categoria: Distruzione creativa
Perché Facebook può inventarsi Libra e l’Italia non può stampare minibot?
L’autore di questo post è Massimo Famularo, investment manager esperto in crediti in sofferenza (Npl) –
Dopo aver spiegato in precedenza, che i minibot nulla hanno a che vedere con le cartolarizzazioni, improvvidamente tirate in ballo in una serie di “difese d’ufficio” prive di fondamento, è forse il caso di chiarire come la nuova criptovaluta promossa da Facebook, la Libra, non possa costituire un argomento a supporto della “libertà di stampare moneta”, come suggerito da diversi commentatori e da qualche politico come Giorgia Meloni.
Perché dunque FB può coniare la sua valuta virtuale e il governo non può stamparsi titoli di debito bonsai? La risposta è semplice:
1 – La criptovaluta ipotizzata da Facebook, non sarebbe una moneta con un corso legale
2 – I minibot, che il governo accetterebbe in pagamento delle imposte e del quale incoraggerebbe la circolazione, avrebbero invece un corso legale
3 – I trattati internazionali a cui il nostro paese ha aderito per far parte dell’area euro vietano agli stati sovrani di emettere valute proprie (l’emissione di minibot infrange questo divieto, la creazione di criptovalute no)
4 – L’emissione di strumenti di pagamento è soggetta a delle regole, l’iniziativa promossa da Facebook ne tiene conto e, fin dal principio, si impegna al rispettare queste disposizioni, ad esempio mettendo in pratica i protocolli standard contro il riciclaggio di denaro (profilo peraltro trascurato dai proponenti dei titoli di debito in miniatura)
5 – Nella misura in cui determinati buoni convertibili in beni e servizi circolano tra privati su base volontaria (si pensi alle gift card, ai buoni benzina o ai buoni pasto), non hanno la pretesa di avere un corso legale non infrangono alcuna normativa
Se ho in tasca un biglietto da 50€ e provo a pagarci una consumazione al bar o la spesa al supermercato, il rivenditore è obbligato per legge ad accettarlo come mezzo di pagamento. Se con gli stessi 50€ acquisto una tessera prepagata in banca o un quantitativo equivalente di nuove criptovalute di FB nessuno è obbligato ad accettare gli strumenti di pagamento che ho acquistato a fronte di moneta legale. Diverso sarebbe se ci fossero in circolazione dei titoli che il governo ha emesso e che si è impegnato ad accettare per il pagamento delle imposte.
Chiarita la rilevante differenza tra criptovalute, promosse da società private e titoli di debito, emessi da un governo nazionale, per aggirare i divieti di creazione della moneta, dobbiamo preoccuparci se il grande fratello dei social sta preparando una sua valuta globale?
In realtà, a ben guardare, l’iniziativa di Facebook è parte di un più ampio trend a livello globale: in Cina le app di messaggistica consentono di effettuare pagamenti da tempo (Snapchat, We Chat pay), Apple ha da poco lanciato una carta di credito, Amazon Pay sta guadagnando terreno su incumbent storici come PayPal.
Inoltre, stando alle informazioni fino ad oggi diffuse, il progetto Libra presenta almeno due caratteristiche potenzialmente positive e dirompenti:
1 – estendere l’accesso a strumenti di pagamento digitale ai miliardi di individui che oggi non possono permettersi di sostenere i costi di un intermediario finanziario
2 – sperimentare una governance diffusa della piattaforma Blockchain per garantire l’indipendenza del processo di creazione della nuova moneta
Oggi i costi di transazione incidono in modo rilevante sulle rimesse dei migranti e costituiscono una delle principali barriere che limitano l’accesso dei privati ai servizi finanziari nei paesi in via di sviluppo.
Parimenti, l’eccessiva volatilità e l’assenza di un “garante centrale” nel processo di creazione di moneta, sono i principali ostacoli che ad oggi hanno impedito la diffusione delle criptovalute come mezzi di pagamento e che, con la delega ad una associazione non profit, Facebook vorrebbe superare.
Tutto bene quindi? Tanta generosità e spirito associativo da parte di un grande fratello che ha deciso di diventare buono?
Non direi, in realtà si tratta solo di due lungimiranti progetti di investimento, che potenzialmente potrebbero avere rendimenti molto elevati:
1 – liberare i più poveri dalle catene del mondo pre-digitale significa trovarsi in vantaggio nel servire i consumi del mercato a cui questi daranno vita
2 – sperimentare una governance non profit può essere la chiave per risolvere in futuro il problema che Facebook ha nella gestione dei dati personali
Dunque a 230 anni dalla morte di Adam Smith, possiamo ancora dire che è dall’avidità del macellaio (che oggi ha le fattezze del giovane Mark Zuckerberg) che possiamo attenderci che muova la spinta che porta a far crescere la ricchezza delle nazioni.
Twitter @MassimoFamularo
LINK E RIFERIMENTI:
https://it.wikipedia.org/wiki/Moneta_legale
https://www.economist.com/business/2019/06/18/facebook-wants-to-create-a-worldwide-digital-currency