categoria: Res Publica
Recovery fund: gli esperti non bastano, serve capacità gestionale
Post scritto dall’associazione Bussola Italia –
Il Governo ha annunciato che istituirà una cabina di regia con sei manager e trecento esperti per gestire i fondi del Recovery fund. Bene ma attenzione alla trappola della gestione. Sì, perché come qualunque manager sa bene non basta avere idee e fondi a disposizione perché queste si realizzino. Perché ciò accada occorrono competenze gestionali solide e credibili, occorre cioè quella strana competenza indispensabile a definire gli obiettivi da raggiungere, le azioni da mettere in campo e i criteri con i quali misurare e monitorare il raggiungimento di questi obiettivi.
Capacità gestionale, una strana competenza
La capacità gestionale potremmo definirla una strana competenza, proprio perché per mettere in fila tutti i passi elencati sopra serve un mix di conoscenze ed esperienze: economiche, tecniche, finanziarie e persino psicologiche. Eh si, perché alla fine gestire persone non è mai semplice e neppure scontato.
Ecco perché Bussola Italia chiede sin dal primo lockdown che il Governo definisca un piano a due anni per ricostruire il tessuto economico e sociale del Paese.
Perché solo attraverso un piano, definito e implementato grazie a queste competenze gestionali, si possono raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo senza perdersi per strada. Adesso abbiamo la possibilità di fare questo piano, non sprechiamo l’occasione.
Trecento esperti
Si apprende anche che la cabina di regia potrà fare affidamento su trecento esperti di vari campi.
Si tratta di un numero elevato e proprio questo conferma una volta di più che ci sarà bisogno di un coordinamento molto saldo. Per coordinare trecento professionisti, ciascuno non solo esperto nel proprio settore ma anche dotato di personali punti di vista, preferenze e idee, quale competenza servirà? Esatto, proprio quella gestionale.
Inoltre, perché non selezionare i sei manager con un bando internazionale? Sarebbe uno straordinario segnale di attenzione al merito e ricerca delle competenze laddove ci sono, senza che tutto debba per forza passare da logiche di nomina politica.
Le nomine politiche fanno parte della democrazia sia chiaro ma almeno in questo caso, visto che si dovranno scegliere sei figure unicamente sulla base delle loro competenze professionali, perché no?
Bussola Italia e il metodo
Bussola Italia è diversa da molte altre associazioni proprio perché non propone una sua ricetta economica, l’impegno di Bussola Italia è su metodo e competenze credibili più che sui contenuti. Poi certamente ci sono alcuni valori di base sui quali si riconosce: meritocrazia, parità di genere, sviluppo sostenibile, però come detto l’attenzione è posta sulle competenze gestionali, spesso sottovalutate dalla nostra classe politica, ma indispensabili a “far accadere le cose”.
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Bussola Italia
Nata in pieno lockdown, Bussola Italia chiede alle massime cariche istituzionali di avviare finalmente la fase della ricostruzione del tessuto economico e sociale del Paese, messo a dura prova dall’emergenza Covid, e definire la direzione verso la quale condurre il Paese da qui a due anni.
La proposta di Bussola Italia nasce dalla constatazione che le iniziative messe in campo finora a sostegno dell’economia, per quanto doverose, sono necessariamente concentrate sul presente. Bussola Italia chiede di costruire una visione a 2 anni, da realizzare con un piano che indichi obiettivi e tempistiche concrete e misurabili, con l’obiettivo prioritario di utilizzare in modo produttivo le risorse disponibili, a partire dal Recovery Fund.
Bussola Italia è nata da un comitato promotore composto da tre associazioni da tempo rappresentative del mondo delle professioni, della business community e del civismo, attive tra Milano e Roma: APE Associazione per il Progresso Economico, Associazione CIVICUM, Associazione Forum della Meritocrazia.
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