categoria: Vicolo corto
Solo bonus 110%? Il PNRR punti sulla rigenerazione urbana nei Comuni
Post di G. Tiziana Gallo, progettista e pianificatrice esperta di rigenerazione urbana –
Il PNRR è una grandissima opportunità in termini di finanziamenti, che l’Europa ci ha messo a disposizione per affrontare la crisi economica post-covid e lo ha fatto mettendo al centro i temi della transizione ecologica e digitale. Va detto per onestà intellettuale che già prima l’Italia in base agli indicatori economici era fanalino di coda in Europa come capacità di ripresa dopo la crisi mondiale partita nel 2008, come evidenzia il successivo, sulla variazione storica del PIL dal 2014 al 2018.
Questo ci impone una riflessione che inevitabilmente va oltre la questione covid (finalmente) e ci permette di vedere in maniera più amplia il problema italiano, che a più voci si dice essere STRUTTURALE, di SISTEMA.
E come si fa a comprendere qual è il problema di un sistema se non si parte dalla descrizione di quel sistema?
L’Italia è un paese con 20 regioni, con caratteristiche estremamente diverse dal punto di vista economico, sociale, ambientale, con un territorio fortemente diversificato dal punto di vista orografico, morfologico e micro-climatico e caratterizzato da un sistema di bellezze paesaggistiche, architettoniche e ambientali che ci invidia tutto il mondo.
Se ciò non bastasse abbiamo un territorio suddiviso dal punto di vista amministrativo in circa 8000 comuni, con densità di popolazione assolutamente differenziata, sottoposti a enti di livello provinciale, di bacino, di area vasta e regionale, tutti con possibilità di legiferare nei vari ambiti e dare permessi a chi vuole realizzare.
Inoltre dal punto di vista del tessuto imprenditoriale il nostro è un sistema economico fondato più sulla piccola e media impresa che non su grandi gruppi multinazionali, come rileva il successivo grafico, che rappresenta il Peso dell’occupazione in Piccole e Medie imprese con meno di 250 addetti sugli addetti per regione, anno di rilevamento 2015:
La prima deduzione che appare incontrovertibile da questa descrizione, è che risolvere un problema in un sistema così complesso, mette di fronte ad un livello di difficoltà molto alto.
È vero. Ma lo diventa ancora di più se si tenta di farlo attuando ragionamenti lineari e che diano risposte univoche ed uniformi ad una realtà così complessa e differenziata.
Va inoltre considerata la scala di intervento. Ossia il livello di governance a cui si riferisce. Perché in un momento in cui ci viene richiesto di realizzare le opere entro il 2026, l’approccio va completamente modificato, rispetto a quanto fatto fino a ieri.
Perché il FATTORE POCO TEMPO rispetto ai TANTI SOLDI DA SPENDERE, richiede un approccio molto più intelligente ed operativamente attuabile e ci obbliga a dare risposte diversificate in base alle specifiche caratteristiche, quadro normativo e capacità soci-culturali-economiche di un dato territorio, del pubblico e del privato.
Bisogna puntare a sviluppare best practice dove è più necessario farlo. Ossia a scala comunale, dove i progetti nei fatti vanno approvati e si devono realizzare, con:
1. Qualità progettuale veramente orientata e rispondente alle sfide agenda 2030 e che le compendi contemporaneamente nell’ottica sociale, economica, ambientale;
2. Snellimento delle problematiche relative alle approvazioni dei progetti (perché modificare le leggi e le procedure richiede un tempo che non abbiamo);
3. Capacità di realizzare i progetti e rendicontarli secondo i sistemi di indicatori Agenda 2030
Una delle possibili risposte a questo tema, una delle possibili best practice, nei termini fin qui descritti è il programma “Edifici Intelligenti” sviluppato nel 2014 dalla sottoscritta (scusate l’auto-referenzialità).
