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Ucraina, è una questione di soldi e la guerra è già in corso a Washington
“Duecentomila anime e 1,2 miliardi di dollari non definiranno la contesa di quel palmo di terra. È un tumore che, frutto di un’agiatezza soverchia e di una quiete troppo protratta, scoppia all’interno senza che nulla mostri al di fuori come sia stata cagionata la morte (parafrasando Amleto – Atto IV, Scena IV).” Ogni volta che si parla di tanti soldi viene chiamata in ballo la geopolitica. Quasi che fosse una giustificazione per tutto. Si parla di grandi scenari quando, invero, si dovrebbe parlare di soldi. Facciamo il punto sull’Ucraina.
La guerra dei lobbisti ucraini a Washington
La vera guerra si combatte ormai da un anno, a Washington, e non richiede armi. Si usano soldi (milioni di dollari), email, incontri, lobbisti ucraini e americani che, con le loro agenzie di lobby politica, spiegano l’importanza delle idee dei loro clienti… invero un’unica idea: che “il Nord Stream 2 non va bene per noi cittadini dell’Unione Europea”.
Le rotta per portare il gas dalla Russia in Europa attualmente passa dal Nord Stream 1 (proprietà russa) e porta il gas in Germania, di lì al resto d’Europa. A questo gasdotto si aggiungono le vecchie rotte che passano per Ucraina, Polonia e Bielorussia. Tuttavia Mosca per incrementare l’export di gas in Europa ha creato un nuovo gasdotto, il Nord Stream 2. Questo nuovo gasdotto aumenterà drasticamente il potenziale flusso di gas verso il mercato, il cui costo, specie ora che la UE ha votato per integrare il gas nella tassonomia per la transizione ecologica, rischia di aumentare sensibilmente nei prossimi anni, senza fonti stabili e sicure. Le precedenti rotte dei gasdotti (in rosso, vedi figura sopra) passavano per Polonia, Bielorussia e Ucraina. I 3 stati aggiungono una tassa di passaggio che, nel solo caso dell’Ucraina, corrisponde a circa 1,2 miliardi di dollari all’anno. Per uno stato dove lo stipendio medio si aggira sui 400 dollari, un’entrata molto importante per le casse statali e le tasche dei politici nazionali. È plausibile, una volta reso attivo il NS2, che il gas di passaggio da Polonia e Ucraina andrebbe drasticamente a calare, riducendo o azzerando le entrate fiscali di Ucraina e Polonia. Motivo per cui l’Ucraina da anni spende milioni per convincere i politici americani del rischio che il Nord Stream 2 rappresenta per gli europei.
Ucraina & UFEOGI
Le attività di lobby a Washington sono registrate presso il FARA. Questo organo mappa la maggioranza le delegazioni o i singoli portatori di interessi che operano nella capitale americana. Tra le organizzazioni più attive, specialmente nel 2021, risulta la Ukrainian Federation of Employers of the Oil & Gas Industry (di seguito UFEOGI) che rappresenta gli interessi delle aziende di petrolio e Gas ucraine. Nel 2021 la UFEOGI ha assoldato e pagato 840.000 dollari alla Yorktown Solutions per operazioni di lobby verso di politici americani, media e think tank. Il contratto, come riportano i file di FARA, è stato rinnovato per tutto il 2022.
Le relazioni tra Yorktown e Ucraina sono state costruite nel tempo (qui la lista completa, o meglio quella disponibile al FARA). I primi contatti (2017 e 2018) sono stati con la compagnia nazionale del Gas ucraino, Naftogaz. Le cui esigenze, in cambio di contratti (37.000 dollari del 2017 e 34.000 dollari del 2018), erano specificamente miranti a far capire ai politici americani che il Nord Stream 2 era una minaccia, non solo per l’Ucraina (che avrebbe perso miliardi di fee) ma anche per i cittadini europei.
(Fonte FARA)
A seguito di queste operazioni sono cominciati a fioccare contratti più ricchi. Nel 2018 arriva un assegno di 465.000 dollari dalla Kyiv City Organization of Employers of the Oil and Gas Industry (di seguito KCOEOG). Gli interessi di KCOEOG sono i soliti: dire ai politici e media Usa che il Nord Stream 2 è una minaccia per noi europei. Nello stesso anno arrivano anche i produttori di armi della “Ukrinmash”- Subsidiary della azienda di stao ‘TJkrspecexpdrt’. Con un assegno di 7.500 dollari al mese (per un anno fan 90.000 dollari) vogliono fare lobby con il ministero della difesa americano.
(Fonte FARA)
Nel 2018 arrivano anche i produttori di armi e sistemi di intelligence della State Foreign Trade Enterprise SpetsTechnoExport che, tuttavia, firmano un contratto dove non si parla di soldi. Una cosa curiosa. Nel 2019 arrivano quelli del PJSC “AGRARIAN FUND” con ambizioni di lobby agricole verso i politici americani. Di tutti i contratti dal 2017 in poi, della Yorktown, sono gli unici che, apparentemente, non sembrano interessati al NS2 o alle relazioni con il ministero della difesa. Curioso il fatto che, anche in questo caso come il precedente, nel contratto non vi sono menzioni di soldi.
Nel 2019 tornano quelli del KCOEOG, evidentemente si son trovati bene, e portano altri 960.000 dollari. Nel 2021 gli ucraini tornano alla carica con ben 3 contratti: prima i ragazzi dell’UFEOGI con 960.000$ (contratto del 2020 ma registrato al FARA nel 2021). Poi quelli di Civil Movement for a Just Ukraine per un eguale contratto di 960.000 dollari: un po’ tanti forse per una associazione civile che vuole promuovere, presso i politici Usa, quanto sia importante la “rimozione di fenomeni di oligarchia nella politica ucraina”. Infine arrivano di nuovo i ragazzi del UFEOGI che, sempre a botte di 960.000 dollari, vogliono essere sicuri che i politici americani capiscano quale sia la minaccia del Nord Stream 2 per noi cittadini dell’Unione Europea (di cui l’Ucraina non fa parte). Resta un evento curioso comprendere perché gli Ucraini debbano spiegare ai politici americani il pericolo del Nord Stream 2 per noi europei.
