categoria: Il denaro non dorme mai
Point & Figure: non fraintendete questo antico metodo di Borsa
Point & Figure: ogni tanto nell’analisi tecnica ritorna di moda questo vecchio metodo di previsione dei prezzi di borsa, anzi forse il primo metodo di Borsa del mondo occidentale, che trae la sua origine da un periodo storico in cui i grafici si disegnavano a mano e il computer non esisteva ancora.
Eppure ogni tanto qualcuno crede di avere trovato il campo degli zecchini d’oro e si convince che dietro il Point & Figure ( in italiano “punto e figura”) si celi qualche magia nella previsione dei prezzi di Borsa.
Sbagliato: per comprendere l’efficacia di un metodo di borsa dobbiamo sempre tornare a capire il quadro in cui è nato, il perché è nato e la storia che ci sta dietro.
Il mondo gira sempre uguale: una macchina è buona quanto i suoi pneumatici e non solo quanto è potente il suo motore.
E per capire come gira la ruota il punto focale è dove il pneumatico incontra l’asfalto.
Andiamo quindi a cercare di capire dove nel metodo Point & Figure il pneumatico incontra l’asfalto.
Infatti in qualunque campo dell’agire umano umano in cui vi stiate cimentando dovete sempre prestare attenzione al punto centrale, a quello che nel trading quantitativo si chiamare driver di valore, ovvero il fattore che genera più valore di tutti gli altri messi insieme. Se vi fermate prima di questo punto magico o andate troppo veloce e lo superate senza accorgervi della sua esistenza potreste trovarvi fuori strada contro un albero.
Nell’industria finanziaria inoltre è facile rimanere sopraffatti dal continuo bombardamento di nuovi software, di nuove metodologie, nuovi libri, nuovi guru, nuovi siti e via dicendo. Questo potrebbe farci diventare vittime di quello che io chiamo “nextism phenomenon”, la malattia che affligge diversi trader ed investitori quando pensano che sarà sempre la cosa che debbono ancora scoprire o comprare o affittare quella che cambierà le carte in tavola.
Utilizzo questa espressione del “nextism phenomenon” quindi per descrivere l’attitudine umana che porta a fare religiosamente affidamento su eventi futuri per evitare di temere o avere a che fare con le realtà dell’oggi.
Evitare questi dubbi e vivere sempre un passo avanti può fare sentire meglio. In questo modo, stareste sempre guardando avanti senza darvi il tempo di fermarvi ad osservare il passato.
Allo stesso tempo, concentrarvi troppo sul cercare la prossima grande novità potrebbe significare che non state guardando il quadro globale o che non state sfruttando il presente.
Nel trading, potrete usare qualsiasi tecnica voi vogliate e che funzioni. Dovete però assicurarvi di mettere tutte queste tecniche nella giusta prospettiva e non aspettarvi da esse niente di più di ciò che sono: una delle molteplici soluzioni possibili al grande problema della previsione dei prezzi di Borsa.
Sarete sicuramente molto dispiaciuti se riponeste tutte le vostre speranze in una sola metodologia credendo che sarà magica.
Io stesso sono caduto nel nextism in passato.
E a questo proposito voglio raccontare la mia esperienza di diversi anni fa con il Point & Figure, metodo grafico che la maggioranza degli investitori tecnici utilizzava sul finire del diciannovesimo secolo.
Quando ho conosciuto per la prima volta questo metodo ne sono rimasto ammaliato, ma quando ho cercato delle statistiche che validassero la sua efficacia ho trovato ben poco. Questo mi ha convinto ancora di più delle possibili meravigliose prospettive del Point & figure perché se frequentate i trader e i mercati finanziari sapete che nel nostro lavoro quando nessuno mostra statistiche su una metodologia allora è facile che questa funzioni bene. E questo è dovuto al fatto che tu in Borsa sei propenso a rendere pubblico tutto ciò che non funziona o che al massimo funziona peggio di quello che tu usi.
Ho trascorso diversi anni lavorando con il Point & Figure ( in italiano “punto e figura”) ma non sono riuscito ad utilizzarlo a mio vantaggio.
