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I francesi sul sedile del conducente, bus toscani a Ratp. Cosa cambia?
Approvato il decreto concorrenza e rinviata dal Consiglio di Stato al 2023 la scadenza delle concessioni balneari (direttiva Bolkestein) da Firenze è arrivata nel silenzio generale una novità sostanziale: il 1 novembre la società Autolinee Toscane (gruppo Ratp).vincitrice della gara di affidamento del trasporto publico locale nella regione, ha spodestato l’incumbent nella gara europea da 4 miliardi per 11 anni di servizio. Un fatto abbastanza unico in Europa, dove dominano gli affidamenti in house ( quelli in casa, cioè alle imprese dei municipi). L’appalto interessa un bacino di utenza di 3,7 milioni di persone e un percorso di 110 milioni di chilometri l’anno. La proprietà degli asset (fra i quali più di 200 autobus) rimane alla Regione, La loro gestione sarà del concessionario.
Sul lato occupazionale, i 5.164 dipendenti legati alle società uscente saranno tutti assunti e confermati nei rispettivi ruoli e inquadramenti. Essendo il trasporto pubblico locale un monopolio naturale la concorrenza nel mercato è sempre stata esclusa, a favore della concorrenza per il mercato, osannata e proclamata ma poco realizzata: Firenze ce ne consegna una. Il vincitore si è aggiudicato la gara con un ribasso di 88 milioni su 11 anni. Gli utenti dei bus e dei tram toscani non si accorgeranno nel breve periodo di nulla, le tariffe sono politiche e strettamente regolate ma il segnale è più nella forma che nella sostanza; nessun mercato può essere non contendibile anche quando è un monopolio naturale. La domanda è se possono aprirsi spazi di miglioramento nella efficienza e nella qualità del servizio, spazi ristretti considerato che il trasporto pubblico locale (TPL) ha una labour intensity molto elevata e vive secondo il modello 30 70.(30% dei ricavi dalle tariffe e 70% dai sussidi pubblici).
Interessante citare la reazione di un politico locale (Patrizio La Pietra, di Fratelli d’Italia) :”Chi oggi è soddisfatto dell’ingresso dei francesi al posto di tante aziende locali che hanno sempre garantito centinaia di posti di lavoro, evidentemente non ha ben capito il danno fatto”, da cui apprendiamo che un servizio di trasporto pubblico locale deve garantire posti di lavoro e non mobilità ai cittadini.
Per stemperare facili entusiasmi va però ricordato che il vincitore della gara appartiene al gruppo francese Ratp che è di proprietà del Tesoro Francese: non si tratta quindi di Davide contro Golia, casomai il contrario, vista l’attitudine dello Stato Francese a entrare nei mercati contendibili degli altri Paesi europei (Ratp, ha in gestione linee di trasporto in 14 paesi europei), stando però attento a non permettere la stessa cosa a casa propria. Inoltre, considerata l’età media dei bus toscani di 12 anni (doppia di quella di Milano) ingenti investimenti aspettano il gestore sul fronte della qualità, il terreno su cui, oltre alla efficienza, sarà giudicato l’autista francese. Intanto, gli stabilimenti balneari vedono solo un anno di ossigeno: arriveranno anche per loro i barbari?
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