Ovviamente gli ucraini non han usato una sola agenzia per costruire rapporti con media e membri del congresso americano. I ragazzi di UFEOGI nel 2021 han arruolato anche la ETS Consulting per 90.000 dollari. Ovviamente il tema caldo è sempre lo stesso: i politici americani devono essere illuminati in merito all’elevata minaccia del Nord Stream 2 per i cittadini europei. UFEOGI si è mossa anche con KARV Communications, Inc, che per soli 420.000 dollari in un anno, hanno spiegato ai politici americani quanto sia pericoloso per noi europei il Nord Stream 2. E non dimentichiamo Arent Fox LLP che con UFEOGI si è portata a casa 1.260.000 dollari per spiegare… be’ ormai avete capito cosa e a chi.
Cosa hanno ottenuto gli Ucraini con i loro soldi?
Contatti utili, uno tra tutti il senatore repubblicano Ted Cruz, il cui ex consigliere, Daniel Vajdich si è dato molto da fare per organizzare incontri tra i suoi clienti, il senatore e membri del suo staff. È bene ricordare che il senatore è stato candidato alle presidenziali del 2016 e ha una mezza idea di candidarsi alle prossime elezioni. Oltre a Cruz gli altri senatori coinvolti dai progetti ucraini, contro il Nord Stream 2, sono stati coloro che avevano promosso un progetto legislativo per bloccare la costruzione del gasdotto russo-tedesco. I repubblicani John Barrasso, Tom Cotton, Ron Johnson e la democratica Jeanne Shaheen. Tutti parte del Foreign Relations Committee che ha preso le posizioni più dure nei confronti del Nord Stream 2.
Di tutti Cruz è il più interessato da questo “problema” russo-europeo, considerano gli sforzi che ha fatto (e continua a fare) per far approvare (tentare quanto meno) al presidente Biden sanzioni contro il Nord Stream 2. Le tesi dei lobbisti ucraini, che danno sostegno ai pensieri di Cruz, si basano sulla visione che il Nord Stream 2, se reso inattivo, sarebbe di danno solo al business di Putin (che non potrebbe venderci più gas), mentre nessun problema per noi europei (che tuttavia siamo a corto di gas).
I messaggi dei lobbisti ucraini, veicolati dalla Yorktown (ne abbiamo parlato sopra) non sono sottili, ma più o meno cannonate ad alzo zero. Nello spiegare il pericolo rappresentato dal Nord Stream 2 non ci si risparmia di spiegare che questo gasdotto bypassando Polonia, Ucraina etc.. azzopperà le fee di passaggio (in miliardi) che queste nazioni incamerano adesso. L’Ucraina, grazie alle tasse che mette sul gas russo diretto verso l’Europa, porta a casa oltre 1,2 miliardi di dollari all’anno. Simili contenuti sono stati veicolati dai lobbysti della Yorktown che seguono un altro ricco cliente, la Civil Movement for a Just Ukraine. Anche in questo caso un “movimento civile” ci tiene a spiegare quanto pericoloso sia il NS2 per l’Ucraina e i cittadini dell’Unione Europea.
(Fonte FARA)
Sempre Yorktown si sono messi di impegno per spiegare sui media occidentali americani (Wall Street journal) quanto un fallimento nel sanzionare il NS2 di Putin sarebbe un segnale ai russi che gli americani sono “deboli“.
Think Tank pro Ucraina ne abbiamo
Ovviamente nessuna operazione di lobby può dirsi completa senza il supporto dei pensatoi o think tank. Se vuoi avere il supporto dei media e dei politici devi avere qualcuno che pensi per loro (i politici occidentali sono già tanto stressati, non possono anche pensare). Una dei think tank americani da sempre più attive, sul fronte russo ucraino, è l’Atlantic Council. Tra le riunioni organizzate dai lobbisti ucraini ci sono quelle con l’ex ambasciatore americano in Ucraina John Herbst (fortemente orientato ad un approccio militarizzato nello scenario russo-ucraino).
L’Atlantic Council ha di recente lanciato la “UkraineAlert” che pubblica notizie quotidiane sul tema. In uno degli articoli più recenti (“Survey: Western public backs stronger support for Ukraine against Russia”) le domande sono state commissionate dalla Victor Pinchuk Foundation and Yalta European Strategy. Fondata da Pinchuk il secondo uomo più ricco dell’Ucraina. Si ricordi che Pinchuk ha donato tra i 250,000-499,000 dollari all’Atlantic Council, dove siede nell’International advisory board.
Il secondo think tank americano più attivo è la storica Heritage Foundation che continua a spingere per una posizione aggressiva nei confronti della Russia.
Di rado chi è schierato sul campo di battaglia conosce le vere ragioni del conflitto che combatte, quanto sopra può offrire un idea delle ragioni che potrebbero spingere (auspico di sbagliarmi profondamente) giovani soldati di entrambi i fronti a cadere, per interessi più grandi di loro.
Vale la pena chiudere con Amleto che, saggiamente rifletteva… “[…] vedo la vicina morte di ventimila uomini, che per un non nulla, per una varia fama s’avviano al sepolcro come ad un letto: vanno a combattere per ragioni ignote ai più, per una terra non pure vasta abbastanza per ricettare quelli che morranno in tale tenzone”.
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