Il programma “Edifici Intelligenti”, è stato inserito fra le Best practice di Ecosistema Urbano di Legambiente, per la sua attuazione presso il Comune di Fano, oltre ad attrarre l’attenzione di numerosi enti specializzati su questi temi come GSE, ex ministero dell’ambiente oggi transizione ecologica, Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, Green City Network, che lo ha inserito fra le sue migliori best practice.
Questo progetto è stato individuato da Karl Ludwig Schibel, Direttore dell’Alleanza per il Clima, come best practice da presentare insieme ad altri progetti di livello europeo durante il forum internazionale “Energy Efficiency – A Good Beginning”.
Edifici Intelligenti è stato inoltre presentato come best practice nell’ultima Biennale di Architettura svoltasi a Venezia, Padiglione Italia, con l’intervento dal titolo: “Il Piano-progetto azione: Programma Edifici Intelligenti e New European Bauhaus”, visibile dal minuto 02.32.
Ma cosa è questo programma, quali sono i suoi obiettivi, quali le soluzioni proposte e quali i progetti applicati, che ne garantiscono l’efficacia?
1. COSA È: E.I. è un programma di rigenerazione urbana per l’adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici che serve ad affrontare in maniera integrata le tematiche legate alla drastica riduzione della CO2 nei centri urbani, utilizzando tutti i fondi a disposizione relativi ai fondi strutturali europei 2021-2027 che PNRR.
2. APPROCCIO METODOLOGICO: Collegare direttamente la pianificazione urbana fondata sulla gestione di pochi indicatori rilevanti già presenti in tutta la normativa esistente, alla progettazione eco-compatibile esplicitandola secondo KPI agenda 2030 e tecniche, tecnologie e materiali green con tendenza al carbon neutral.
3. OBIETTIVI: Mettere in condizioni le amministrazioni comunali di attuare interventi di rigenerazione a scala urbana per trasformarle in città resilienti, migliorando la qualità della vita dei cittadini e dell’ambiente urbano. Allo stesso tempo rilanciare il settore edilizio e l’intero indotto verso il green con la creazione di nuove opportunità per le imprese locali e nuovi posti di lavoro.
Il programma “Edifici intelligenti”, analizza la città come ecosistema urbano con approccio integrato e attraverso degli indicatori quali-quantitativi definisce quali azioni in ambito pubblico e privato vanno attuate per ridurre la CO2 e in generale l’impatto ambientale della città.
Il programma è stato sviluppato da me in seguito a un confronto con CNA di Fano settore costruzioni.
Il primo tassello di questo progetto ha visto un dialogo sui problemi delle piccole e medie imprese con la CNA di Fano e successivamente un approfondimento di circa 2 mesi da parte della progettista sulle tematiche legate ai finanziamenti europei oltre che relative a quali tecniche e tecnologie da applicare per vincere i bandi.
Fondamentale in questo percorso è stata l’esperienza che nel 2005 l portata ad approfondire il programma “Torino città d’acque da cui poi è scaturita l’ideazione del metodo “Rainbow” per la pianificazione e progettazione eco-sostenibile, i cui principi di riferimento sono:
• Multidisciplinarietà
• Efficienza
• Efficacia
•Visione strategica
•Sostenibilità
• Partecipazione
• Pianificazione integrata
Il programma “Edifici Intelligenti”, è frutto dell’applicazione del Metodo Rainbow nel 2014.
Le azioni di rigenerazione urbana integrate per l’adattamento e mitigazione dei cambiamenti climatici previste nel programma sono:
– riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati
– conversione in chiave smart ed eco-sostenibile degli spazi pubblici
– mobilità sostenibile
– smart grid
– riqualificazione ambientale
– riqualificazione idro-geologica
L’intero piano è suddiviso in tre fasi:
1. impostazione metodologica, normativa ed amministrativa
2. analisi urbanistico-energetico-ambientale sull’intero territorio comunale analizzato nelle sue aree ed edifici pubblici e privati con la redazione della “tavola dei fattori rilevanti” in cui sono individuati edifici pubblici e privati, aree urbane e zone extraurbane con la maggiore probabilità di essere finanziate per le loro caratteristiche e per la tipologia di lavori che è possibile eseguire
3. redazione di un piano strategico di rigenerazione urbana smart ed ecosostenibile, che individui per ogni edificio e per ogni area della città, pubblici e privati evidenziati sulla tavola dei fattori rilevanti, gli interventi da eseguire e le fonti di finanziamento a cui attingere per effettuare quegli interventi.
