La finanza ha due speranze, i malati di Alzheimer una. Per motivi diversi

scritto da il 02 Maggio 2021

La finanza spera in plusvalenze miliardarie, i familiari dei malati in una cura. Alzheimer Disease International stima in 40 milioni i malati di Alzheimer e prevede un raddoppio entro il 2040. Per questa condizione oggi non esiste una cura consolidata ma tre aziende farmaceutiche, Eli Lilly, Roche e Biogen da tempo stanno studiando un farmaco e conducendo esperimenti clinici: l’approdo a un mercato che nei soli Stati Uniti è stimato in 50 miliardi di dollari all’anno darebbe frutti enormi in termini di profitti.

L’intreccio fra finanza e salute, denaro e speranze, brevetti e terapie è in questo caso più forte che mai.

Prendiamo il caso Biogen: il suo farmaco Aducanumab è attualmente in attesa di vaglio da parte della Federal and Drug Administration (FDA), che a gennaio ha rinviato il suo giudizio al giugno 2021. Fra poche settimane una sua approvazione farebbe schizzare il valore di borsa di Biogen a livelli oggi non prevedibili, mentre un rigetto comporterebbe un forte calo. Già nello scorso autunno un briefing positivo, ma provvisorio, della FDA aveva provocato un balzo del 40% del prezzo delle sue azioni, per poi ridimensionarsi nei mesi successivi e stabilizzarsi attorno ai 260 dollari.

Ma di fronte alle prospettive di una futura approvazione o bocciatura del farmaco la finanza non sta ferma e la sua componente più aggressiva, o speculativa se si vuole, prende posizione. Se si analizzano i contratti short su Biogen (vendo al prezzo di oggi con regolazione della vendita in un momento futuro) si può intuire la direzione e l’entità del sentimento dei mercati speculativi pessimisti sul farmaco; simmetricamente, se si analizzano le posizioni long (compro al prezzo di oggi con regolazione in un momento futuro) si ha un’idea dei sentimenti di mercato ottimistici su quel titolo.

schermata-2021-05-02-alle-09-58-30

Il titolo Biogen è stato piuttosto stabile negli ultimi tempi, nel range 240-280 dollari, ma l’indicatore che ci interessa qui è la quantità di posizioni short sul titolo stesso. In finanza, una percentuale di posizioni short superiore al 10% del flottante (azioni in circolazione) è considerato indice di pessimismo nei mercati dei future, sotto il 10% si ritiene invece che prevalga l’ottimismo, come nel caso di Biogen, la cui percentuale di short flotta tra il 2 e il 3% (posizioni short per circa 3 milioni di azioni su un flottante di 152 milioni).

Lo stesso accade, comunque, in molti peers (aziende con caratteristiche e in settori simili). La prevalenza di aspettative positive sul titolo Biogen si spiega anche considerando che, nel caso di una non approvazione del farmaco Aducanumab, Biogen sarebbe comunque una buona preda, a prezzo ribassato, per una acquisizione da parte dei Big Pharma. La prevalenza dell’ottimismo sul futuro delle azioni Biogen è anche segnalata dal put/call ratio, il rapporto fra opzioni di aquisto e opzioni di vendita (se uguale a 1 indica neutralità: per Biogen l’indice a 120 giorni è 1,8 con un profilo crescente rispetto al tempo.

Infine, il rapporto fra prezzo e utili (P/E) di Biogen, attorno a 13, sembra indicare l’assenza di euforia; lo Short Interest Index può aiutare a distinguere fra ottimismo, euforia e follia finanziaria. Nel caso GameStop le posizioni short sul titolo raggiunsero a un certo punto il 140% del flottante. Follia della finanza: il grande rialzo di GameStop, passato in un anno da pochi dollari a 400, era dovuto in realtà alla corsa degli shortisti per prendere a prestito azioni e coprirsi, visto che il titolo saliva anziché scendere come nei loro desideri, facendo così rialzare ulteriormente il prezzo.

In un altro settore, posizioni short rilevanti pendono comprensibilmente sulla testa di giganti come Airbnb e Expedia per 3 miliardi e 2 miliardi di dollari rispettivamente: la speranza del brevetto contro l’Alzheimer e dei profitti che ne deriverebbero sembra più forte delle prospettive di ripresa dei viaggi e del turismo, secondo gli investitori. Per le famiglie dei malati una speranza diversa, ma dello stesso segno.

Twitter @fbecchis