Poche settimane fa stavo trasferendo il mio ufficio e per caso un vecchio libro di grafici mi è caduto tra le mani: si chiamavano “chart book” e sostanzialmente erano dei libroni con la raccolta di migliaia di grafici o mensili o settimanali o giornalieri a cui mancava l’ultimo mese perché te lo dovevi segnare te con la matita ed il righello. Sostanzialmente tu ti abbonavi un anno a questo servizio e ogni inizio mese ricevevi il grafico aggiornato al mese precedente con lo spazio per segnare i prezzi del mese entrante che tu potevi ricavare dal giornale finanziario o dalla radio. Su questi chart book potevi quindi fare le tue analisi come se fossero il grafico di un computer ben sapendo però che il mese successivo avresti dovuto ripartire da zero per tracciare di nuovo trendline e figure di prezzo.
Avevo ricevuto l’iscrizione a un libro di grafici in un’offerta promozionale quando ho aperto il mio primo account al Lind Waldock a Londra nel 1995 per tradare i futures. Se tornate indietro con la memoria nel 1995 internet ed il pc erano ancora riservati ad una élite e non erano diventati un mezzo elettronico di diffusione di massa.
A quei tempi, questi libri di grafici erano l’unico strumento disponibile per seguire i mercati con analisi tecnica. Ebbene vedere di nuovo quel vecchio chart book mi ha fatto realizzare realizzare qualcosa che non c’è scritto nei libri di analisi tecnica relativamente al metodo Point & Figure.
Oggi il Point & Figure ( in italiano “punto e figura”) sembra un’arma nucleare che nasconde chissà quali segreti mentre una volta prima dei computer era la sopravvivenza del trader nella gestione dei dati di Borsa.
Considerate questo: credete che sia facile aggiornare un grafico ogni mattina con la barra di apertura (apertura, massimo minimo e chiusura) o che sia più semplice aggiornare il grafico solo quando il mercato chiude con un rialzo significativo o un ribasso altrettanto significativo ?
Perché è così che funziona il Point & Figure: ogni rialzo di un determinato ammontare è indicato da una X e ogni ribasso di un predeterminato ammontare è indicato da una 0 come mostra il grafico seguente:
Ma prendiamo un esempio reale dato dal grafico del Ftse All Share disegnato con il Point & Figure. Decido a priori che se l’indice guadagna +200 punti dalla chiusura precedente aggiungo una X al grafico se perde -200 punti per un determinato moltiplicatore (chiamato reversal) dalla chiusura precedente mi sposto una riga sotto in una nuova colonna e inizio a inserire delle 0 ogni volta che il mercato perde 200 punti dalla chiusura precedente. Siccome i mercati si muovono ad onde (chiamate trend) i grafici Point & Figure appaiono come tante colonne con solo delle X o degli 0. Il reversal di solito va da 2 a 4 e quindi quando l’indice perde mettiamo 600 punti dalla chiusura di una X mi sposto sotto la riga dell’ultima X ed inizio ad incolonnare delle 0:
Credo che la risposta a questa domanda ci dica molto su cosa sia il Point & Figure: un modo efficiente e veloce per tracciare i prezzi. Per essere chiaro, io non ho niente contro il Point & Figure ( in italiano “punto e figura”). Logicamente, è chiaro che è una tecnica di momentum come le altre se viene sfruttato in una ottica trend following. Ma non aspettatevi dal Point & Figure più o meno di quanto non sia: una tecnica efficiente di rappresentazione dei prezzi. Non vi è magia nel Point & Figure e non ci sono capacità di previsione dei prezzi futuri maggiore di quella che ci sia in un grafico a barre. Potete usare il Point & Figure come qualsiasi altra tecnica voi vogliate, dopo esservi assicurati di collocarla nella giusta prospettiva e non aspettarvi troppo da essa. Questo è l’unico modo per non rimanere delusi.
Twitter @EmilioTomasini
La pagina di Emilio Tomasini sul sito dell’Università di Bologna