Smart City, parole d’ordine: inclusione e innovazione dal basso

scritto da il 28 Ottobre 2021

Post di Donato Stanca, AD Simet, Gruppo Enercom* –

Una Smart city è una città che, grazie alla tecnologia, all’innovazione e alla pianificazione strategica, diventa intelligente: quando si parla di Smart City non bisogna pensare a città futuristiche ma un’area urbana pensata su misura del cittadino e delle sue esigenze, a un’innovazione progettata dal basso, dove le persone partecipano attivamente all’evoluzione dei centri urbani e hanno la possibilità di accedere rapidamente a servizi efficienti.

Il tema è stato anche al centro del Panel “Smart City: la città sostenibile”, organizzato dal festival de I Mondi di Carta e dal Gruppo Enercom, che ha visto tra gli speaker la Direttrice  dell’Osservatorio Startup Intelligence degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano (Alessandra Lutsch), l’Architetto urbanista (Giancarlo Allen), i due Sindaci (Stefania Bonaldi di Crema e Giorgio Gori di Bergamo), moderati dal giornalista Maurizio Melis di Radio24 – Il Sole 24 Ore.

Secondo i dati di una Ricerca degli Osservatori Digital Innovation, emerge che l’89% dei comuni considera rilevante o fondamentale il tema smart city, nessun comune lo definisce non rilevante e che nel 47% dei casi, l’emergenza sanitaria Covid-19 ha reso ancora più prioritario questo tema. Le startup si stanno posizionando, inoltre, tra gli attori principali di questo nuovo ecosistema: sempre secondo i dati degli Osservatori si stima che siano 32,3 miliardi di dollari le entrate generate dalle startup Smart City di tutto il mondo nel 2020 e 6,7 miliardi di dollari l’aumento dei ricavi delle startup Smart City nel 2021.

Ma come si può rendere, nel concreto, una città più intelligente?

L’Unione Europea, per rendere meno complesso e misurabile il concetto di “smartness”, ha individuato delle aree di intervento e analisi: Environment (Ambiente, sostenibilità ed energia), Economy, People (Capitale umano), Governance (Gestione amministrativa), Mobility e Living (Qualità della vita e dell’abitare). La città intelligente è un’area urbana che utilizza tecnologie e servizi intelligenti che mettono le persone al centro.

Ne sono un esempio le reti di sensori che rilevano e trasmettono i livelli di inquinamento ambientale: i sistemi di analisi collegati possono così suggerire e, dove possibile, attuare misure correttive sulla base dei dati raccolti; allo stesso tempo, i rilievi dei consumi energetici consentono di agire per ridurre gli sprechi. La capacità di comunicare in modo chiaro e trasparente queste informazioni consente, inoltre, di aumentare la consapevolezza dei cittadini, degli amministratori e delle imprese private sui temi della sostenibilità e della responsabilità ambientale.

Un esempio tangibile dell’impatto diretto sul territorio, sono gli interventi di efficientamento e riqualificazione degli impianti, realizzati dal Gruppo Enercom nel cremasco, che porteranno al Comune di Crema un risparmio del 17,40% nel 2021 e un taglio di 3.676,03 t CO2 (totale) sul territorio.

Tra gli applicativi recentemente testati ci sono, inoltre, sistemi che segnalano la velocità di guida consigliata mettendo in relazione i dati tra intensità del traffico e livelli di inquinamento. L’utilizzo di tecnologie di smart home aiuta, inoltre, a ridurre gli sprechi, spegnendo automaticamente la luce in ambienti vuoti o regolando le temperature in modo ottimale, anche in base al numero di persone presenti nella stanza. Un ulteriore approccio fondamentale è quello data driven: l’analisi e la gestione dei dati raccolti attraverso applicativi e tecnologie IoT, sono fondamentali per supportare le decisioni aziendali o i servizi offerti dalle municipalità e dalle amministrazioni pubbliche.

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Ci sono casi virtuosi di città intelligenti a livello internazionale?
Certamente, tra le più interessanti troviamo Barcellona, Londra e Singapore.

Barcellona
La capitale catalana che, da alcuni anni, ha implementato progetti di sviluppo di IoT a livello urbano. Raccolta e analisi dei dati, da un lato permettono di offrire servizi sempre migliori, dall’altro creano posti di lavoro: per la precisione a Barcellona lo sviluppo della città in chiave smart ha creato tanti posti di lavoro. Anche in questa città c’è molta attenzione all’impatto ambientale e l’amministrazione ha ottenuto importanti risparmi nel consumo di acqua ed elettricità. In città si sono moltiplicate le piste ciclabili, si è migliorato il trasporto pubblico e le persone sono parte di una rete. I cittadini possono entrare in contatto tra loro, i professionisti si incontrano e le idee crescono e si sviluppano. Barcellona punta sulle persone, sulla loro creatività (istituendo veri e propri laboratori creativi) e sulla collaborazione.

Londra
La città inglese sta investendo da anni in progetti e iniziative tesi a rendere la città sempre più intelligente. Grazie al portale London Datastore, ogni cittadino può tenersi informato sulle soluzioni e i progetti che si stanno attuando in città per migliorare la vivibilità della metropoli. Nello studio di queste idee, è impegnato anche uno speciale comitato, composto da professionisti e esperti di diversi settori, chiamato Smart London Board. Anche i cittadini partecipano alla crescita della Smart City, inviando feedback e idee: coinvolgimento attivo e collaborazione sono fondamentali. Inoltre, dall’ottobre del 2018 sono iniziati i lavori per l’efficientamento energetico del cuore finanziario londinese, che diventerà 100% rinnovabile. La città punta anche ad essere a zero emissioni entro il 2050.

Singapore
In molte classifiche di Smart City, Singapore si aggiudica il primo posto, risultato frutto di un longevo piano di sviluppo strategico, partito una tecnologia che calcolava il pedaggio per accedere al centro in base ad ogni auto e al suo tragitto. A Singapore ci sono progetti per i pagamenti online semplificati e veloci (e-Payments), per sistemi che incrementano la sicurezza attraverso l’Internet of Things, per la mobilità sostenibile. Il tutto è riassunto nello Smart Nation Project, che ha obiettivi come l’automatizzazione delle case pubbliche, auto senza guidatori, sensori per gestire il comfort ambientale. Il tutto con l’incentivazione alla costruzione di edifici sostenibili, alla lotta all’inquinamento e al rispetto dell’ambiente. Il risultato per il futuro sarà una città smart, interamente connessa e sotto monitoraggio, ma anche green.

 

*Gruppo Enercom
Il Gruppo Enercom è una delle maggiori realtà italiane private del settore Energy & Utilities, con alle spalle una tradizione di oltre 70 anni. Attraverso le sue 6 aziende, il Gruppo è attivo in 5 principali aree di business: produzione rinnovabili, distribuzione gas, vendita di luce e gas, efficientamento energetico e servizi al pubblico ed al privato Il Gruppo porta energia a più di 160.000 persone e aziende, ha 31 punti vendita a marchio sul territorio, illumina più di 3.000 km di strade (quanto da Milano a Capo Nord), investe ogni anno più di 12 milioni di euro in infrastrutture, mezzi, risorse umane e somministra ai 300 dipendenti 5000 ore di formazione. Il Gruppo Enercom punta ad anticipare i cambiamenti considerando l’innovazione una leva strategica per competere nei mercati di riferimento.