Il primo progetto pilota sviluppato di cui sono stata la coordinatrice tecnica, è stato approvato e reso immediatamente eseguibile dall’amministrazione di Fano nella Regione Marche nel 2015 ed è stato denominato “Edifici Intelligenti” per Fano. L’ente attuatore la società in-house Aset spa, partner pubblico Erap Marche, partner privato CNA PU.
Durante la redazione tecnica del piano e la creazione di una piattaforma gis dedicata, è stata attivata una capillare azione di coinvolgimento ed imprese, tecnici e cittadini su temi del programma Edifici Intelligenti, invogliandoli ad usufruire dei numerosi finanziamenti pubblici e privati a sostegno di queste azioni.
La strutturazione del piano, la sua flessibilità e le sue finalità, così come la sua estrema spinta all’operatività ed alla realizzazione degli interventi sono stati apprezzati con esplicite azioni di richiesta di partnership rivolte al Comune di Fano, dal GSE, da SVIM MARCHE e da istituti bancari locali, con cui sono stati firmati protocolli di intesa.
Il programma “Edifici intelligenti” dimostra che il rilancio dell’edilizia e dell’intero indotto é possibile proprio a partire da una seria attivazione di interventi per la lotta e mitigazione dei cambiamenti climatici di rigenerazione urbana.
L’architetto Gallo forte di questa sua esperienza e dello sviluppo di questo nuovo approccio alla gestione dei processi di trasformazione urbana, è stata chiamata a far parte del gruppo di lavoro per il Piano Strategico “Taranto futuro Prossimo” (Puglia 2018) e successivamente su gara internazionale come esperta in trasformazione urbana per il rilancio economico di Taranto presso il Mise nel 2018.
A livello di pianificazoone e progettazione urbana tale metodologia è stata attuata per la variante in località Monte Formica presso il Comune di Gradara nel 2019 e nella collaborazione alla vittoria del bando C40 Reinventing City Milano per Loc, sulla riqualificazione green di piazzale Loreto in cui ho ricoperto per Arcadis Italia il ruolo di responsabile Ambiente, 2021.
Oggi il Metodo Rainbow e il programma Edifici Intelligenti sono alla base della redazione del PUG (Piano urganistico generale) nel Comune di Crispiano, di cui sono incaricata, tutto fondato sul consumo di suolo zero e rispetto della vincolistica esistente e contestualmente per avviare una rinascita economica green del territorio ad alta innovazione tecnologica che guarda alle sfide agenda 2030 e al carbon Neutral per il 2050:
In conclusione di questo breve resoconto va detto che vi sono già in atto politiche nazionali di assoluto valore come il Bonus 110%, che pur nelle limitazioni dovute alle continue modifiche, sono un ottimo punto di partenza rivolto ai privati per la riqualificazione delle loro abitazioni e condomini.
Ma non basta.
Per dare risposte concrete e operative al PNRR ci vuole una seria politica nazionale di rigenerazione urbana che metta a sistema in maniera integrata tutti gli interventi da attuare per la riduzione della CO2 e che guardi certamente alle metropoli, ma anche alle città medie e ai piccoli borghi.
LO SVILUPPO ECONOMICO GREEN E L’OBIETTIVO CARBON NEUTRAL PREVEDONO UN FONDAMENTALE CAMBIO CULTURALE DI TIPO PIANIFICATORIO E PROGERTTUALE.
Il programma “Edifici Intelligenti” dà risposte in questa direzione e sicuramente, insieme a tutte le altre best practice che lavorano sulla stessa falsa riga, vanno condivisi e attuati, perché non ci possiamo assolutamente permettere come PAESE di perdere questa importante e fondamentale occasione di rilancio e rinascita dataci dal PNRR.
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