categoria: Vicolo corto
Covid e cause in ufficio: proteggere i dipendenti per proteggere il business
Post di Angela Rebecchi, general manager di QBE Italia –
La pandemia da Coronavirus ha messo a dura prova le aziende sotto numerosi punti di vista, portando in primo piano la salute e il benessere dei dipendenti non solo come necessità morale ma anche come elemento indispensabile per preservare il proprio business.
In ambito assicurativo, l’effetto Covid si è abbattuto non solo sulle polizze D&O e cyber risk, in vertiginoso aumento nell’ultimo anno, ma anche sulla coperture liability.
Oggi il dibattito si concentra sul volume delle richieste di risarcimento legate al Covid-19 da parte dei dipendenti, a causa delle infezioni contratte sul posto di lavoro e anche per gli effetti fisici e mentali del lavoro da casa.
Secondo un recente report INAIL, i contagi sul lavoro da Covid-19 dall’inizio della pandemia al 31 marzo sono stati 165.528, pari al 4,6% del totale dei contagiati comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data.
Sebbene la trasmissione possa avvenire in quasi tutti gli ambienti, alcuni lavoratori sono più esposti di altri. Tra le attività produttive, al primo posto per contagi risulta il settore della sanità e assistenza sociale, a cui segue quello dell’amministrazione pubblica. Gli altri settori più colpiti sono il noleggio e servizi di supporto alle imprese, il manifatturiero, le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, il trasporto e magazzinaggio.
Tuttavia, i datori di lavoro si potrebbero trovare ad affrontare anche richieste di risarcimento per infortuni derivanti da conseguenze indirette della pandemia, come problemi relativi al benessere psicologico e infortuni sul lavoro legati al lavoro a distanza.
Il male minore sembra essere quello relativo ai dolori muscolo-scheletrici, dovuti ad una mancanza di spazio o attrezzature adeguate. È invece l’equilibrio psicologico ad essere a rischio.
Secondo i dati dell’ONS, un adulto su cinque è stato colpito da qualche forma di depressione durante la pandemia l’anno scorso, più del doppio del numero pre-pandemia. Secondo una ricerca della QBE condotta nel 2020, il 35% dei dipendenti italiani ha dichiarato di aver attraversato un momento di difficoltà lavorando da casa, accentuando le difficoltà sul lavoro: un lavoratore su sei ha affermato di aver commesso errori a causa della propria condizione psicologica.
Per questo motivo, tra i servizi desiderati da parte del datore di lavoro, il 24% si è detta favorevole a corsi motivazionali; il 17% al supporto di psicologi; il 16% a corsi di yoga e il 14% a workshop sul controllo dell’ansia.
Per le aziende, bisognerà determinare se sussiste un nesso di causalità tra le malattie e la responsabilità societaria, e se un’impresa ha violato i suoi obblighi statutari.
Ma attualmente ci sono enormi incognite in merito al rapporto Coronavirus – responsabilità d’impresa, dovute all’incertezza sui sintomi, fattori di rischio ed efficacia delle misure preventive. Per esempio, si sa poco sul ‘long-Covid’, quando i sintomi persistono per molti mesi dopo l’infezione e potrebbero essere avviate cause legali complesse legate alla contrazione della malattia, come le infezioni indirette (quando i dipendenti contraggono il coronavirus al lavoro e infettano amici e familiari) e la responsabilità indiretta (quando un dipendente va a lavoro nonostante i sintomi, infettando i colleghi).
Il rischio di richieste di risarcimento per infortuni dovuti al Covid-19 non sarà sfuggito all’attenzione degli avvocati, che probabilmente vedranno un potenziale nella crisi attuale: infatti, anche se le richieste di risarcimenti possono essere infondate o pretestuose, rispondere potrebbe essere costoso. La difesa richiederà alle aziende di dimostrare di aver rispettato il loro dovere e seguito le linee guida, il che a sua volta richiederà processi e una documentazione verificabile. Dati i rapidi cambiamenti delle linee guida da parte del governo, le aziende dovrebbero considerare l’utilizzo di uno strumento di monitoraggio per aiutare a documentare la conformità e fornire la base di una difesa contro i risarcimenti per il Covid.
È fondamentale che le aziende intraprendano ora una serie di azioni che potrebbero potenzialmente evitare richieste di risarcimento per responsabilità da Covid-19 più avanti.
Ad ogni modo, la gestione proattiva dei rischi e la creazione di programmi di benessere sono essenziali per ridurre il rischio di infortuni e preservare la salute mentale e il morale dei dipendenti.
Le aziende che sono ben preparate saranno in una posizione più vantaggiosa per affrontare le potenziali responsabilità derivanti dalla pandemia, se dovessero concretizzarsi. Le aziende hanno l’obbligo morale di proteggere i dipendenti durante la pandemia, ma c’è anche un imperativo finanziario per evitare richieste di risarcimento non necessarie, così come difendersi da richieste fraudolente.