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Caro energia e consumo responsabile: ecco quanto resta da fare
A cura di Micael Saillen, CEO & co-founder di Tate*
Dal 1 maggio 2022 prenderà il via l’operazione termostato, un emendamento al decreto Bollette che prevede di mantenere i condizionatori, in tutti gli edifici pubblici, a una temperatura non inferiore ai 27 gradi, con tolleranza di due gradi. Questa è una delle tante misure adottate dal Governo nell’ultimo anno per far fronte alle attuali criticità sul fronte energetico. Una situazione che affonda le sue radici, da un lato in un problema strutturale del nostro Paese – ossia la dipendenza energetica dall’estero – e, dall’altro lato, nella complessa situazione geopolitica che ha messo in luce tutti i limiti di questo modello e la necessità di accelerare alcuni trend già in atto, come la transizione verso le energie rinnovabili e i modelli di consumo sostenibili.
Infatti, se da un lato, negli ultimi mesi, stiamo vivendo un’evoluzione dell’emergenza Covid-19 caratterizzata da una progressiva diminuzione dei contagi e da un graduale allentamento delle restrizioni, dall’altro ci troviamo a fare i conti con il rincaro delle materie prime e un rialzo dei costi energetici con inevitabili ricadute in bolletta. Come stanno stanno cambiando in questo scenario le abitudini di consumo degli italiani?
Nonostante vengano privilegiati i piccoli cambiamenti, sempre più consumatori si dimostrano attenti ai temi della sostenibilità e dell’efficienza energetica e mostrano un crescente interesse verso la mobilità green e i modelli di consumo responsabili per il risparmio energetico e la gestione intelligente della casa. Per approfondire questi trend abbiamo condotto un’analisi interna su oltre 430 utenti luce e gas, e indagato l’evoluzione dei loro consumi nel post-pandemia, il loro stile di vita e le scelte d’acquisto in un’ottica di economia circolare e sostenibilità.
Dall’analisi dei dati risulta che quasi il 60% degli intervistati ha adattato il proprio stile di vita e cambiato le sue abitudini di consumo a seguito del rincaro dei prezzi delle materie prime e del conseguente rialzo delle bollette; tra le soluzioni energy saving più adottate ci sono: una maggiore attenzione alla razionalizzazione dei consumi e degli sprechi e alle fasce orarie, l’utilizzo dell’acqua calda a temperature inferiori, e un uso più consapevole degli elettrodomestici. Inoltre, più del 50% del campione dichiara di aver abbassato i gradi del riscaldamento.
Impegnarsi quotidianamente nella riduzione dei consumi domestici consente di trarre benefici, in termini di costi in bolletta, ma permette anche di dare il proprio contributo alla riduzione delle emissioni dannose, migliorando al tempo stesso le prestazioni energetiche della propria abitazione. Dal sondaggio, emerge, infatti, che ben l’83,4% utilizza lampadine LED, il 40,4% usa ciabatte multipresa e il 26,5% valvole termostatiche per regolare la temperatura dei singoli termosifoni e il 24,4% ha acquistato nell’ultimo anno caldaie a condensazione che consentono di ridurre in modo significativo i consumi di gas e le emissioni di sostanze inquinanti [1].
Anche il fotovoltaico è una soluzione sempre più richiesta per una gestione intelligente ed efficiente della casa: l’11,4% del campione ha dichiarato, infatti, di essere già possesso di un impianto e il 22,6% sta valutando di installarlo entro i prossimi 6 mesi. Accanto all’autoproduzione di energia elettrica, è in aumento anche l’interesse verso modelli di consumo responsabile, come quello delle comunità energetiche che, nonostante sia ancora poco conosciuto, intercetta l’interesse crescente dei cittadini a consumare in modo rinnovabile e locale (59,3%).
Tuttavia, nonostante ci sia una crescente attenzione alle tematiche ambientali e un progressivo interesse verso soluzioni e prodotti di risparmio energetico, i consumatori prediligono piccoli cambiamenti e graduali nel tempo piuttosto che repentini e immediati. Il sondaggio, infatti, rivela che il 34% degli intervistati utilizza servizi di efficientamento energetico, mentre ben il 65,4% non ne fa uso. Di questi, il 43,6% ha riqualificato gli immobili, il 39,8% ha utilizzato servizi di smart home e il 29% ha virato verso la mobilità elettrica. Se da una parte questi dati prospettano un potenziale di crescita di questo settore, la strada per diffondere una cultura sostenibile dell’energia, rispettosa dell’ambiente e delle generazioni presenti e future è ancora lunga.
Inoltre, a seguito della sempre maggiore preoccupazione per i cambiamenti climatici e la continua ricerca di nuove tecnologie, dall’analisi emerge anche che il settore della mobilità è in costante evoluzione. Tra i principali accorgimenti utilizzati dagli italiani troviamo: gli spostamenti in bici o a piedi (51%), lo spegnimento del motore in caso di coda o ingorgo e/o il mantenimento degli pneumatici gonfi (37,1%). Solamente l’8%, però, afferma di possedere già un’auto elettrica, mentre il 63,3% del campione ha dichiarato di non averne in programma l’acquisto nei prossimi 12 mesi, forse vista anche la complessa situazione economica attuale.
Infine, nonostante l’attenzione delle persone alla sostenibilità è elevata più che mai, il sondaggio rivela una criticità al momento del dialogo e della comunicazione con il mondo corporate: il 38,7% degli utenti reputa infatti che non siano stati fatti cambiamenti nelle aziende per essere più attente a questi temi e alcuni di essi reputano le iniziative in questo settore finalizzate a scopi comunicativi e di marketing. Ne è la conferma il fatto che il 50,1% degli intervistati sostiene che siano i media e gli influencer, più delle aziende e delle istituzioni locali (32,7%) e governative (44,6%), ad influenzare maggiormente i cittadini verso comportamenti eco sostenibili.
*TATE
Tate, tech company e start-up innovativa attiva dal 2018 nella vendita di energia elettrica e gas esclusivamente digitale tramite un’App proprietaria, è stata fondata con una missione: semplificare il mercato dell’energia e rendere la gestione delle utenze più efficiente, trasparente, economica e sostenibile. L’azienda ha sede operativa a Firenze, presso gli uffici dello startup studio Nana Bianca. A giugno 2020 Plenitude (società controllata al 100% da Eni SpA), ne ha acquisito il 20% e nel dicembre 2021 è salita a quota 36%, esercitando il diritto d’opzione. Il modello è semplice: Tate offre ai propri utenti l’energia al prezzo di mercato, senza alcun sovrapprezzo; questo significa che Tate non guadagna sul consumo dei propri membri ma su una piccola quota mensile fissa, necessaria per coprire i propri costi operativi. Lontana dal modello dei call-center, la società offre un’assistenza più veloce e disponibile, attraverso un sistema di chat integrato nell’applicazione che consente di avere risposte in modo rapido, informale e semplice, proprio come se si comunicasse con un amico su WhatsApp. A dicembre 2020 L’azienda ha aperto la sua offerta al segmento B2B rivolto a liberi professionisti, ditte individuali e artigiani.
Campione: 436
Genere
M: 74,6%
F: 24,3%
Paese: Italia
Principali provincie di residenza: Milano, Roma, Firenze
Nucleo familiare
Vive con un’altra persona: 35,6%
Famiglia composta da almeno 4 componenti: 19,9%
Vive in solitaria: 19,5%
NOTE
[1] Questa domanda è stata sottoposta ai clienti Tate che hanno già accesso di base a offerte luce che prevedono la fornitura di energia esclusivamente rinnovabile.