categoria: I magnifici sette
Una settimana di Econopoly (quella del Pil negativo)
E così l’economia, lungi dal correre, frena. A poco sono valsi i proclami di alti esponenti di Governo e le relative professioni di ottimismo. L’Istat ha certificato in settimana che il Pil ha registrato la prima contrazione, pur di uno 0,1%, dopo quattordici trimestri consecutivi di crescita. Oltretutto si ferma anche la produzione industriale, -0,5% in novembre su ottobre secondo i dati di Confindustria, che parlano anche di calo degli ordini: -0,3% su ottobre (-0,8% su novembre 2017).
Ovviamente la lettura della maggioranza è che se siamo a questo punto è colpa di quelli prima e non del clima di incertezza che scoraggia gli imprenditori e fa scappare gli investitori stranieri. Il Governo giallo-verde tira dritto e non sembra rendersi conto che la manovra, costellata di azzardi, non convince.
Tanto più che la congiuntura globale pare essere sempre meno favorevole. Lo testimonia anche l’andamento del prezzo del petrolio, che ha vissuto in novembre uno dei mesi peggiori dell’ultimo decennio, perdendo qualcosa come il 20%. Colpa delle scorte eccessive, dell’iperproduzione americana e della frenata, appunto, globale dell’economia, che non fa certo pensare a maggiori consumi.
Proprio di questo ha parlato il post più letto della settimana su Econopoly, firmato da Enrico Mariutti. Se volete capire che cosa muove il mercato del greggio, leggetelo, perché il quadro è davvero completo:
Petrolio, tutto ma proprio tutto per capire
come cambia il mercato
Al secondo posto, cambiando completamente argomento, un bel post di Mari Miceli:
I vaccini e il somaro complottista
che ha fatto tornare il morbillo
“Appare evidente – scrive Miceli – come lo stato di salute della popolazione sia determinante per lo sviluppo sociale ed economico di una Nazione. Le vaccinazioni contribuiscono in concreto sia ad un invecchiamento più attivo sia alla riduzione della spesa pubblica: più alto è il numero delle vaccinazioni, più alto sarà il grado di salute sociale che si traduce in minori visite mediche, esami diagnostici, ricoveri ospedalieri , interventi medici e di conseguenza in un abbattimento dei costi per il Sistema sanitario nazionale”.
Completa il podio un post di Beniamino Piccone:
Tra spread e fatturato l’ordinaria giornata
da incubo di un imprenditore lombardo
Come spiega l’autore, si tratta di “un racconto di fantasia, ogni riferimento a persone e cose è puramente casuale. Ma come insegna iI premio della letteratura Mario Vargas Llosa, spesso la fantasia supera la realtà”.
Ed ecco gli altri sette post più letti negli ultimi Magnifici Sette giorni di Econopoly:
Salvini, Di Maio e lo spread: lascia o raddoppia? di Gianluca Codagnone
Pump baby pump! Commercio, investimenti e geopolitica.
Cosa frena la corsa del petrolio? di Raffaele Perfetto
Patrimoniale sì o no, capiamo meglio (numeri alla mano) di Tortuga
Leonardo da Vinci e il turismo: l’Italia studia o litiga,
la Francia fa (molto meglio) di Luca Martucci
Spread, chi lo manovra? Facciamo un po’ di chiarezza di Francesco Mercadante
I segni del declino e tre parole per capirne le ragioni di Corrado Griffa
Se si ferma anche la Lombardia siamo perduti di Beniamino Piccone
Buona lettura e rilettura!
Twitter @albe_