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Giovani e lavoro, oltre le competenze contano dedizione, passione e umiltà
Post di Florenzo Marra, CEO & Equity Partner di BTO Research –
Di recente, con l’arrivo dell’estate, si è sentito molto parlare di mancanza di personale stagionale. Si tratta di un fenomeno che però non è circoscritto al solo periodo estivo e che colpisce altri settori, compreso il nostro, quello relativo alla consulenza nell’ambito della digital transformation.
Da anni si discute dell’ampio divario tra il mondo scolastico-accademico e il mondo del lavoro, dovuto a un adattamento non ancora svolto nel corso degli anni. Se le hard skill sono difficili da sviluppare in giovane età, il mindset e le soft skills devono essere allenate da subito. Dedizione, passione e umiltà, con mente aperta, ti aiutano a crescere sia personalmente che professionalmente e contagiano anche coloro che ti stanno intorno.
Per far sì che i giovani crescano, le aziende, grandi e piccole, devono essere start up per i giovani, dargli fiducia, responsabilità, continui feedback e lavori cross-funzionali, affinché possano sperimentarsi e crescere con l’azienda. Un’opportunità però a oggi poco offerta, che solo alcuni hanno potuto sperimentare, ma molto preziosa, che mi ha permesso di mettermi alla prova e imparare fin da subito sul campo, in ingresso nel mercato del lavoro.
Sono nato e cresciuto a Roma, dopo le scuole medie ho deciso d’intraprendere gli studi classici frequentando, il Liceo Goffredo Mameli. Successivamente, essendo un grande amante del cinema e della televisione, sono venuto a conoscenza del corso universitario in Economia e Management per Arte, Cultura e Comunicazione all’Università Bocconi e ho deciso di partire per Milano. Mi sono trasferito per seguire il corso, sapendo che studiare economia significava applicarsi maggiormente con la matematica, materia che nei miei studi è stata “penalizzata” per fare spazio al culto della lingua, della letteratura, filosofia, latino e greco.
Negli anni a seguire mi sono reso conto che i miei studi classici sono stati indispensabili per la mia forma mentis, ma forse poco applicabili rispetto quello che avrei fatto da lì a poco. Sono stato a Londra, per migliorare il mio inglese, e subito dopo a New York per seguire la mia passione per il cinema e la televisione, intraprendendo un percorso di tirocinio alla RAI Corporation nella loro sede statunitense.
Di ritorno in Italia e tra le mura universitarie per scrivere la tesi, sono stato coinvolto in quello che ai tempi era il progetto nascente di BTO Research. Mi stavo preparando per affrontare svariati colloqui per multinazionali specializzate nel campo della consulenza, ma quando mi è stata proposta e presentata questa realtà ho subito capito che sarebbe stata la scelta giusta, spinto dalla curiosità e dalla voglia di poter essere parte attiva della costruzione di un progetto così ambizioso.
Nel 2010, BTO Research era una piccola realtà che contava otto dipendenti, con me siamo diventati in nove, ed eravamo specializzati sui soli temi tecnologici che potessero aiutare l’organizzazione a conseguire risultati di business. Io non avevo alcuna conoscenza ma solo tanta curiosità e da quel momento è iniziata la mia storia in BTO, di cui il percorso e il finale sono ancora da scrivere.
Non erano gli “anni delle start up” e le persone che avevo di fronte erano molto più senior di me. Questa è stata una grande difficoltà ma anche una grande opportunità che mi ha permesso di forgiare il mio carattere e imparare tanto osservando da chi molto prima di me è entrato nel mondo del lavoro e si destreggiava su diverse tematiche con soft e hard skills.
Dopo un anno dal mio arrivo, mi hanno subito responsabilizzato visti i risultati ottenuti, chiedendomi di aprire la sede romana di BTO insieme a nuovi clienti sul territorio.
Per farlo accadere al meglio delle mie possibilità, ho coinvolto con umiltà e lavoro di squadra numerose persone con competenze complementari e più specifiche delle mie: da soli si va lontano ma non quanto insieme alle persone giuste e al network che va continuamente alimentato, soprattutto in giovane età.
Dopo la partenza del mercato romano, sono tornato a Milano come responsabile vendite del gruppo e anno dopo anno, mi sono fatto carico di diverse attività, diventando, con passione e dedizione, oggi CEO di BTO grazie al recente Management buy-out (MBO) avvenuto a febbraio 2022.
Per questo penso che il miglior lavoro per i giovani che vogliano crescere sia un’esperienza che coniughi l’alta visibilità e la grande operatività, connessi alla possibilità di un costante dialogo e feedback. Da un lato i giovani devono chiedere alle aziende questo trade-off affinché possano mettersi alla prova e scoprire i propri talenti, sviluppandoli per crescere sia personalmente che professionalmente. Dall’altro con proattività, i giovani devono costruire fin da subito un loro network, avere dei mentori di diversi settori e seniority da cui apprendere e chiedere aiuto, ma soprattutto, ricordarsi che non esiste un obiettivo troppo ambizioso da raggiungere, sta tutto in quanto ci si crede e in quanto si è costanti per realizzarlo.
Attualmente l’età media in BTO Research è di 29 anni[1] e tutt’oggi responsabilizziamo i nostri talenti più junior fin dai primi momenti in azienda. Al contempo, abbiamo aggiunto sempre più figure senior con esperienze specifiche in modo da realizzare progetti con un modello organizzativo innovativo e nuovo per il nostro settore. Spingiamo alla relazione e alla contaminazione tra le due parti, i junior e i senior, così da unire professionalità certificata e vulcanicità, un mix perfetto per supportare le grandi aziende in modo sinergico in un mercato in continua trasformazione.
Dopo più di dieci anni e dopo aver raggiunto obiettivi molto ambiziosi, come chiudere il 2021 con una crescita del +16,5% rispetto all’anno precedente, affermo che fare carriera all’interno di un’azienda è possibile. A testimonianza di questa crescita e a dimostrazione della costante trasformazione dei modelli di business, l’obiettivo prefissato per il 2022 è aprire le porte a 200 giovani professionisti della trasformazione digitale, per crescere insieme ancor di più.
[1] Oltre 300 dipendenti.