Pnrr: l’importanza essenziale di abolire i ritardi procedurali

scritto da il 02 Maggio 2022

Si è conclusa positivamente la seconda visita in Italia dei tecnici della Commissione Europea per il monitoraggio dei progressi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I lavori, durante i quattro giorni di incontri, hanno riguardato l’analisi sull’attuazione delle misure previste dal Piano, divise fra investimenti e riforme, con un focus particolare sulle Milestone e sui Target in scadenza nel 2022“. Iniziava così il comunicato stampa del Ministero dell’Economia e Finanze del 2 aprile ma c’è una cosa che preoccupa gli osservatori più attenti e i tanti addetti ai lavori sia nella pubblica amministrazione che nelle aziende e tra i consulenti: la capacità di attuazione e l’efficacia delle procedure.

La notevole disponibilità di fondi per il finanziamento delle attività in ogni settore e territorio rappresenta un’occasione irripetibile per le imprese. Un’occasione su cui ho voluto accendere i riflettori nella “Guida agli incentivi per le imprese” che ho curato per Il Sole 24 Ore uscita ad aprile. Ai fondi del Recovery Fund del PNRR si sommeranno quelli dei fondi strutturali quali il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo sociale europeo, il Fondo di coesione, il Fondo europeo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. La gestione di questa grande disponibilità dovrà essere improntata all’efficacia delle procedure attuative, sia in fase di emissione dei bandi di finanziamento che in sede di rendicontazione.

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A questa necessità possono fare da riferimento le best practice registrate su taluni bandi. Ma non solo, è infatti necessario anche ovviare ad alcuni dei punti deboli finora sperimentati nella definizione di alcuni bandi. Purtroppo, in passato vi sono stati numerosi ritardi nella gestione dei fondi provenienti dalle Istituzioni Europee, dovuti il più delle volte a una presenza massiccia di burocrazia che ha rallentato le procedure di attuazione e di rendicontazione degli incentivi pubblici. Uno dei problemi, quindi, nella corretta gestione dei bandi di incentivi alle imprese è stato nelle lunghe attese per avere gli esiti e, non trascurabile, anche lunghissime attese per la rendicontazione finale.

Questi ritardi procedurali, per i quali prima era fortemente auspicabile la risoluzione, oggi proprio per la presenza di target e milestone – a cui è soggetta l’erogazione dei fondi derivanti da PNRR – sono assolutamente da risolvere e a tal riguardo da più parti diventano auspicabili incisive riforme alla Pubblica Amministrazione rivolte in primis alla sburocratizzazione, semplificazione e digitalizzazione, oltre che al codice degli appalti, con una netta e chiara suddivisione dei compiti tra gli Enti Pubblici, a partire dai Comuni fino ai Ministeri e le Regioni.

Sicuramente un passo in avanti dovrà essere fatto anche dai fruitori degli incentivi pubblici, inteso in questo caso come il mondo imprenditoriale. Dovrà intendere, seguendo la svolta culturale già in atto da molti anni, le potenzialità degli strumenti agevolativi come una vera opportunità di crescita dimensionale e sistemica e non una occasione-spot per fare interventi senza una vera progettualità di fondo. Solo in questo caso saranno colti i veri benefici degli strumenti agevolativi.