categoria: Res Publica
Bentornati a Fantasilandia!
Pubblichiamo una analisi di Gianluca Codagnone, direttore generale della brokerage house Fidentiis –
Da qualche giorno i quotidiani hanno iniziato a trattare le discussioni sulla pubblicazione del DEF (Piano di finanziamento delle finanze pubbliche del governo di 3 anni) e sulla legge di bilancio del 2019.
Di seguito riassumiamo il calendario dei prossimi appuntamenti clou:
DATE | |||||
27-Set | Aggiornamento del DEF | ||||
15-Ott | Invio DEF alla Commissione Europea | ||||
20-Ott | Legge di Bilancio in Parlamento | ||||
30-Nov | Primo giudizio di Bruxelles sulla Legge di Bilancio | ||||
31-Dic | Scadenza per l’approvazione della Legge di Bilancio | ||||
Fonte: Fidentiis |
La discussione di questi giorni è incentrata sulle misure da attuare nella legge di bilancio 2019.
Le proposte della coalizione di governo sono rimaste pressoché le stesse e se realizzate in toto comporterebbero un extra-deficit di 145 miliardi di euro (senza tagliare le tasse sulla benzina) nel 2020.
Il “Contratto di Governo” tra Cinquestelle e Lega sosteneva sin dal 18 maggio che l’implementazione di tutte queste misure “sarebbe stata graduale”.
Quello che cerco di fare qui è valutare che cosa significhi “graduale” rispetto al deficit 2019, stimando cosa potrebbe essere inserito nella Legge Finanziaria 2019 secondo i suggerimenti tratti dagli articoli di stampa.
La tabella seguente (fonte: stime Fidentiis) riassume il risultato:
Abbiamo filtrato valori certi e coerenti con il DEF aggiornato di ottobre 2017 (cancellazione dell’IVA, spese obbligatorie, entrate fiscali inferiori per una crescita del PIL più bassa, deficit più elevato) con valori che abbiamo preso dagli articoli di stampa. Questi ultimi sono stati controllati e riadattati in base al nostro set di dati.
Abbiamo deciso di utilizzare un nuovo obiettivo di disavanzo 2018 del 2,2%, anche se oggi all’Ecofin il ministro delle Finanze, Giovanni Tria, ha ribadito l’obiettivo dell’1,6% per il 2019. Per quanto riguarda la spending review abbiamo incorporato i dati anticipati dai ministri alla stampa, mentre la cifra del condono fiscale è una stima Fidentiis.
La conclusione è che, se applicati, i provvedimenti oggetto di indiscrezioni stampa implicherebbero un trend del deficit del 3,3% contro l’obiettivo attuale dello 0,8% e del 2,2% di cui ha scritto la stampa.
In questo caso i prezzi delle attività finanziarie italiane rimarrebbero con ogni probabilità sotto pressione. Mentre l’incremento derivante da tali misure sulla crescita del Pil nel 2019 (Fidentiis stima un +0,8% del 2019 a oggi) rimarrebbe da verificare.
Twitter @gianlucac1