilità a qualsiasi settore. E di certo, l’unione del mondo fisico con quello virtuale, non solo permetterà di arricchire in modo significativo le esperienze dei membri, ma potrebbe essere la chiave di successo e di evasione per il mondo del prossimo futuro.
FONTI
Harvard Business Review, luglio 2022 – “Exploring the Metaverse”
Wall Street Italia, gennaio 2022 – “Metaverso: lavoro e marketing del futuro”
Econopoly – Sole24Ore, maggio 2022 – “Così il Metaverso può cambiare il lavoro per come lo conosciamo oggi”
Econopoly – Sole24Ore, maggio 2022 – “Così il Metaverso rivoluziona il marketing ed è in rapida crescita”
Forbes, luglio 2022 – “NFTS and Mental Health”
Repubblica, aprile 2022 – “Lavoro e insoddisfazione”